Ognuno di noi avverte nel profondo di sé cosa occorre, pochissimi, però, credono sia possibile attuarlo. Ed è da qui, a mio parere, che bisogna ricominciare. Io appartengo ad una delle ultime generazioni e sono stanca di sentire continue analisi socio-psicologiche sulla superficialità dei giovani.
Qui il resto del post Sono stanca di questo mondo che ti rilega a definizioni generiche, generalizzando. Sono stanca di quegli “adulti” che prima ti negano qualsiasi possibilità d'azione “perché il mondo è duro, perché bisogna essere realisti, perché un giorno te ne accorgerai” e poi ti additano come persona “vuota”, “individualista”, “antisociale”. Io faccio parte di questo gruppo di ragazzi e ragazze e so per certo, vivendo in mezzo a loro, che molti di essi sono pieni di risorse. Non è vero che la tv di Berlusconi ha reso completamente sterili le nuove generazioni, non è vero che le persone che stanno ore a cliccare su internet non sono in grado di instaurare relazioni e, soprattutto, non è vero che esiste un solo modello di coscienza politica, di cui, al giorno d'oggi, siamo assolutamente privi. Le difficoltà relative alla nostra incapacità di esprimere quello che conserviamo dentro derivano dall'assenza totale di spunti, di alternative, di fiducia. Mi rivolgo agli “adulti” e chiedo loro di smetterla di studiarci, di riporre in noi le loro disillusioni, chiedo loro di tenderci la mano con la consapevolezza che siamo più di quello che si dice di noi, che, solo se qualcuno riporrà nella nostra presenza politica convinzione e stima, riusciremo a tirar fuori il nostro essere. Non ci servono persone che ci dicano che migliorare la qualità della vita è impossibile. Non ci servono dissacranti realismi. Ci occorre appoggio e fede. Volete davvero che le istituzioni subiscano una riforma? Volete davvero che il fenomeno di Debora Serrachiani non lasci il tempo che ha trovato? Allora dovete ripartire da noi. Dovete aiutarci ad organizzare, a diffondere, a recuperare fiducia nella politica, che troppo spesso confondete e confondiamo col potere. Dovete riempire le parole vuote: ciò significa non limitarsi ad attaccare sui muri manifesti con gente che tira a sé il futuro e spinge fuori la povertà. Dovete dirci che cos'è il futuro, che cos'è la povertà. Dovete spiegarci i valori di futuro e povertà. Bisogna recuperarli questi valori, bisogna fare in modi che essi ritornino a pungere l'animo umano. E non parlo di riesumare ideologie passate e divinizzarle, non parlo di dar voce ad un nuovo '68, ma di riconoscerci la forza vitale che riuscirà a costruire nuovi spazi, nuovi perché, nuovi obiettivi. Dateci la possibilità di fare e vi stupiremo. Aiutateci a credere in noi stessi e nel futuro e ci impegneremo insieme a voi. Ve lo prometto.
Silvia Dellino - Verona
Qui il resto del post Sono stanca di questo mondo che ti rilega a definizioni generiche, generalizzando. Sono stanca di quegli “adulti” che prima ti negano qualsiasi possibilità d'azione “perché il mondo è duro, perché bisogna essere realisti, perché un giorno te ne accorgerai” e poi ti additano come persona “vuota”, “individualista”, “antisociale”. Io faccio parte di questo gruppo di ragazzi e ragazze e so per certo, vivendo in mezzo a loro, che molti di essi sono pieni di risorse. Non è vero che la tv di Berlusconi ha reso completamente sterili le nuove generazioni, non è vero che le persone che stanno ore a cliccare su internet non sono in grado di instaurare relazioni e, soprattutto, non è vero che esiste un solo modello di coscienza politica, di cui, al giorno d'oggi, siamo assolutamente privi. Le difficoltà relative alla nostra incapacità di esprimere quello che conserviamo dentro derivano dall'assenza totale di spunti, di alternative, di fiducia. Mi rivolgo agli “adulti” e chiedo loro di smetterla di studiarci, di riporre in noi le loro disillusioni, chiedo loro di tenderci la mano con la consapevolezza che siamo più di quello che si dice di noi, che, solo se qualcuno riporrà nella nostra presenza politica convinzione e stima, riusciremo a tirar fuori il nostro essere. Non ci servono persone che ci dicano che migliorare la qualità della vita è impossibile. Non ci servono dissacranti realismi. Ci occorre appoggio e fede. Volete davvero che le istituzioni subiscano una riforma? Volete davvero che il fenomeno di Debora Serrachiani non lasci il tempo che ha trovato? Allora dovete ripartire da noi. Dovete aiutarci ad organizzare, a diffondere, a recuperare fiducia nella politica, che troppo spesso confondete e confondiamo col potere. Dovete riempire le parole vuote: ciò significa non limitarsi ad attaccare sui muri manifesti con gente che tira a sé il futuro e spinge fuori la povertà. Dovete dirci che cos'è il futuro, che cos'è la povertà. Dovete spiegarci i valori di futuro e povertà. Bisogna recuperarli questi valori, bisogna fare in modi che essi ritornino a pungere l'animo umano. E non parlo di riesumare ideologie passate e divinizzarle, non parlo di dar voce ad un nuovo '68, ma di riconoscerci la forza vitale che riuscirà a costruire nuovi spazi, nuovi perché, nuovi obiettivi. Dateci la possibilità di fare e vi stupiremo. Aiutateci a credere in noi stessi e nel futuro e ci impegneremo insieme a voi. Ve lo prometto.
Silvia Dellino - Verona
Nessun commento:
Posta un commento