Nei giornali che ho letto stamattina è riportata la notizia che diversi esponenti di rilievo del Partito Democratico hanno riconosciuto a Debora Serracchiani il ruolo che ha svolto in questa campagna elettorale, la capacità di rapportarsi e comunicare con l’elettorato e la freschezza delle sue proposte.
Soltanto Fioroni che deve la sua presenza politica al raggruppamento degli ex popolari ha strumentalmente sottovalutato l’effetto Serracchiani.
A Fioroni esprimo le seguenti critiche ed osservazioni:
- La tenuta in vita del raggruppamento degli ex popolari nuoce al partito e porta benefici soltanto ai leader di questo raggruppamento, i quali possono contare su una parte di elettorato che ha bisogno di essere sdoganato;
- L’impegno della classe dirigente deve essere proiettato a creare il nuovo e a liberare i raggruppamenti degli ex altrimenti si rischia di non crescere poiché le anacronistiche divisioni ideologiche non sono accettate dall’elettorato e creano divisioni futili in periferia dove gli esponenti politici non pensano al Partito, complessivamente considerato, ma alla loro sopravvivenza politica;
- Le recenti elezioni per il Parlamento Europeo hanno segnato la fine delle componenti tradizionali in quanto gli elettori non hanno ascoltato i messaggi di parte ma hanno scelto in buona parte liberamente smantellando gli accordi ed i blocchi delle preferenze imposte da diversi esponenti;
- La decisione di Franceschini di far votare una donna tra le tre preferenze per le Europee non è stata accolta da coloro che controllano il partito in periferia. Al contrario l’elettorato ha privilegiato tale scelta, facendo saltare gli equilibri del passato.
Non si vuole capire che tali motivazioni sono alla base del successo di Debora Serracchiani che è stata votata in tutte le regioni del nord est, dove diversi esponenti hanno tentato di bloccare le tre preferenze con candidati uomini, ed ha creato nuovi equilibri che bisogna assecondare altrimenti gli elettori che ci hanno votato saranno costretti a voltarci le spalle.
Queste valutazioni sono espresse da un ex democristiano, ex margherita ed ex popolare, il quale non ha alcuna intenzione di perdere la propria libertà di pensiero e di impegno per la costruzione del PD per condividere strumentalmente raggruppamenti tradizionali di potere che creano solo problemi al partito.
Quando ancora viveva Moro pochi erano coloro che si affidavano al suo pensiero. Oggi assistiamo alle commemorazioni di Moro fatte da esponenti politici che all’epoca non capivano e contrastavano il disegno di Moro. All’epoca gli esponenti che non capivano si affidavano al pensiero di Moro.
Cosa vuol dire? Che si sono ricreduti o che utilizzano anche Moro per rafforzare il proprio potere su divisioni inesistenti in quanto alcuni valori appartengono ormai a tutta la società e non possono più rappresentare un elemento di distinzione e di divisione all’interno del PD.
Berlinguer e Moro fanno parte del nostro patrimonio di valori e non possono essere utilizzati per dividere ma per unire.
Il pluralismo del pensiero va rappresentato su come affrontare i problemi concreti della nostra società e non in modo fittizio.
Certo che il fulmine a ciel sereno di Debora Serracchiani da fastidio a molti e soprattutto a coloro che non sanno costruire un futuro senza la loro presenza. Mentre oggi c’è bisogno di lavorare con gli altri e per gli altri e costruire un futuro senza di noi per il bene della società e del Partito Democratico.
Occorre capire che Debora Serracchiani ha unito ex popolari ed ex DS in un disegno unitario per il bene del paese e del PD, superando false distinzioni ideologiche che non servono agli elettori ma servono soltanto a coloro che intendono mantenere il potere.
Alcuni esponenti del PD devono capire che non possono appropriarsi di ciò che Debora rappresenta particolarmente coloro che l'hanno sottovalutata prima dei risultati elettorali.
Debora non è la donna che si fa tirare per la giacchetta, i tempi li detta lei ed anche la sua partecipazione ad eventi che devono rappresentare l'unità del partito e non una parte di esso.
