Venerdì 22 maggio alle ore 15 si terrà una conferenza stampa a Verona al Liston 12 di Piazza Bra. Alla conferenza parteciperanno l'onorevole Federica Mogherini, la candidata al Parlamento Europeo Debora Serracchiani, il candidato alla Presidenza della Provincia di Verona Diego Zardini e il candidato alle elezioni europee Silvio Gandini,
Debora Serracchiani sarà a Verona a partire dalle ore 14 e prima di raggiungere il Liston 12 percorrerà Via Mazzini e visiterà Piazza delle Erbe.
Prima del suo impegno veronese ho contattato Debora per porle alcune domande su alcuni problemi emergenti.
Il Paese vive una grande crisi economica che non ha riferimenti con il passato. Il Governo sottovaluta la crisi e infonde fiducia ed ottimismo. Le imprese sono in crisi e sono creditrici dello Stato di circa 50 o 60 miliardi, il lavoro precario insieme al rischio concreto della disoccupazione rappresentano un grave problema sociale.
Lei come pensa di affrontare tale problematica in Europa? Condivide la Flexsecurity applicata nei paesi del nord Europa? Cosa pensa del disegno di legge presentato dal senatore Pietro Ichino e da altri 33 senatori del PD per la transizione ad un sistema di Flexsecurity?
La prima risposta deve essere quella di rafforzare gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione, abbattendo le barriere fisiche e culturali tra i vari Paesi. L’Europa può fronteggiare con efficacia la recessione solo con politiche mirate e condivise, necessarie per reggere la competizione con i nuovi colossi come Cina e India. La Flexsecurity può essere utile, entro precisi e determinati limiti, superando la divisione attuale tra lavoratori stabili e precari, ai quali bisogna garantire futuro e occupazione.
La prima necessità è quella di ridare risorse alle piccole e medie imprese, motore economico dell’Italia e del Nord Est, facilitando loro l’accesso al credito e alleggerendo il peso fiscale. Solo così si farà ripartire l’economia.
Il disagio sociale in Italia aumenta insieme al numero delle persone che vivono in stato di povertà ed il rischio della povertà colpisce il ceto medio che si impoverisce sempre di più specie le famiglie con figli. I pochi interventi effettuati dal Governo con la carta acquisti ed il bonus famiglia si sono rilevati fallimentari per i seguenti motivi: per il numero delle persone che hanno beneficiato della carta acquisiti (42% delle persone preventivate dal ministro dell’economia) e per i costi sostenuti; per non aver privilegiato le famiglie con figli con il bonus famiglia. Quale è la sua visione di Welfare per affrontare tale questione grave e urgente?
E’ sicuramente necessario trovare nuove e importanti risorse per gli ammortizzatori sociali, essenziali in un Paese dove nel 2010 si prevede un milione di nuovi disoccupati. Le misure del governo sono state solo un palliativo, inefficace e demagogico. Servivano investimenti pesanti, e invece ci si è limitati a spot. Il Pd chiede da tempo una vera manovra da 15-17 miliardi per ridare fiato a famiglie e imprese, e che si torni a tutelare la famiglia anche con investimenti nell’istruzione, la base per permettere alle nuove generazioni di costruirsi un futuro. Servono inoltre più asili nido, dopo scuola e centri per anziani. Strutture fondamentali per aiutare economicamente, e psicologicamente, centinaia di migliaia di famiglie.
Lei è diventata famosa grazie al suo intervento in occasione all’assemblea dei circoli del Partito Democratico. Un intervento sincero, fresco e determinato che è stato molto apprezzato dalla base. Dopo questo evento le persone hanno imparato ad apprezzarla anche per altre qualità che certamente non poteva esprimere in dieci minuti di intervento. Vuole esprimere il suo pensiero sul rinnovamento del Partito Democratico?
Credo che, anche grazie al lavoro di Franceschini, si siano fatti passi importanti, ma sono altrettanto consapevole che molto resta da fare nella strada del rinnovamento. Questo partito deve tornare a essere coeso e disciplinato, e deve riprendersi i “suoi” luoghi: mercati, fabbriche, piazze. I luoghi del confronto con la gente, troppe volte trascurata negli ultimi anni dal Pd. Se torneremo a parlare in modo più diretto con il Paese, lasciando da parte i personalismi, sarà la più grande delle vittorie.
