martedì 23 giugno 2009

Dalla rete al congresso del Partito Democratico

Negli ultimi tempi la stampa italiana si è interessata alla rete e in modo particolare di Facebook. Alcuni autori hanno affermato che il fenomeno delle piattaforme tecnologiche ed in particolare di Facebook sono dovute principalmente alla solitudine delle persone, al bisogno di socialità e che tali piattaforme funzionano come macchina del tempo (incontri di vecchi amici, compagni di scuola, conoscenti, vicini di casa). In Facebook molte persone come me sono entrate per esprimere pensieri e idee e realizzare confronti su determinati argomenti.
Ho pubblicizzato anche il mio blog Cambiamento nelle organizzazioni tramite i temi che ho trattato.
Ho costituito dei gruppi che si interessano dei conguagli dei pensionati, del cambiamento della Pubblica Amministrazione e del Progetto Flexsecurty. Ultima esperienza è stata il sostegno a Debora Serracchiani nelle elezioni al Parlamento Europeo.
Devo dire che tutte questi impegni sono stati molto interessanti per i pensieri espressi e per il confronto realizzato dagli utenti interessati agli argomenti. Ritengo di aver incontrato in Facebook molte persone interessanti per le loro opinioni e posizioni politiche che mi hanno arricchito e penso che abbiano arricchito anche loro.
Ritengo che tali definizioni sulle piattaforme tecnologiche sono incomplete perché non tengono conto dei cambiamenti avvenuti nelle organizzazioni grazie alla rete ed alla partecipazione di massa.
A questo proposito occorre leggere i seguenti libri per conoscere e capire l’impatto della rete sulle organizzazioni:
- Ori Brafman e Rod A. Beckstrom, Sena Leader, Etas, 2007
- Don Tapscotto e Anthony D. Williams, Wikinomics, Etas, 2007.
Tra i numerosi esempi desidero citare alcuni casi molto significativi:
- L’enciclopedia online Wikipedia a cui tutti possono accedere e collaborare liberamente;
- La storia di Linus realizzata da sviluppatori volontari di sofware;
- IBM e Procter & Gamble e General Electric con la cessione della licenza di utilizzo della proprietà intellettuale;
- L’open source che consente ai partecipanti ed alle comunità di migliorare, creare ed utilizzare il software.
Oltre alle esperienze citate desidero ricordare un’affermazione Peter Drucker, il quale scrive che “i lavoratori del sapere lavorano in team ed operano nell’ambito di una organizzazione per esprimere la loro efficacia” (Peter Drucker, Il grande cambiamento, Sperling & Kupfer, 1996).
Come uscire dalle definizioni che vengono date a Facebook: macchina del tempo, solitudine, socialità?
Ritengo che occorre far parte di una organizzazione altrimenti si corre il rischio di non produrre cambiamenti e di non essere efficace. Pensate ad un professionista altamente preparato che non appartiene ad una organizzazione (ospedali, enti pubblici, università) e, pertanto, le sue ricerche rimangono non partecipate e non arricchite da altri professionisti.
Il cambiamento e l’efficacia non proviene dal singolo individuo ma dall’organizzazione.
Per tale motivo lancio un appello a tutti coloro che si riconoscono nel Partito Democratico o che hanno votato Partito Democratico e che, come me, si sono riconosciuti nell’impegno politico di Debora Serracchiani nelle ultime elezioni al Parlamento Europeo ad iscriversi al Partito.
Se effettivamente, come credo, vi sono persone che intendono partecipare al cambiamento del sistema politico e del Partito Democratico per innovarlo e renderlo interprete della domanda della società è necessario entrare, iscrivendosi nel Partito Democratico altrimenti qualunque pensiero condivisibile ed all’avanguardia espresso in Facebook risulta inefficace e non produttivo perché non crea cambiamenti.
Se abbiamo creduto nella proposta politica del PD ed in particolare di Debora Serracchiani condividiamo il percorso e prepariamoci ad una nuova presenza nel PD per la prossima scadenza congressuale diversamente non produrremo alcun cambiamento senza l’accesso al Partito Democratico e le nostre voci rappresenteranno una voce nel deserto.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

PAPA' SEI UN MITO!

http://pdvedano.blogspot.com/ ha detto...

E' di oggi un articolo sul Corriere dei vecchi media (carta stampata in primis) che inseguono un fenomeno come Twitter, che rischia di sconvolgere il loro mondo. La verità è che la Rete è il futuro, ed i vecchi media non riescono a rassegnarsi all'idea

pino s. ha detto...

Scusa, il link dell'articolo che citavo:

http://www.corriere.it/esteri/09_giugno_24/gaggi_twitter_giornali_tv_34d491d4-6082-11de-9ec2-00144f02aabc.shtml

Anonimo ha detto...

... facebook... wikipedia... linux... open source... social networks... un po' un pastrocchio: di tutt'un'erba un fasc io - purché sembri il nuovo che avanza e "suoni bene"... vabbeh...

Antonino Leone ha detto...

Ho parlato di nuove organizzazioni e non per nulla fatto una ammucchiata.