sabato 9 maggio 2009

Pietro Ichino a Verona e a Legnago

Ieri si è tenuto a Verona un incontro con Pietro Ichino su “Il Cambiamento della Pubblica Amministrazione”. All’incontro sono intervenuti, oltre al Senatore Pietro Ichino, Giandomenico Allegri, coordinatore del Partito Democratico di Verona, l’on. Federico Testa, Diego Zardini, candidato alla Presidenza della Provincia di Verona, e Antonino Leone, membro della Consulta nazionale della Pubblica Amministrazione del Partito Democratico.
Pietro Ichino ha spiegato i contenuti della legge delega 4 marzo 2009, n. 15 sulla ottimizzazione del lavoro pubblico e sulla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
“I contenuti più rilevanti della legge, ha dichiarato Pietro Ichino, derivano dalla rielaborazione bi-partisan del progetto presentato dal Partito Democratico in quanto i fattori di cambiamento nel disegno governativo o non erano previsti o erano accennati in modo generico”. Tali fattori sono rappresentati dalla:
- Trasparenza;
- Valutazione del lavoro;
- Bechmarking;
- Agenzia indipendente di valutazione.
Ichino si è soffermato a spiegare gli effetti di tali fattori sugli obiettivi programmati attraverso:
- il controllo dei cittadini su Internet del grado di conseguimento dei risultati programmati facendo sentire il fiato sul collo al management pubblico;
- la possibilità di migliorare le prestazioni di un dipartimento pubblico importando le best practice realizzate da altri;
- la valutazione della performance attraverso indicatori di quantità e qualità da parte dell’Agenzia Indipendente.
Tali norme sono finalizzate a far introdurre al management pubblico tutte quelle metodologie organizzative necessarie al buon andamento della Pubblica Amministrazione.
Il senatore Pietro Ichino si è soffermato sui contenuti del decreto delegato sulla P.A. dichiarando che in alcune parti è troppo dettagliato, occupando i compiti e le responsabilità del management pubblico, e nella parte relativa alla contrattazione collettiva mette in atto delle provocazioni nei confronti delle organizzazioni sindacali.
"E' fondamentale, ha dichiarato nel suo intervento Diego Zardini, a Verona affrontare il tema dell'efficienza e dell’efficacia, dei risultati rapportati ai costi delle Pubbliche Amministrazioni per dar risposte ai cittadini e alle tantissime imprese che pagano il prezzo della burocrazia. Lo Stato è debitore di circa 60/70 miliardi nei confronti delle imprese, le quali in questo momento di crisi hanno bisogno di liquidità per sopravvivere. Noi crediamo nel ruolo essenziale del settore pubblicò nella vita della società per la soddisfazione dei bisogno in modo equo, dobbiamo lavorare affinché la P.A. metta al centro il cittadino come utente/cliente del servizio e punti alla sua soddisfazione. Le ricette sono: valorizzazione delle risorse umane, introduzione del merito e responsabilizzazione dei clienti. Cominciamo con la Provincia di Verona.”
I lavori sono stati coordinati in modo brillante da Giandomenico Allegri che ha posto delle domande opportune ai relatori per indirizzare il dibattito sugli aspetti più importanti del cambiamento della P.A.. Federico Testa e Antonino Leone sono intervenuti offrendo il loro contributo all’incontro.
Nel pomeriggio il senatore Pietro Ichino è stato impegnato a Legnago insieme Silvio Gandini, candidato al Parlamento Europeo, ad un confronto con gli imprenditori e le organizzazioni sindacali sul progetto Flexsecurity. “E’ stato sicuramente, ha dichiarato Silvio Gandini candidato al Parlamento Europeo, un convegno interessante ed una occasione di approfondimento quanto mai necessaria sui temi del lavoro nel periodo della crisi. Di fronte infatti alle problematiche indotte da un contesto economico- finanziario difficile occorre decidere quale strada intraprendere :la difesa degli attuali meccanismi contrattuali e semmai il loro rafforzamento oppure, ed è quanto suggerito dal modello della FLEXSECURITY del Prof. Ichino, la ricerca di nuove soluzioni contrattuali che riescono a coniugare il massimo della flessibilità (compresa la possibilità del licenziamento per cause di crisi produttiva)con il massimo della protezione, attraverso la garanzia della continuità del reddito e di una adeguata ricollocazione o riconversione del lavoratore”.
“Credo che il Partito Democratico, conclude Silvio Gandini, se vuol essere promotore di una nuova visione del lavoro e dell’impresa, debba avere la capacità di discutere e affrontare seriamente il tema dell’occupazione: occorre cercare di porre al centro gli interessi veri dei lavoratori quale la permanenza di un lavoro e non dello specifico posto di lavoro, occorre privilegiare soluzioni di lunga durata magari più articolate e complesse piuttosto che soluzioni apparentemente più semplici ed immediate ma di breve respiro e di scarsa efficacia”.

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