Dichiarazione del senatore Pietro Ichino ad ADN-Kronos sul libro Bianco del Ministro Sacconi, 6 maggio 2009
Il Libro Bianco del ministro del Welfare Sacconi parte dall’affermazione secondo cui il nostro mercato del lavoro è il peggiore d’Europa; il ministro della Funzione Pubblica Brunetta, invece, sostiene e ribadisce che il nostro è il migliore mercato del lavoro d’Europa. Non c’è da stupirsi che, stante questa radicale divergenza tra i due ministri competenti in materia di lavoro privato e pubblico, le politiche del lavoro del Governo si caratterizzino per un immobilismo totale.
Nel suo primo anno di vita la sola cosa che il Governo ha proposto e ha fatto, su questo terreno, è la detassazione del lavoro straordinario, poche settimane prima che questo sparisse nel gorgo della crisi.
Ora il Libro Bianco accenna allo “Statuto dei Lavori”. Ma ne parla in modo assolutamente generico, perché evidentemente di questo nuovo “Statuto” dedicato ai lavoratori atipici i tecnici del ministero, a un anno dall’inizio della legislatura, non hanno ancora elaborato neppure una bozza. In buona sostanza, si riconferma implicitamente la determinazione del Governo di non toccare una virgola del vecchio diritto del lavoro.
Dall’opposizione viene una proposta precisa di riforma del diritto del lavoro, già formalizzata in un disegno di legge, sulla transizione a un regime di flexsecurity: che Libro Bianco è mai questo, che all’unico progetto concretamente esistente su questa materia non dedica neppure una parola, neppure per criticarlo? Forse il Governo è preoccupato per un eccesso di consenso che esso sta raccogliendo nella società civile?
Libro Bianco del Ministro Sacconi
Il Libro Bianco del ministro del Welfare Sacconi parte dall’affermazione secondo cui il nostro mercato del lavoro è il peggiore d’Europa; il ministro della Funzione Pubblica Brunetta, invece, sostiene e ribadisce che il nostro è il migliore mercato del lavoro d’Europa. Non c’è da stupirsi che, stante questa radicale divergenza tra i due ministri competenti in materia di lavoro privato e pubblico, le politiche del lavoro del Governo si caratterizzino per un immobilismo totale.
Nel suo primo anno di vita la sola cosa che il Governo ha proposto e ha fatto, su questo terreno, è la detassazione del lavoro straordinario, poche settimane prima che questo sparisse nel gorgo della crisi.
Ora il Libro Bianco accenna allo “Statuto dei Lavori”. Ma ne parla in modo assolutamente generico, perché evidentemente di questo nuovo “Statuto” dedicato ai lavoratori atipici i tecnici del ministero, a un anno dall’inizio della legislatura, non hanno ancora elaborato neppure una bozza. In buona sostanza, si riconferma implicitamente la determinazione del Governo di non toccare una virgola del vecchio diritto del lavoro.
Dall’opposizione viene una proposta precisa di riforma del diritto del lavoro, già formalizzata in un disegno di legge, sulla transizione a un regime di flexsecurity: che Libro Bianco è mai questo, che all’unico progetto concretamente esistente su questa materia non dedica neppure una parola, neppure per criticarlo? Forse il Governo è preoccupato per un eccesso di consenso che esso sta raccogliendo nella società civile?
Libro Bianco del Ministro Sacconi
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