Diego Zardini ha presentato la sua candidature alle primarie del Partito Democratico per la designazione del candidato alle prossime elezioni provinciali.
Intorno alla sua candidatura si sono creati entusiasmi e consensi.
Ho pensato di intervistarlo per conoscere la qualità del suo impegno ed i suoi progetti.
Attualmente lei ricopre la responsabilità di consigliere della seconda circoscrizione e di capo del gruppo del PD. Di quali problemi lei ed il gruppo del Partito Democratico nella seconda circoscrizione vi siete occupati e che importanza hanno per la comunità?
Da quando io e i miei consiglieri siamo stati eletti nel 2007, il nostro gruppo ha cercato di portare avanti il programma che avevamo presentato agli elettori, ovvero tutelare il territorio sotto ogni profilo, cercare soluzioni ai problemi quotidiani convinti che è possibile un'idea alternativa di città più vivibile. Abbiamo combattuto assieme ai cittadini l'idea di traforo di questa maggioranza, un'opera autostradale devastante per la salute ed il paesaggio, inutile e costosa. Abbiamo difeso le piste ciclabili e la mobilità alternativa all'uso dell'auto, abbiamo monitorato e tutelato la collina dagli appetiti speculativi. Con la maggioranza siamo stati costruttivi ma severi, evidenziando la loro incoerenza e gli sprechi di danaro di questa amministrazione, puntando molto sui mezzi di comunicazione.
Perché ha deciso di proporre la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico per la designazione a Presidente della Provincia?
Da buon democratico ho deciso di mettermi al servizio del PD. Ritengo che i problemi del PD derivino principalmente dalla difficoltà di superare certi schemi di vecchie logiche e provenienze, unite all'ambiguità sui temi e le proposte. Considero superata la fase delle correnti legate alle candidature del 14 ottobre 2007 dove si è scelto un leader, senza chiarire la nostra linea politica. Il PD deve discutere e decidere sulle questioni importanti, trovare in sé idee chiare per poterle comunicare con forza e decisione agli elettori, affinché possano darci fiducia.
Occorre anche riguadagnare credibilità verso un elettorato deluso e diffidente, per questo a mio avviso un giovane con passione, che impersoni un vero cambiamento, può risvegliare in noi la speranza, la voglia di vittoria e rimettere in moto le immense energie presenti nel
popolo delle primarie e riavvicinare i giovani alla politica. Ecco in questo senso spero di poter dare un utile contributo.
Come valuta l'impegno del centro destra nella Amministrazione Provinciale e quali problemi sono rimasti irrisolti o non affrontati bene?
L'amministrazione provinciale in questi anni ha abdicato al suo ruolo e alle sue funzioni. E' stata prona agli input di Venezia e vittima della popolarità del Sindaco di Verona. Non ha fatto praticamente nulla. Non ha prodotto il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, non ha realizzato il piano dei rifiuti, il piano energetico, di gestione delle cave. Poteva incidere e contrastare la crisi economica attraverso i Centri per l'impiego e la partecipazione a molte aziende e consorzi e invece nulla. Poteva realizzare importanti opere di cui si parla da anni e invece ha assistito in silenzio alla propaganda altrui su opere
faraoniche e dannose. Insomma cinque anni davvero persi, tanto da far risultare la provincia l'ente più lontano dai cittadini.
Per presentarsi alle primarie del Partito Democratico avrà senz’altro dei progetti da realizzare nella Amministrazione Provinciale. Quali sono?
Innanzi tutto la Provincia deve riappropriarsi del proprio ruolo, utilizzare fino in fondo gli strumenti di pianificazione per contrastare la devastante crisi economica in atto, per incidere sulla gestione del territorio, sulla tutela ambientale, sulla realizzazione delle opere prioritarie per risolvere i problemi dei veronesi.
La Provincia deve migliorare la vita, l'ambiente ed il territorio della grande Verona.
Ha ricevuto attestati di stima e di solidarietà alla sua candidatura alle primarie?
La mia candidatura voleva rimettere in moto i democratici ormai delusi, voleva dare entusiasmo ai giovani e mettere a confronto più opzioni credibili per convincere i veronesi a votarci a giugno.
La riposta è stata davvero trasversale coprendo tutte le sensibilità del partito, così come molti cittadini hanno apprezzato lo sforzo di dare un segnale forte di rinnovamento e coerenza con il progetto democratico.
La speranza e la voglia di superare logiche di appartenenza di ogni specie, di superare logoranti divisioni interne che distolgono dal vero obbiettivo.
Proporre una chiara, coraggiosa e coerente alternativa ai nostri avversari, una proposta scelta con grande serenità e con la forza della trasparenza e partecipazione degli elettori, così come previsto nel nostro Statuto.