Buon lavoro Debora, ti siamo vicini nel tuo impegno e nel prossimo congresso del PD.
Soltanto Fioroni che deve la sua presenza politica al raggruppamento degli ex popolari ha strumentalmente sottovalutato l’effetto Serracchiani.
A Fioroni esprimo le seguenti critiche ed osservazioni:
- La tenuta in vita del raggruppamento degli ex popolari nuoce al partito e porta benefici soltanto ai leader di questo raggruppamento, i quali possono contare su una parte di elettorato che ha bisogno di essere sdoganato;
- L’impegno della classe dirigente deve essere proiettato a creare il nuovo e a liberare i raggruppamenti degli ex altrimenti si rischia di non crescere poiché le anacronistiche divisioni ideologiche non sono accettate dall’elettorato e creano divisioni futili in periferia dove gli esponenti politici non pensano al Partito, complessivamente considerato, ma alla loro sopravvivenza politica;
- Le recenti elezioni per il Parlamento Europeo hanno segnato la fine delle componenti tradizionali in quanto gli elettori non hanno ascoltato i messaggi di parte ma hanno scelto in buona parte liberamente smantellando gli accordi ed i blocchi delle preferenze imposte da diversi esponenti;
- La decisione di Franceschini di far votare una donna tra le tre preferenze per le Europee non è stata accolta da coloro che controllano il partito in periferia. Al contrario l’elettorato ha privilegiato tale scelta, facendo saltare gli equilibri del passato.
Non si vuole capire che tali motivazioni sono alla base del successo di Debora Serracchiani che è stata votata in tutte le regioni del nord est, dove diversi esponenti hanno tentato di bloccare le tre preferenze con candidati uomini, ed ha creato nuovi equilibri che bisogna assecondare altrimenti gli elettori che ci hanno votato saranno costretti a voltarci le spalle.
Queste valutazioni sono espresse da un ex democristiano, ex margherita ed ex popolare, il quale non ha alcuna intenzione di perdere la propria libertà di pensiero e di impegno per la costruzione del PD per condividere strumentalmente raggruppamenti tradizionali di potere che creano solo problemi al partito.
Quando ancora viveva Moro pochi erano coloro che si affidavano al suo pensiero. Oggi assistiamo alle commemorazioni di Moro fatte da esponenti politici che all’epoca non capivano e contrastavano il disegno di Moro. All’epoca gli esponenti che non capivano si affidavano al pensiero di Moro.
Cosa vuol dire? Che si sono ricreduti o che utilizzano anche Moro per rafforzare il proprio potere su divisioni inesistenti in quanto alcuni valori appartengono ormai a tutta la società e non possono più rappresentare un elemento di distinzione e di divisione all’interno del PD.
Berlinguer e Moro fanno parte del nostro patrimonio di valori e non possono essere utilizzati per dividere ma per unire.
Il pluralismo del pensiero va rappresentato su come affrontare i problemi concreti della nostra società e non in modo fittizio.
Certo che il fulmine a ciel sereno di Debora Serracchiani da fastidio a molti e soprattutto a coloro che non sanno costruire un futuro senza la loro presenza. Mentre oggi c’è bisogno di lavorare con gli altri e per gli altri e costruire un futuro senza di noi per il bene della società e del Partito Democratico.
Occorre capire che Debora Serracchiani ha unito ex popolari ed ex DS in un disegno unitario per il bene del paese e del PD, superando false distinzioni ideologiche che non servono agli elettori ma servono soltanto a coloro che intendono mantenere il potere.
Alcuni esponenti del PD devono capire che non possono appropriarsi di ciò che Debora rappresenta particolarmente coloro che l'hanno sottovalutata prima dei risultati elettorali.
Debora non è la donna che si fa tirare per la giacchetta, i tempi li detta lei ed anche la sua partecipazione ad eventi che devono rappresentare l'unità del partito e non una parte di esso.
Buon lavoro Debora, ti siamo vicini nel tuo impegno e nel prossimo congresso del PD.
Nessun commento:
Posta un commento