Grazie all’interrogazione presentata da Donata Lenzi e Livia Turco, parlamentari del Partito Democratico, al Ministro del Lavoro per conoscere il quadro completo delle social card, realmente distribuite e attivate, sia per i pensionati che per i bambini di età inferiore ai tre anni, si può conoscere il flop della carta acquisti.
Turco e Lenzi hanno fatto presente che i dati forniti dall'Inps lo scorso 15 gennaio, sulla diffusione della social card evidenziano:
1) la ristrettezza della platea finora coinvolta, rispetto alle famiglie in condizioni di povertà presenti nel nostro Paese;
2) una disomogenea distribuzione sul territorio nazionale, con quasi il 70 per cento delle carte distribuite nel Mezzogiorno;
3) una limitata, ma non irrilevante, divergenza tra diffusione delle carte e diffusione degli indici di povertà sul territorio nazionale;
4) una quantità di carte distribuite e caricate pari a 423.868, pari a non più di un terzo della platea originariamente stimata dal Governo e a meno del 16 per cento delle famiglie povere stimate dall'Istat (2 milioni 653 mila - anno 2007);
I deputati del PD ritengono che i limiti reddituali decisamente assai bassi, e gli ulteriori requisiti richiesti possano aver limitato, al di là del previsto, la platea dei richiedenti.
In risposta all’interrogazione il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, ha affermato che nei primi due mesi del 2009 sono state attivate 140 mila carte che sommate a quelle rilasciate nel 2008 (420 mila) ammontano complessivamente a 560 mila. Inoltre, Fazio ha informato che a fine marzo il Governo relazionerà sull’attuazione della carta acquisti.
Donata LENZI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta, “poiché le 560 mila social card distribuite rappresentano una percentuale molto piccola rispetto al totale di 1,3 milioni di aventi diritto stimato dal Governo.”
“La risposta del sottosegretario Fazio, continua Lenzi, conferma le preoccupazioni del Partito democratico per la scarsa conoscenza di questo beneficio da parte di un’ampia fascia degli aventi diritto. Auspica pertanto che il Governo promuova un’efficace campagna informativa al riguardo.”
Condivido le preoccupazioni dei deputati Lenzi e Turco e ritengo che le previsioni fatte dal Governo non siano state rispettate per i seguenti ulteriori motivi:
- Il processo di rilascio delle carte è risultato farraginoso e complicato e, quindi, ha scoraggiato i beneficiari;
- La fase di rilascio del nullaosta da parte dell’INPS è stata gestita a livello centrale in modo automatizzato incrociando i dati dei richiedenti con i redditi presenti nei data base dell’Istituto;
- Le richieste respinte dall’INPS sono state esaminate dalle sedi periferiche senza poter intervenire sul provvedimento di rilascio del nullaosta e, pertanto, coloro che non si sono adoperati di persona a conoscere la motivazione della reiezione non hanno avuto la possibilità di un eventuale riesame positivo della pratica.
In definitiva l’operazione è stata gestita a livello centrale in modo automatizzato non tenendo conto che le sedi periferiche dell’Istituto avrebbero potuto fornire assistenza alle persone interessate ed intervenire direttamente nel rilascio del nullaosta nei casi in cui il provvedimento centrale risultasse errato.
Al momento le Sedi Provinciali dell’INPS possono solo segnalare a livello centrale eventuali errori nel caso in cui le persone interessate si recano per informazioni presso le sedi.
Sono preoccupato per le richieste respinte e non riesaminate in quanto parte di tali richieste potrebbero aver diritto alla carta acquisti.
Come risolvere il problema? Affidare alle sedi periferiche il riesame di tali pratiche convocando i cittadini interessati al fine di conoscere gli elementi che incidono sul diritto alla carta acquisti.
Il Governo e gli enti coinvolti hanno adottato per il bonus famiglia e la carta acquisti due metodi organizzativi diversi: - procedure automatizzate e decentramento per il bonus; procedure automatizzate e centralizzazione per la carta acquisti. Nel secondo caso la sussidarietà è stata dimenticata.
Turco e Lenzi hanno fatto presente che i dati forniti dall'Inps lo scorso 15 gennaio, sulla diffusione della social card evidenziano:
1) la ristrettezza della platea finora coinvolta, rispetto alle famiglie in condizioni di povertà presenti nel nostro Paese;
2) una disomogenea distribuzione sul territorio nazionale, con quasi il 70 per cento delle carte distribuite nel Mezzogiorno;
3) una limitata, ma non irrilevante, divergenza tra diffusione delle carte e diffusione degli indici di povertà sul territorio nazionale;
4) una quantità di carte distribuite e caricate pari a 423.868, pari a non più di un terzo della platea originariamente stimata dal Governo e a meno del 16 per cento delle famiglie povere stimate dall'Istat (2 milioni 653 mila - anno 2007);
I deputati del PD ritengono che i limiti reddituali decisamente assai bassi, e gli ulteriori requisiti richiesti possano aver limitato, al di là del previsto, la platea dei richiedenti.