Trasformare la pluralità di idee e sensibilità da problema a risorsa, che consenta uno sforzo corale per vincere Verona. Questo il mio grande sogno.
Chissà, a volte, i sogni possono diventare realtà.
Ho registrato anche una dichiarazione a favore di Diego Zardini da parte di Federico Benini, segretario comunale dei giovani del Partito Democratico.
“Quando sono nella cabina elettorale valuto, nella scelta del candidato, la “regola delle tre C”: correttezza, competenza, coraggio. Tre caratteristiche imprescindibili, tre parametri che immancabilmente riescono a giudicare il successo di un’amministrazione, piuttosto che la sua gestione fallimentare.
L’individuazione di queste tre qualità in una persona spesso non risulta facile, proprio per questo motivo spesso ci si trova ad essere governati da persone con caratteristiche opposte a quelle indicate, a causa del loro fiuto politico e demagogico superiore.
Personalmente, dopo aver riflettuto molto su quale candidato appoggiare e scegliere in questa tornata elettorale, ritengo che l’unica persona che seriamente rispetta questi tre parametri sia Diego Zardini.
Sostengo Diego perché non “vive di politica”, lavora in una solida multinazionale e si occupa di sicurezza e salute sul lavoro. È una persona corretta che mette a sua disposizione tutto se stesso per gli altri. Esempi? Il massiccio lavoro delle ultime quattro feste di Quinzano, il pesante compito di coordinare il gruppo del PD in seconda circoscrizione, dove sono state messe in evidenza contraddizioni, sprechi e ambiguità della maggioranza e sono state condotte efficaci collaborazioni con le realtà associative di volontariato e di opinione del territorio.
Sostengo Diego per la sua competenza, specialmente nel campo ambientale e nella salvaguardia del territorio, infatti si occupa anche del settore ambientale, dalla normativa sui rifiuti fino alla regolamentazione sull’Emission Trading (protocollo di Kyoto), l’Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC) e di gestione delle energie. È stato anche incaricato di seguire il Sistema di Gestione della Qualità per la certificazione ISO 9001. Recentemente è stato nominato Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione del settore vetro.
Sostengo Diego perché è coraggioso. Ha trent’anni e si candida a presidente della provincia. Non è nuovismo è passione per la cosa pubblica.
Se tutti insieme ci impegniamo a sostenere Diego avremo non un candidato della presidenza della provincia, ma della presidenza per la provincia.”
Intorno alla sua candidatura si sono creati entusiasmi e consensi.
Ho pensato di intervistarlo per conoscere la qualità del suo impegno ed i suoi progetti.
Attualmente lei ricopre la responsabilità di consigliere della seconda circoscrizione e di capo del gruppo del PD. Di quali problemi lei ed il gruppo del Partito Democratico nella seconda circoscrizione vi siete occupati e che importanza hanno per la comunità?
Da quando io e i miei consiglieri siamo stati eletti nel 2007, il nostro gruppo ha cercato di portare avanti il programma che avevamo presentato agli elettori, ovvero tutelare il territorio sotto ogni profilo, cercare soluzioni ai problemi quotidiani convinti che è possibile un'idea alternativa di città più vivibile. Abbiamo combattuto assieme ai cittadini l'idea di traforo di questa maggioranza, un'opera autostradale devastante per la salute ed il paesaggio, inutile e costosa. Abbiamo difeso le piste ciclabili e la mobilità alternativa all'uso dell'auto, abbiamo monitorato e tutelato la collina dagli appetiti speculativi. Con la maggioranza siamo stati costruttivi ma severi, evidenziando la loro incoerenza e gli sprechi di danaro di questa amministrazione, puntando molto sui mezzi di comunicazione.
Perché ha deciso di proporre la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico per la designazione a Presidente della Provincia?
Da buon democratico ho deciso di mettermi al servizio del PD. Ritengo che i problemi del PD derivino principalmente dalla difficoltà di superare certi schemi di vecchie logiche e provenienze, unite all'ambiguità sui temi e le proposte. Considero superata la fase delle correnti legate alle candidature del 14 ottobre 2007 dove si è scelto un leader, senza chiarire la nostra linea politica. Il PD deve discutere e decidere sulle questioni importanti, trovare in sé idee chiare per poterle comunicare con forza e decisione agli elettori, affinché possano darci fiducia.
Occorre anche riguadagnare credibilità verso un elettorato deluso e diffidente, per questo a mio avviso un giovane con passione, che impersoni un vero cambiamento, può risvegliare in noi la speranza, la voglia di vittoria e rimettere in moto le immense energie presenti nel
popolo delle primarie e riavvicinare i giovani alla politica. Ecco in questo senso spero di poter dare un utile contributo.
