giovedì 4 giugno 2009

Debora Serracchiani in Europa

Dalla Calabria con amore. "In bocca al lupo” Debora, anche se.........
Quando ti ho vista in rete, nel tuo intervento all'Assemblea Nazionale dei Circoli del PD, mi sei piaciuta subito: spontanea, scherzosa, dissacrante quanto basta e, soprattutto, diretta. Una insomma che le cose non le manda a dire, ma le comunica con molta chiarezza e cercando di mettere subito a fuoco le questioni prioritarie in ogni argomento che affronta. Quel linguaggio politico, fatto di proclami e di accuse, dove non si ha mai l'onere di dimostrare nulla, per fortuna, non ti appartiene. A chi ti ascolta per la prima volta ispiri una certa propensione a darti fiducia, perchè mostri di possedere quel connubio tra capacità pragmatiche e valori etici che è merce rara (anzi, direi introvabile!) nella nostra attuale classe politica.
Come persona che ha sempre votato a sinistra sottoscrivo pienamente la tua analisi quando, individuando il principale handicap del nuovo PD, dici: «...mai una parola chiara, mai una linea netta....». È per questo che se tu fossi qui, nella mia regione, ti voterei, perchè sei una che sa quanto è importante decidere, anche se si può sbagliare, anche se questo si può pagare caro in termini di consenso. Certo ogni scelta politica va studiata, discussa e, soprattutto, attentamente analizzata sul piano delle possibili conseguenze concrete che porterà nella vita delle persone, ma fatto tutto questo le decisioni vanno prese, anche, come dici tu, a costo di “lasciare a casa qualcuno”. Un inciso a proposito della mia affermazione sulla necessità di analizzare gli effetti concreti delle scelte politiche: oggigiorno, purtroppo, questo tipo di analisi è completamente disatteso, costa troppa fatica studiare, documentarsi, avrebbe un sapore eccessivo di umiltà, di coscienza dei propri limiti, insomma cose che la nostra classe politica considera roba da falliti. Mi sembra però che tu non sia di questo avviso, quando infatti riferendoti a come il PD dovrebbe rispondere alla politica di Forza Italia dici: «Far vedere che si possono fare le cose anche in modo diverso», e quando ti chiedono dello scarso successo del PD rispondi in modo lapidario «O non abbiamo nulla da dire, o lo diciamo male». In politica per “fare le cose in modo diverso”, per avere qualcosa da dire, per dirla bene, è necessario possedere quella sana curiosità che spinge a documentarsi sul campo (quali i veri problemi, quali gli umori, ma anche quali le grandezze, le meschinità, le paure che percorrono il nostro tessuto sociale?), e poi ci deve essere piacere nel dedicare la propria attività, il proprio tempo ed impegno alla soluzione dei problemi collettivi. Bello è stato il tuo attacco ai personalismi che dominano la nostra politica, infatti quando l'obiettivo primario di un leader è la grandezza della propria persona, quando tutti i sacrifici e le responsabilità che affronta sono accettati solo in funzione del proprio io straripante, alla sua comunità, soprattutto nel lungo periodo, non potrà venirne nulla di buono, e questo vale per tutte le occasioni, per tutte le circostanze, per tutti i partiti. Dal mondo della formazione, dal quale provengo, ho imparato una cosa: avere successo con la gente in molti casi è solo una questione di naturali doti di comunicazione ( e Berlusconi, a mio avviso, ne è un esempio lampante), totalmente altra cosa è l'impiego di queste doti per rendere un servizio alla collettività. Nei tuoi interventi e apparizioni sul web e in televisione, nonostante la mancanza di esperienza rispetto a questi sistemi mediatici, fin da ora si legge qualcosa di molto importante: la tua dedizione, caparbietà, intelligenza e disponibilità (cosa rarissima purtroppo nell'universo maschile) a moderare il proprio naturale e legittimo spirito di ambizione se questo rischia di rallentare, o stoppare, la marcia verso l’obiettivo del bene comune, che resta e deve restare la cosa più importante per chi vuole fare politica. Per tutto questo “in bocca al lupo” di cuore Debora, anche se………, anche se è qui in Italia che avremmo bisogno di te, perché se aldilà di tutte le sigle c’è ancora un futuro per la sinistra del nostro paese sono le persone come te che possono costruirlo.
Nadia Lazzaro

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