mercoledì 4 marzo 2009

Cooperazione

Il Coordinamento Italiano Network Internazionali (CINI), il quale comprende le componenti italiane di ActionAid International, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS e WWF, ha riunito a Roma “alcuni esperti di aiuti allo sviluppo provenienti da paesi del Nord e del Sud del mondo allo scopo di contribuire al dibattito sull’efficacia degli aiuti con una propsettiva che unisca paesi donatori e paesi partner, nella conferenza internazionale dal titolo: Aid effectiveness: Perspectives from the South and the North.”
“Al fine di produrre un piano completo e in continuità con quanto espresso nelle linee guida del periodo 2009-2011”, afferma Egizia Petroccione, “il piano nazionale italiano sull’efficacia dell’aiuto dovrebbe completare le riforme procedurali necessarie ad assicurare la flessibilità, aumentare la prevedibilità dell’aiuto, rendere più trasparenti le attività di cooperazione, pianificare un ulteriore slegamento dell’aiuto, aumentare la percentuale di approvvigionamento locale di beni e servizi e confrontarsi sistematicamente con la società civile nelle fasi di pianificazione, implementazione e monitoraggio della strategia italiana”.
“non si può trattare il tema dell’efficacia dell’aiuto pubblico, conclude Egizia Petroccione, allo sviluppo senza ricordare quanto sia necessario che l’Italia rispetti anche gli impegni internazionali in tema di quantità. Nel 2009 il nostro paese ha toccato il minimo storico degli ultimi 20 anni, con solo lo 0,19% di APS in rapporto al PIL. In assenza di risorse adeguate anche il migliore dei piani resta inattuabile”.
Nel corso del convegno è stato messo a confronto la Cooperazione dell’Italia con quella di altri 5 paesi (Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Svezia) e con quella dell’Unione Europea. Dai dati risulta che l’Italia ha contribuito meno degli altri Paesi e con una percentuale del PIL dello 0,19 non rispettando l’impegno dello 0,43%. Inoltre, l’Italia non si è dotata del Piano nazionale sull’efficacia degli aiuti.
La cooperazione italiana allo sviluppo con la Finanziaria 2009 è scesa ai livelli di 20 anni fa. Dai dati esposti risulta che nel 2007 la Francia ha contribuito con lo 0,38%, la Germania con lo 0,37, la Spagna con lo 0,37, la Svezia con lo 0,93 e la Gran Bretagna con lo 0,36.
Anche con la cooperazione l’Italia si è posizionata agli ultimi posti grazie alla sensibilità del Governo Berlusconi.

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