Si è svolto a Verona un convegno organizzato dal Partito Democratico su ”Quale futuro per la nostra scuola?”.
I relatori dell’incontro sono stati:
- Mariapia Garavaglia, senatrice e ministro della Pubblica Istruzione del governo ombra del Partito Democratico;
- Roberto Fasoli, responsabile regionale della formazione del Partito Democratico
Francesca Pavanello, responsabile della Cisl scuola di Verona.
Numerosi sono stati i partecipanti (genitori, studenti, docenti) e gli interventi; tutti interessati dagli effetti dei provvedimenti varati dal Governo Berlusconi e condivisi dal Ministro Gelmini e preoccupati dal rischio d’involuzione che la scuola senz’altro subirà.
E’ stato sottolineato che tali provvedimenti non rappresentano la riforma della scuola e sono inseriti in decreti finalizzati al contenimento della spesa pubblica. Pertanto, manca un disegno complessivo e coerente di riforma della scuola primaria che viene coperto dalla propaganda mediatica effettuata da “grembiule”, “voto in condotta”, “fannulloni” e altro. Si rischia di passare da una scuola inclusiva ed integrata ad una scuola piegata alle esigenze finanziarie del ministro Tremonti.
Si è parlato dei rapporti tra scuola e famiglia, della valutazione dei docenti e dell’esigenza di istituire un organo indipendente di valutazione. E’ stata molto contestata la figura del maestro unico, il quale non è in grado di farsi carico di un’offerta formativa complessa, diversificata ed adeguata al terzo millennio. Il mondo ormai globalizzato richiede senza sconti un alto grado di conoscenza per entrare nel mondo del lavoro e per determinare cambiamenti veloci che ormai s’impongono sempre di più.
I relatori dell’incontro sono stati:
- Mariapia Garavaglia, senatrice e ministro della Pubblica Istruzione del governo ombra del Partito Democratico;
- Roberto Fasoli, responsabile regionale della formazione del Partito Democratico
Francesca Pavanello, responsabile della Cisl scuola di Verona.
Numerosi sono stati i partecipanti (genitori, studenti, docenti) e gli interventi; tutti interessati dagli effetti dei provvedimenti varati dal Governo Berlusconi e condivisi dal Ministro Gelmini e preoccupati dal rischio d’involuzione che la scuola senz’altro subirà.
E’ stato sottolineato che tali provvedimenti non rappresentano la riforma della scuola e sono inseriti in decreti finalizzati al contenimento della spesa pubblica. Pertanto, manca un disegno complessivo e coerente di riforma della scuola primaria che viene coperto dalla propaganda mediatica effettuata da “grembiule”, “voto in condotta”, “fannulloni” e altro. Si rischia di passare da una scuola inclusiva ed integrata ad una scuola piegata alle esigenze finanziarie del ministro Tremonti.
Si è parlato dei rapporti tra scuola e famiglia, della valutazione dei docenti e dell’esigenza di istituire un organo indipendente di valutazione. E’ stata molto contestata la figura del maestro unico, il quale non è in grado di farsi carico di un’offerta formativa complessa, diversificata ed adeguata al terzo millennio. Il mondo ormai globalizzato richiede senza sconti un alto grado di conoscenza per entrare nel mondo del lavoro e per determinare cambiamenti veloci che ormai s’impongono sempre di più.
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