Grazie all’associazione Ande si è svolto ieri un primo confronto tra i seguenti candidati alla Presidenza della Provincia di Verona: Giovanni Miozzi (Pdl e Lega), Diego Zardini (Pd, Idv e Verdi) e Mario Rossi (Udc, Noi veronesi al centro e Liga Veneta).
Ogni candidato su richiesta del moderatore Maurizio Battista, giornalista de L’Arena, è intervenuto esponendo il proprio programma.
L’incontro è stato sereno e soft fino a quando non è intervenuta l’assessore alla cultura Mimma Perbellini, la quale è stata contestata e fischiata.
L’unico applauso l’ha ricevuto Diego Zardini nel momento in cui ha attaccato la scelta dell’inceneritore di Ca’ del Bue.
Miozzi pur mantenendo la calma ha trovato difficoltà a conciliare le deficienze della Provincia, gestita dal centro destra, con le prospettive di cambiamento.
Infatti sono molti i problemi lasciati aperti che aspettano una soluzione (pianificazione territoriale, trasporti, inceneritore di Ca’ del Bue, politica attiva del lavoro, raddoppio della A4 con le tangenziali a pagamento, autodromo di Vigasio).
Zardini e Rossi sui problemi più urgenti hanno espresso delle posizioni chiare e condivise, particolarmente riguardo all’attenzione al lavoro ed alle micro e piccole imprese ponendo in difficoltà il candidato Miozzi.
E’ stato sottolineato in uno degli interventi del pubblico il cumulo di cariche detenute da Miozzo che attualmente è sindaco di Isola della Scala e vice-presidente di Acque Veronesi in un momento in cui la questione morale assume sempre più importanza.
Diego Zardini è uscito bene dal confronto ed ha dimostrato di avere le idee ed un programma chiaro e condivisibile dai cittadini veronesi. Occorre una svolta per l’Ente Provincia al fine di risolvere i problemi aperti lasciati dall’Amministrazione Provinciale di centro-destra.
Intanto si moltiplicano gli interventi a sostegno di Diego Zardini che è destimatario di una dichiarazione di Donata Gottardi: "Un volto nuovo, un giovane, candidato alla presidenza della provincia di Verona. Lo sosteniamo per questo? Si, ma certamente non solo perché è giovane. Sembra un gioco di parole, ma non lo è affatto. Se lo sostenessimo solo per questo, sarebbe una scelta miope o comunque un azzardo. Giovinezza e sguardo pulito sono solo alcune delle caratteristiche di Diego. L’ho conosciuto qualche anno fa e ancora meglio dopo aver aperto la mia sede ad Avesa. Ho ancora il ricordo vivo e ammirato delle lacrime di un anziano iscritto al momento della elezione di Diego come segretario locale. Lacrime di affetto e di stima, di orgoglio e di ammirazione per un ragazzo già così determinato e insieme schivo e tranquillo.
Quante lotte per la difesa dei diritti. Quante lotte per la difesa del territorio. Diego è davvero una garanzia per tutte e tutti noi. Ci saprà rappresentare, saprà attuare i progetti del suo programma elettorale, saprà garantire la partecipazione attiva!"
Ogni candidato su richiesta del moderatore Maurizio Battista, giornalista de L’Arena, è intervenuto esponendo il proprio programma.
L’incontro è stato sereno e soft fino a quando non è intervenuta l’assessore alla cultura Mimma Perbellini, la quale è stata contestata e fischiata.
L’unico applauso l’ha ricevuto Diego Zardini nel momento in cui ha attaccato la scelta dell’inceneritore di Ca’ del Bue.
Miozzi pur mantenendo la calma ha trovato difficoltà a conciliare le deficienze della Provincia, gestita dal centro destra, con le prospettive di cambiamento.
Infatti sono molti i problemi lasciati aperti che aspettano una soluzione (pianificazione territoriale, trasporti, inceneritore di Ca’ del Bue, politica attiva del lavoro, raddoppio della A4 con le tangenziali a pagamento, autodromo di Vigasio).
Zardini e Rossi sui problemi più urgenti hanno espresso delle posizioni chiare e condivise, particolarmente riguardo all’attenzione al lavoro ed alle micro e piccole imprese ponendo in difficoltà il candidato Miozzi.
E’ stato sottolineato in uno degli interventi del pubblico il cumulo di cariche detenute da Miozzo che attualmente è sindaco di Isola della Scala e vice-presidente di Acque Veronesi in un momento in cui la questione morale assume sempre più importanza.
Diego Zardini è uscito bene dal confronto ed ha dimostrato di avere le idee ed un programma chiaro e condivisibile dai cittadini veronesi. Occorre una svolta per l’Ente Provincia al fine di risolvere i problemi aperti lasciati dall’Amministrazione Provinciale di centro-destra.
Intanto si moltiplicano gli interventi a sostegno di Diego Zardini che è destimatario di una dichiarazione di Donata Gottardi: "Un volto nuovo, un giovane, candidato alla presidenza della provincia di Verona. Lo sosteniamo per questo? Si, ma certamente non solo perché è giovane. Sembra un gioco di parole, ma non lo è affatto. Se lo sostenessimo solo per questo, sarebbe una scelta miope o comunque un azzardo. Giovinezza e sguardo pulito sono solo alcune delle caratteristiche di Diego. L’ho conosciuto qualche anno fa e ancora meglio dopo aver aperto la mia sede ad Avesa. Ho ancora il ricordo vivo e ammirato delle lacrime di un anziano iscritto al momento della elezione di Diego come segretario locale. Lacrime di affetto e di stima, di orgoglio e di ammirazione per un ragazzo già così determinato e insieme schivo e tranquillo.
Quante lotte per la difesa dei diritti. Quante lotte per la difesa del territorio. Diego è davvero una garanzia per tutte e tutti noi. Ci saprà rappresentare, saprà attuare i progetti del suo programma elettorale, saprà garantire la partecipazione attiva!"
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