Debora Serracchiani sarà a Verona a partire dalle ore 14 e prima di raggiungere il Liston 12 percorrerà Via Mazzini e visiterà Piazza delle Erbe.
Prima del suo impegno veronese ho contattato Debora per porle alcune domande su alcuni problemi emergenti.
Il Paese vive una grande crisi economica che non ha riferimenti con il passato. Il Governo sottovaluta la crisi e infonde fiducia ed ottimismo. Le imprese sono in crisi e sono creditrici dello Stato di circa 50 o 60 miliardi, il lavoro precario insieme al rischio concreto della disoccupazione rappresentano un grave problema sociale.
Lei come pensa di affrontare tale problematica in Europa? Condivide la Flexsecurity applicata nei paesi del nord Europa? Cosa pensa del disegno di legge presentato dal senatore Pietro Ichino e da altri 33 senatori del PD per la transizione ad un sistema di Flexsecurity?
La prima risposta deve essere quella di rafforzare gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione, abbattendo le barriere fisiche e culturali tra i vari Paesi. L’Europa può fronteggiare con efficacia la recessione solo con politiche mirate e condivise, necessarie per reggere la competizione con i nuovi colossi come Cina e India. La Flexsecurity può essere utile, entro precisi e determinati limiti, superando la divisione attuale tra lavoratori stabili e precari, ai quali bisogna garantire futuro e occupazione.
La prima necessità è quella di ridare risorse alle piccole e medie imprese, motore economico dell’Italia e del Nord Est, facilitando loro l’accesso al credito e alleggerendo il peso fiscale. Solo così si farà ripartire l’economia.
Il disagio sociale in Italia aumenta insieme al numero delle persone che vivono in stato di povertà ed il rischio della povertà colpisce il ceto medio che si impoverisce sempre di più specie le famiglie con figli. I pochi interventi effettuati dal Governo con la carta acquisti ed il bonus famiglia si sono rilevati fallimentari per i seguenti motivi: per il numero delle persone che hanno beneficiato della carta acquisiti (42% delle persone preventivate dal ministro dell’economia) e per i costi sostenuti; per non aver privilegiato le famiglie con figli con il bonus famiglia. Quale è la sua visione di Welfare per affrontare tale questione grave e urgente?
E’ sicuramente necessario trovare nuove e importanti risorse per gli ammortizzatori sociali, essenziali in un Paese dove nel 2010 si prevede un milione di nuovi disoccupati. Le misure del governo sono state solo un palliativo, inefficace e demagogico. Servivano investimenti pesanti, e invece ci si è limitati a spot. Il Pd chiede da tempo una vera manovra da 15-17 miliardi per ridare fiato a famiglie e imprese, e che si torni a tutelare la famiglia anche con investimenti nell’istruzione, la base per permettere alle nuove generazioni di costruirsi un futuro. Servono inoltre più asili nido, dopo scuola e centri per anziani. Strutture fondamentali per aiutare economicamente, e psicologicamente, centinaia di migliaia di famiglie.
Lei è diventata famosa grazie al suo intervento in occasione all’assemblea dei circoli del Partito Democratico. Un intervento sincero, fresco e determinato che è stato molto apprezzato dalla base. Dopo questo evento le persone hanno imparato ad apprezzarla anche per altre qualità che certamente non poteva esprimere in dieci minuti di intervento. Vuole esprimere il suo pensiero sul rinnovamento del Partito Democratico?
Credo che, anche grazie al lavoro di Franceschini, si siano fatti passi importanti, ma sono altrettanto consapevole che molto resta da fare nella strada del rinnovamento. Questo partito deve tornare a essere coeso e disciplinato, e deve riprendersi i “suoi” luoghi: mercati, fabbriche, piazze. I luoghi del confronto con la gente, troppe volte trascurata negli ultimi anni dal Pd. Se torneremo a parlare in modo più diretto con il Paese, lasciando da parte i personalismi, sarà la più grande delle vittorie.
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