Carissimi amici di rete, ieri ho provato ad immaginare cosa vorrei da chi amministra la mia città, la mia regione, la nazione in cui vivo. La risposta è stata questa: indipendentemente dallo schieramento politico vorrei che decisioni, piani, programmi, tutto insomma, provenisse da uno studio serio dei problemi concreti che si affrontano, vorrei che non ci fosse improvvisazione ma dedizione, non fosse altro perché il bene comune, appunto perché “comune” è anche, egoisticamente parlando, il bene di ciascuno di noi singoli.
Aggiungo un'altra cosa: mi piacerebbe far parte di una comunità dove la maggioranza delle persone riescano a dedicare anche una piccola quota del loro tempo a riflettere sulle notizie da cui vengono quotidianamente bombardati, per cercare di capire cosa può essere utile selezionare ed approfondire per prendere delle decisioni, come il voto, che riguardano tutta la collettività. A mio avviso, questo è un elemento irrinunciabile per costruire un sistema democratico che possa definirsi sufficientemente tale, infatti se noi cittadini non disponiamo di una gamma abbastanza varia, nutrita e non superficiale di informazioni su fatti e situazioni come possiamo decidere, o meglio, sulla base di cosa diamo la nostra adesione? Sono convinta che miscele variabili di emozioni e ragione agiscono in ogni scelta umana, però se la scelta è “consapevole” vuol dire che sappiamo qual è il peso avuto dalle emozioni, quale quello della ragione e che ci sta bene così. È importante capire quanto giocano le paure, le speranze, i valori, i calcoli di convenienza, ecc. nei nostri giudizi quotidiani, non vedo altra strada per smettere di “recitare” la parte solo apparentemente comoda , in realtà molto deresponsabilizzante ed avvelenata, di “sudditi” ed “essere” finalmente cittadini. Sarei davvero contenta se ciascuno di voi volesse intervenire esprimendo la sua opinione su cosa si aspetta da coloro ai quali dà il voto, dai nostri amministratori e anche su cosa potremmo fare noi tutti per far ascoltare la nostra voce.
Sperando di non avervi tediato troppo (forse un pochino sì, acciderboli!), mando a tutti un abbraccio forte, forte.
Nadia Lazzaro
Aggiungo un'altra cosa: mi piacerebbe far parte di una comunità dove la maggioranza delle persone riescano a dedicare anche una piccola quota del loro tempo a riflettere sulle notizie da cui vengono quotidianamente bombardati, per cercare di capire cosa può essere utile selezionare ed approfondire per prendere delle decisioni, come il voto, che riguardano tutta la collettività. A mio avviso, questo è un elemento irrinunciabile per costruire un sistema democratico che possa definirsi sufficientemente tale, infatti se noi cittadini non disponiamo di una gamma abbastanza varia, nutrita e non superficiale di informazioni su fatti e situazioni come possiamo decidere, o meglio, sulla base di cosa diamo la nostra adesione? Sono convinta che miscele variabili di emozioni e ragione agiscono in ogni scelta umana, però se la scelta è “consapevole” vuol dire che sappiamo qual è il peso avuto dalle emozioni, quale quello della ragione e che ci sta bene così. È importante capire quanto giocano le paure, le speranze, i valori, i calcoli di convenienza, ecc. nei nostri giudizi quotidiani, non vedo altra strada per smettere di “recitare” la parte solo apparentemente comoda , in realtà molto deresponsabilizzante ed avvelenata, di “sudditi” ed “essere” finalmente cittadini. Sarei davvero contenta se ciascuno di voi volesse intervenire esprimendo la sua opinione su cosa si aspetta da coloro ai quali dà il voto, dai nostri amministratori e anche su cosa potremmo fare noi tutti per far ascoltare la nostra voce.
Sperando di non avervi tediato troppo (forse un pochino sì, acciderboli!), mando a tutti un abbraccio forte, forte.
Nadia Lazzaro
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