Pietro Ichino ha presentato lunedi 2 marzo il progetto flexsecurity ai giovani democratici milanesi. Il progetto ha convinto i giovani democratici della Provincia di Milano che nell’assemblea del 10 marzo hanno approvato un documento a sostegno della proposta.
Si tratta ovviamente solo di un piccolo passo, afferma Andrea Catania, avanti ma restiamo convinti del fatto che sensibilizzare i giovani del partito sia la strada giusta per far diventare a poco a poco posizioni riformiste come la sua maggioritarie. Il responsabile Lavoro e Welfare della segreteria regionale lombarda dei Giovani Democratici Massimo Anelli si è mostrato entusiasta del tuo progetto e ha manifestato l’intenzione di promuovere nelle varie province un dibattito serio ed articolato sulla tua proposta.
La posizione espressa verrà portata all’assemblea nazionale dei Giovani Democratici.
Si riporta il documento approvato dai Giovani Democratici della Provincia di Milano.
La crisi economica in atto ha messo in evidenza l’esistenza di fortissime divisioni all’interno del mercato del lavoro italiano. Questa fortissima frammentazione può essere riassunta nell’espressione “mercato duale” che mette ben in evidenza l’esistenza di due macrocategorie di lavoratori, gli insiders che godono di tutte le tutele del vecchio ordinamento e gli outsiders, ovvero soprattutto giovani, donne e disoccupati di lungo periodo, a cui non sono garantiti neanche i diritti fondamentali. Secondo stime recenti i lavoratori precari hanno ormai raggiunto per ampiezza i lavoratori a tempo indeterminato e nel medio periodo li supereranno. Si tratta di un trend strutturale che presenta una serie di ricadute che rischiano di cambiare in peggio il volto della nostra società: ritardo nella formazione delle famiglie, minor numero di figli, riduzione dei consumi e del livello generale di ricchezza, diminuzione della produttività, insomma un netto peggioramento delle condizioni di vita. Si tratta di un problema sociale ed economica a cui la politica deve dare una risposta: nel panorama italiano, il Partito Democratico è l’unico a possedere l’orizzonte culturale necessario e non può esimersi dal proporre una soluzione veramente innovativa.
Non è più il tempo delle mezze risposte e delle ideologie. Proporre di tornate alla legislazione precedente alle riforme degli anni ’90 vuol dire semplicemente non vedere che il sistema produttivo italiano ed il contesto internazionale sono radicalmente cambiati e che quindi si rende necessario ripensare totalmente la legislazione del lavoro, prendendo come esempio le esperienze di altri paesi europei. La proposta di legge che il senatore Pietro Ichino, insieme ad altri senatori del PD, sta portando avanti rappresenta un progetto ispirato al sistema di flexsecurity scandinavo che contiene al suo interno tutti gli elementi necessari per dare avvio ad una seria riforma del mercato del lavoro italiano:
- creazione di un contratto unico per tutti i lavoratori con garanzia dei diritti fondamentali
- garanzia della sicurezza economica per il disoccupato tramite un assegno di disoccupazione universale
- garanzia all’impresa della necessaria flessibilità di licenziamento per ragioni di natura economica
- istituzione di un ente bilaterale o consortile per attivare e gestire contemporaneamente il beneficio di disoccupazione e i servizi di formazione e di ricerca per garantire al lavoratore una nuova occupazione.
La proposta inoltre prevede meccanismi che rientrano in un’ottica di concertazione, garantendo lo sviluppo di una riforma partecipata:
- delega alla contrattazione tra le parti sociali di molti elementi previsti nella legge
- istituzionalizzazione di un meccanismo di try and go, tale per cui sono previsti periodi di sperimentazione e di analisi dei risultati nell’ottica di un miglioramento della legge
- i lavoratori a tempo indeterminato sono esclusi dalla riforma vedendosi così garantiti i diritti acquisiti, a meno che la maggioranza dei sindacati non facciano richiesta di passare al nuovo tipo di contratto.
La legge assume quindi un approccio rivoluzionario, ponendosi l’obiettivo di proteggere e garantire il lavoratore e non il posto di lavoro, in un’ottica per cui il lavoratore è veramente libero soltanto quando non è più schiavo del posto di lavoro in cui si trova ma può muoversi liberamente nel mercato.
Pertanto, i Giovani Democratici della Provincia di Milano:
- dichiarano di approvare e sostenere la proposta di legge del senatore Pietro Ichino
- invitano i dirigenti regionali e nazionali dei Giovani Democratici ed i membri del Partito Democratico a promuovere un dibattito serio ed articolato su questo progetto a seguito del quale assumere una posizione chiara e condivisa.
