E’ stata convocata dall’on. Linda Lanzillotta, responsabile del dipartimento Pubblica Amministrazione, la Consulta “per capire ciò che avviene dentro le amministrazioni e per discutere i punti chiave di un’agenda riformista”. Alla riunione parteciperà Dario Franceschini, segretario del Partito Democratico. L’incontro si terrà il 24 marzo alle ore 10.00 presso la sede nazionale del Partito Democratico.
Nella lettera di convocazione Linda Lanzillotta afferma che:
“Le amministrazioni pubbliche stanno per affrontare una nuova fase di cambiamento sotto la spinta dei provvedimenti del Governo e nella prospettiva dell’attuazione del federalismo fiscale . Inoltre l’insieme del sistema pubblico è sottoposto ad una azione di sostanziale delegittimazione grazie alla campagna “antifannulloni” avviata dal Ministro Brunetta, campagna che, nella sua generalizzazione, tende a rappresentare il complesso del settore pubblico come un’area di privilegio e di inefficienza.
Prevalgono slogan generici e moralistici mentre viene ignorata la complessità dei processi che possono davvero migliorare efficienza ed efficacia delle amministrazioni pubbliche, processi che richiedono il coinvolgimento culturale e professionale di tutti gli attori coinvolti in un sistema ormai policentrico e multilivello . Tutto questo mentre aumenta, a tutti i livelli di governo, il controllo della politica sull’amministrazione e gli annunciati piani di innovazione tecnologica restano al palo per mancanza di finanziamenti .
Ma una pubblica amministrazione efficiente è condizione indispensabile per la competitività del nostro Paese ed è, nello stesso tempo, condizione per garantire i diritti fondamentali soprattutto per i più deboli e la qualità della vita di tutti i cittadini. E questo sarà ancora più vero negli anni prossimi, anni in cui la crisi economica lascerà effetti profondi e duraturi nella nostra società rendendo ancora più importante la disponibilità di una rete di servizi pubblici ampia ed efficiente.
Dunque, non possiamo rinunciare ad amministrazioni pubbliche di qualità. E’per questo che, nonostante la difficoltà di parlare il linguaggio della concretezza e della serietà senza essere sovrastati dal rumore della demagogia, dobbiamo riprendere e rilanciare il tema della modernizzazione delle amministrazione pubbliche, della trasparenza, della valutazione, della professionalità, della meritocrazia, della sussidiarietà. Sono le linee di azione su cui abbiamo lavorato in questo anno e su cui il PD intende confrontarsi per definire l’agenda dei prossimi mesi.
Per questo motivo e con queste finalità vogliamo insediare una Consulta che sui temi delle pubbliche amministrazioni e dell’organizzazione dei servizi pubblici coinvolga tutti gli attori: amministratori, dirigenti, organizzazioni sindacali, associazioni dei consumatori, associazioni del volontariato, esperti.”
Nella lettera di convocazione Linda Lanzillotta afferma che:
“Le amministrazioni pubbliche stanno per affrontare una nuova fase di cambiamento sotto la spinta dei provvedimenti del Governo e nella prospettiva dell’attuazione del federalismo fiscale . Inoltre l’insieme del sistema pubblico è sottoposto ad una azione di sostanziale delegittimazione grazie alla campagna “antifannulloni” avviata dal Ministro Brunetta, campagna che, nella sua generalizzazione, tende a rappresentare il complesso del settore pubblico come un’area di privilegio e di inefficienza.
Prevalgono slogan generici e moralistici mentre viene ignorata la complessità dei processi che possono davvero migliorare efficienza ed efficacia delle amministrazioni pubbliche, processi che richiedono il coinvolgimento culturale e professionale di tutti gli attori coinvolti in un sistema ormai policentrico e multilivello . Tutto questo mentre aumenta, a tutti i livelli di governo, il controllo della politica sull’amministrazione e gli annunciati piani di innovazione tecnologica restano al palo per mancanza di finanziamenti .
Ma una pubblica amministrazione efficiente è condizione indispensabile per la competitività del nostro Paese ed è, nello stesso tempo, condizione per garantire i diritti fondamentali soprattutto per i più deboli e la qualità della vita di tutti i cittadini. E questo sarà ancora più vero negli anni prossimi, anni in cui la crisi economica lascerà effetti profondi e duraturi nella nostra società rendendo ancora più importante la disponibilità di una rete di servizi pubblici ampia ed efficiente.
Dunque, non possiamo rinunciare ad amministrazioni pubbliche di qualità. E’per questo che, nonostante la difficoltà di parlare il linguaggio della concretezza e della serietà senza essere sovrastati dal rumore della demagogia, dobbiamo riprendere e rilanciare il tema della modernizzazione delle amministrazione pubbliche, della trasparenza, della valutazione, della professionalità, della meritocrazia, della sussidiarietà. Sono le linee di azione su cui abbiamo lavorato in questo anno e su cui il PD intende confrontarsi per definire l’agenda dei prossimi mesi.
Per questo motivo e con queste finalità vogliamo insediare una Consulta che sui temi delle pubbliche amministrazioni e dell’organizzazione dei servizi pubblici coinvolga tutti gli attori: amministratori, dirigenti, organizzazioni sindacali, associazioni dei consumatori, associazioni del volontariato, esperti.”
2 commenti:
Caro Antonino,io sono un dipendente del Comune di Napoli.Avrei qualcosa da dire sulla organizzazione della PA,però non credo trovi il consenso dei politici.Lasciando perdere poche eccezioni,nessun dipendente della PA è orgoglioso del suo lavoro o è motivato.Infatti,NESSUNO può dire il contrario,la carriera è assicurata non per merito ma per vicinanza al politico.Su cento dieci vanno bene,per una durata molto lunga,e 90 no,ai quali resta la rassegnazione.quelli che restano fuori dal meccanismo sono i "fannulloni,non per propria volontà ma perchè non utili alla "causa".Brunetta racconta solo SCIOCCHEZZE.E se vi va discutete dei dirigenti esterni e degli staffisti,dei costi che grazie a loro ricadono sui cittadini e senza alcun riscontro in quanto più che alla collettività rispondono al datore del contratto di centinaia di mogliaia di euro l'anno,e che comporta pure l'intromissione del politico nella gestione.nel mio ente sono alcune centinaia,molti trasformati col tempo effettivi,lasciando indietro dipendeti laureati con decine di anni di servizio.Tutti i comuni di italia applicano questa procedura e immagina i costi enormi con ricaduta nefasta sull'intera macchina pubblica.I dipendenti non rientranti nell'orbita di favoriti del politico di turno ti assicuro che restano vittime di una delle più gravi ingiustizie perchè colpiscono la dignità dell'essere stesso.ciao
Ciao Ciro
ache io ho la tua stessa visione. Il PD non si è astenuto ma ha votato contro in sede di approvazione del DDL Brunetta soprattutto per tale motivo.
Ti ringrazio e a presto
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