In risposta all’interrogazione il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, ha affermato che nei primi due mesi del 2009 sono state attivate 140 mila carte che sommate a quelle rilasciate nel 2008 (420 mila) ammontano complessivamente a 560 mila. Inoltre, Fazio ha informato che a fine marzo il Governo relazionerà sull’attuazione della carta acquisti.
Donata LENZI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta, “poiché le 560 mila social card distribuite rappresentano una percentuale molto piccola rispetto al totale di 1,3 milioni di aventi diritto stimato dal Governo.”
“La risposta del sottosegretario Fazio, continua Lenzi, conferma le preoccupazioni del Partito democratico per la scarsa conoscenza di questo beneficio da parte di un’ampia fascia degli aventi diritto. Auspica pertanto che il Governo promuova un’efficace campagna informativa al riguardo.”
Condivido le preoccupazioni dei deputati Lenzi e Turco e ritengo che le previsioni fatte dal Governo non siano state rispettate per i seguenti ulteriori motivi:
- Il processo di rilascio delle carte è risultato farraginoso e complicato e, quindi, ha scoraggiato i beneficiari;
- La fase di rilascio del nullaosta da parte dell’INPS è stata gestita a livello centrale in modo automatizzato incrociando i dati dei richiedenti con i redditi presenti nei data base dell’Istituto;
- Le richieste respinte dall’INPS sono state esaminate dalle sedi periferiche senza poter intervenire sul provvedimento di rilascio del nullaosta e, pertanto, coloro che non si sono adoperati di persona a conoscere la motivazione della reiezione non hanno avuto la possibilità di un eventuale riesame positivo della pratica.
In definitiva l’operazione è stata gestita a livello centrale in modo automatizzato non tenendo conto che le sedi periferiche dell’Istituto avrebbero potuto fornire assistenza alle persone interessate ed intervenire direttamente nel rilascio del nullaosta nei casi in cui il provvedimento centrale risultasse errato.
Al momento le Sedi Provinciali dell’INPS possono solo segnalare a livello centrale eventuali errori nel caso in cui le persone interessate si recano per informazioni presso le sedi.
Sono preoccupato per le richieste respinte e non riesaminate in quanto parte di tali richieste potrebbero aver diritto alla carta acquisti.
Come risolvere il problema? Affidare alle sedi periferiche il riesame di tali pratiche convocando i cittadini interessati al fine di conoscere gli elementi che incidono sul diritto alla carta acquisti.
Il Governo e gli enti coinvolti hanno adottato per il bonus famiglia e la carta acquisti due metodi organizzativi diversi: - procedure automatizzate e decentramento per il bonus; procedure automatizzate e centralizzazione per la carta acquisti. Nel secondo caso la sussidarietà è stata dimenticata.
2 commenti:
L'INPS, l'INPS e ancora l'INPS!
Le sedi periferiche dell'Istituto sono state letteralmente prese d'assalto dai richiedenti il Bonus Straordinario ex lege 185/2008 e ben presidiate per le richieste d'informazione sui requisiti per la carta acquisti... Malgrado i lavoratori dell'Istituto non abbiano nessuna garanzia di restituzione per l'anno 2009 .del salario di produttività ingiustamente scippato dalla legge 133/2008.
Invece di auspicare ulteriori compiti (anche le revisioni sulle invciv coinvolgeranno l'INPS)perchè non suggerire diverse forme e canali per il sostegno economico dei meno abbienti?
Dal 1985 ad oggi il sistema delle maggiorazioni, aumento delle maggiorazioni,milioni, quattordicesime, una tantum, social card e bonus non ha risolto il problema del potere d'acquisto dei pensionati poveri ma in compenso ha creato una immensa mole di lavoro per l'Istituto
A quando un semplice innalzamento del trattamento minimo di pensione magari graduato in funzione di fasce reddituali basate sul reddito dell'anno precedente come sul modello ANF?
Conosco la situazione dell'INPS molto bene. In un precedente post ho affermato che i medesimi benefici della carta acquisti potevano essere assegnati con strumenti già consolidati (maggiorazione sociale, assegno sociale, assegno per il nucleo familiare, integrazione al minimo). Il Governo invece ha preferito un nuovo strumento che ha portato metà benefici rispetto a quelli previsti dal Ministro dell'Economia. La scelta di gestire la carta acquisti in modo centralizzato e non personalizzato da parte dell'INPS ha creato dei problemi alle sedi periferiche dell'INPS.
Nell'Istituto manca personale che avrebbe arrivare con la mobilità, la quale è stata bloccata dai vertici. Inoltre Il commissario dell'INPS ha esaltato la perdita di 3200 unità. In queste condizioni di sofferenza e senza alcuna sicurezza sul salario accessorio per il 2009 non riesco a prevedere prospettive positive per l'INPS.
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