Si tratta ovviamente solo di un piccolo passo, afferma Andrea Catania, avanti ma restiamo convinti del fatto che sensibilizzare i giovani del partito sia la strada giusta per far diventare a poco a poco posizioni riformiste come la sua maggioritarie. Il responsabile Lavoro e Welfare della segreteria regionale lombarda dei Giovani Democratici Massimo Anelli si è mostrato entusiasta del tuo progetto e ha manifestato l’intenzione di promuovere nelle varie province un dibattito serio ed articolato sulla tua proposta.
La posizione espressa verrà portata all’assemblea nazionale dei Giovani Democratici.
Si riporta il documento approvato dai Giovani Democratici della Provincia di Milano.
La crisi economica in atto ha messo in evidenza l’esistenza di fortissime divisioni all’interno del mercato del lavoro italiano. Questa fortissima frammentazione può essere riassunta nell’espressione “mercato duale” che mette ben in evidenza l’esistenza di due macrocategorie di lavoratori, gli insiders che godono di tutte le tutele del vecchio ordinamento e gli outsiders, ovvero soprattutto giovani, donne e disoccupati di lungo periodo, a cui non sono garantiti neanche i diritti fondamentali. Secondo stime recenti i lavoratori precari hanno ormai raggiunto per ampiezza i lavoratori a tempo indeterminato e nel medio periodo li supereranno. Si tratta di un trend strutturale che presenta una serie di ricadute che rischiano di cambiare in peggio il volto della nostra società: ritardo nella formazione delle famiglie, minor numero di figli, riduzione dei consumi e del livello generale di ricchezza, diminuzione della produttività, insomma un netto peggioramento delle condizioni di vita. Si tratta di un problema sociale ed economica a cui la politica deve dare una risposta: nel panorama italiano, il Partito Democratico è l’unico a possedere l’orizzonte culturale necessario e non può esimersi dal proporre una soluzione veramente innovativa.
Non è più il tempo delle mezze risposte e delle ideologie. Proporre di tornate alla legislazione precedente alle riforme degli anni ’90 vuol dire semplicemente non vedere che il sistema produttivo italiano ed il contesto internazionale sono radicalmente cambiati e che quindi si rende necessario ripensare totalmente la legislazione del lavoro, prendendo come esempio le esperienze di altri paesi europei. La proposta di legge che il senatore Pietro Ichino, insieme ad altri senatori del PD, sta portando avanti rappresenta un progetto ispirato al sistema di flexsecurity scandinavo che contiene al suo interno tutti gli elementi necessari per dare avvio ad una seria riforma del mercato del lavoro italiano:
- creazione di un contratto unico per tutti i lavoratori con garanzia dei diritti fondamentali
- garanzia della sicurezza economica per il disoccupato tramite un assegno di disoccupazione universale
- garanzia all’impresa della necessaria flessibilità di licenziamento per ragioni di natura economica
- istituzione di un ente bilaterale o consortile per attivare e gestire contemporaneamente il beneficio di disoccupazione e i servizi di formazione e di ricerca per garantire al lavoratore una nuova occupazione.
La proposta inoltre prevede meccanismi che rientrano in un’ottica di concertazione, garantendo lo sviluppo di una riforma partecipata:
- delega alla contrattazione tra le parti sociali di molti elementi previsti nella legge
- istituzionalizzazione di un meccanismo di try and go, tale per cui sono previsti periodi di sperimentazione e di analisi dei risultati nell’ottica di un miglioramento della legge
- i lavoratori a tempo indeterminato sono esclusi dalla riforma vedendosi così garantiti i diritti acquisiti, a meno che la maggioranza dei sindacati non facciano richiesta di passare al nuovo tipo di contratto.
La legge assume quindi un approccio rivoluzionario, ponendosi l’obiettivo di proteggere e garantire il lavoratore e non il posto di lavoro, in un’ottica per cui il lavoratore è veramente libero soltanto quando non è più schiavo del posto di lavoro in cui si trova ma può muoversi liberamente nel mercato.
Pertanto, i Giovani Democratici della Provincia di Milano:
- dichiarano di approvare e sostenere la proposta di legge del senatore Pietro Ichino
- invitano i dirigenti regionali e nazionali dei Giovani Democratici ed i membri del Partito Democratico a promuovere un dibattito serio ed articolato su questo progetto a seguito del quale assumere una posizione chiara e condivisa.
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