Ieri è stata una giornata intensa di incontri con i cittadini a Verona ed in Provincia. I candidati veronesi sono stati impegnati al massimo per cogliere ogni occasione per esprimere la proposta del PD per la provincia e per l’Europa.
Alle ore 14,00 molti cittadini e quadri del PD hanno accolto con entusiasmo e passione la nostra cara Debora Serracchiani, candidata al Parlamento Europeo, la quale con semplicità e freschezza ma anche con molta determinazione è intervenuta per comunicare la sua visione sulla costruzione del Partito Democratico, il quale “deve parlare alle persone, ricorrendo anche al porta a porta, ed essere presente nelle fabbriche, nelle piazze e nei luoghi in cui si crea opinione. Occorre, ha proseguito Debora, scoprire e valorizzare i giovani, i talenti e tutti coloro che hanno intenzione di costruire un grande Partito”.
“Il Partito Democratico, ha dichiarato Debora, è l’unico partito che parla dell’Europa forse perché è l’unico partito che ha presentato un programma per l’Europa. Molti problemi italiani possono essere affrontati con un grande impegno europeo: lavoro, precariato, povertà e rischio della povertà stessa”. Debora ha rivolto particolare attenzione al tessuto produttivo italiano, rappresentato dalle micro e piccole imprese le quali vanno sostenute (defiscalizzazione degli investimenti e dei costi per il personale) in questo momento di difficoltà al fine di concorrere con le aziende di altri paesi che operano con un costo del lavoro molto basso rispetto a quello italiano.
Ad accogliere Debora vi erano Giandomenico Allegri, coordinatore del PD di Verona, Federica Mogherini, deputato e membro della segreteria del PD, Silvio Gandini, sindaco di Legnago e candidato al Parlamento Europeo, Diego Zardini, candidato alla Presidenza della Provincia di Verona, Franca Rizzi, candidata al consiglio provinciale di Verona.
Debora Serracchiani rappresenta l’alba e non un temporale passeggero avvenuto nell’assemblea dei circoli. Con la sua testimonianza politica ha dimostrato di saper rappresentare al meglio il PD, di aver una visione chiara sul futuro dell’Italia e di prendersi carico delle contraddizioni e dei problemi italiani in una prospettiva europea.
Alle ore 14,00 molti cittadini e quadri del PD hanno accolto con entusiasmo e passione la nostra cara Debora Serracchiani, candidata al Parlamento Europeo, la quale con semplicità e freschezza ma anche con molta determinazione è intervenuta per comunicare la sua visione sulla costruzione del Partito Democratico, il quale “deve parlare alle persone, ricorrendo anche al porta a porta, ed essere presente nelle fabbriche, nelle piazze e nei luoghi in cui si crea opinione. Occorre, ha proseguito Debora, scoprire e valorizzare i giovani, i talenti e tutti coloro che hanno intenzione di costruire un grande Partito”.
“Il Partito Democratico, ha dichiarato Debora, è l’unico partito che parla dell’Europa forse perché è l’unico partito che ha presentato un programma per l’Europa. Molti problemi italiani possono essere affrontati con un grande impegno europeo: lavoro, precariato, povertà e rischio della povertà stessa”. Debora ha rivolto particolare attenzione al tessuto produttivo italiano, rappresentato dalle micro e piccole imprese le quali vanno sostenute (defiscalizzazione degli investimenti e dei costi per il personale) in questo momento di difficoltà al fine di concorrere con le aziende di altri paesi che operano con un costo del lavoro molto basso rispetto a quello italiano.
Ad accogliere Debora vi erano Giandomenico Allegri, coordinatore del PD di Verona, Federica Mogherini, deputato e membro della segreteria del PD, Silvio Gandini, sindaco di Legnago e candidato al Parlamento Europeo, Diego Zardini, candidato alla Presidenza della Provincia di Verona, Franca Rizzi, candidata al consiglio provinciale di Verona.
Debora Serracchiani rappresenta l’alba e non un temporale passeggero avvenuto nell’assemblea dei circoli. Con la sua testimonianza politica ha dimostrato di saper rappresentare al meglio il PD, di aver una visione chiara sul futuro dell’Italia e di prendersi carico delle contraddizioni e dei problemi italiani in una prospettiva europea.
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