Come valuta l'impegno del centro destra nella Amministrazione Provinciale e quali problemi sono rimasti irrisolti o non affrontati bene?
L'amministrazione provinciale in questi anni ha abdicato al suo ruolo e alle sue funzioni. E' stata prona agli input di Venezia e vittima della popolarità del Sindaco di Verona. Non ha fatto praticamente nulla. Non ha prodotto il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, non ha realizzato il piano dei rifiuti, il piano energetico, di gestione delle cave. Poteva incidere e contrastare la crisi economica attraverso i Centri per l'impiego e la partecipazione a molte aziende e consorzi e invece nulla. Poteva realizzare importanti opere di cui si parla da anni e invece ha assistito in silenzio alla propaganda altrui su opere
faraoniche e dannose. Insomma cinque anni davvero persi, tanto da far risultare la provincia l'ente più lontano dai cittadini.
Per presentarsi alle primarie del Partito Democratico avrà senz’altro dei progetti da realizzare nella Amministrazione Provinciale. Quali sono?
Innanzi tutto la Provincia deve riappropriarsi del proprio ruolo, utilizzare fino in fondo gli strumenti di pianificazione per contrastare la devastante crisi economica in atto, per incidere sulla gestione del territorio, sulla tutela ambientale, sulla realizzazione delle opere prioritarie per risolvere i problemi dei veronesi.
La Provincia deve migliorare la vita, l'ambiente ed il territorio della grande Verona.
Ha ricevuto attestati di stima e di solidarietà alla sua candidatura alle primarie?
La mia candidatura voleva rimettere in moto i democratici ormai delusi, voleva dare entusiasmo ai giovani e mettere a confronto più opzioni credibili per convincere i veronesi a votarci a giugno.
La riposta è stata davvero trasversale coprendo tutte le sensibilità del partito, così come molti cittadini hanno apprezzato lo sforzo di dare un segnale forte di rinnovamento e coerenza con il progetto democratico.
La speranza e la voglia di superare logiche di appartenenza di ogni specie, di superare logoranti divisioni interne che distolgono dal vero obbiettivo.
Proporre una chiara, coraggiosa e coerente alternativa ai nostri avversari, una proposta scelta con grande serenità e con la forza della trasparenza e partecipazione degli elettori, così come previsto nel nostro Statuto.
Trasformare la pluralità di idee e sensibilità da problema a risorsa, che consenta uno sforzo corale per vincere Verona. Questo il mio grande sogno.
Chissà, a volte, i sogni possono diventare realtà.
Ho registrato anche una dichiarazione a favore di Diego Zardini da parte di Federico Benini, segretario comunale dei giovani del Partito Democratico.
“Quando sono nella cabina elettorale valuto, nella scelta del candidato, la “regola delle tre C”: correttezza, competenza, coraggio. Tre caratteristiche imprescindibili, tre parametri che immancabilmente riescono a giudicare il successo di un’amministrazione, piuttosto che la sua gestione fallimentare.
L’individuazione di queste tre qualità in una persona spesso non risulta facile, proprio per questo motivo spesso ci si trova ad essere governati da persone con caratteristiche opposte a quelle indicate, a causa del loro fiuto politico e demagogico superiore.
Personalmente, dopo aver riflettuto molto su quale candidato appoggiare e scegliere in questa tornata elettorale, ritengo che l’unica persona che seriamente rispetta questi tre parametri sia Diego Zardini.
Sostengo Diego perché non “vive di politica”, lavora in una solida multinazionale e si occupa di sicurezza e salute sul lavoro. È una persona corretta che mette a sua disposizione tutto se stesso per gli altri. Esempi? Il massiccio lavoro delle ultime quattro feste di Quinzano, il pesante compito di coordinare il gruppo del PD in seconda circoscrizione, dove sono state messe in evidenza contraddizioni, sprechi e ambiguità della maggioranza e sono state condotte efficaci collaborazioni con le realtà associative di volontariato e di opinione del territorio.
Sostengo Diego per la sua competenza, specialmente nel campo ambientale e nella salvaguardia del territorio, infatti si occupa anche del settore ambientale, dalla normativa sui rifiuti fino alla regolamentazione sull’Emission Trading (protocollo di Kyoto), l’Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC) e di gestione delle energie. È stato anche incaricato di seguire il Sistema di Gestione della Qualità per la certificazione ISO 9001. Recentemente è stato nominato Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione del settore vetro.
Sostengo Diego perché è coraggioso. Ha trent’anni e si candida a presidente della provincia. Non è nuovismo è passione per la cosa pubblica.
Se tutti insieme ci impegniamo a sostenere Diego avremo non un candidato della presidenza della provincia, ma della presidenza per la provincia.”
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