venerdì 24 ottobre 2008

25 ottobre 2008

Questa mattina il Partito Democratico di Verona ha presentato in una conferenza stampa la manifestazione “Salviamo l’Italia” che si terrà a Roma il 25 Ottobre.
Da Verona partiranno un treno speciale e quattro autobus.
Molti cittadini si sono organizzati autonomamente per raggiungere Roma e partecipare all’evento.
La manifestazione del 25 ottobre sta riscuotendo vasti consensi al contrario di quanto affermato da alcuni giornali e la relativa petizione è stata sottoscritta da 4.031.182 cittadini.
Hanno rappresentato il Partito Democratico di Verona alla conferenza stampa:
- Giandomenico Allegri, coordinatore provinciale del PD di Verona;
- Donata Gottardi, parlamentare europeo;
- Giampaolo Fogliardi, parlamentare;
- Gianni Del Moro, parlamentare;
- Franco Bonfante, consigliere regionale.
“Una partecipazione alla manifestazione da Verona, ha affermato il coordinatore provinciale del PD, al sopra di ogni positiva previsione”.
I relatori hanno illustrato gli obiettivi ed i contenuti della manifestazione e le proposte del Partito Democratico.
“La petizione ha al centro due questioni:
- la difesa delle regole democratiche contro le forzature e le leggi sbagliate del governo;
- la lotta per far ripartire l'Italia, cominciando da stipendi e pensioni”.
Durante la conferenza stampa è stato rilevato che i provvedimenti del Governo Berlusconi non hanno inciso per nulla sui problemi che il PD pone come centrali. Infatti la robin tax è stata fallimentare e si è riversata dai petrolieri ai consumatori, la detassazione dello straordinario in momento di crisi economica non porta effetti positivi ai lavoratori perché lo straordinario non viene effettuato, la eliminazione dell’Ici sulla prima casa, dopo l’abbattimento del 40% da parte del Governo Prodi, ha privilegiato i più ricchi e creato problemi notevoli ai comuni. Tutte queste somme elargite in modo irresponsabile potevano essere finalizzate a favore dei redditi più bassi (retribuzioni e pensioni) con l’introduzione del quoziente familiare.
Da quando ho aperto questo blog ho dedicato molto spazio ai redditi bassi, al potere d’acquisto delle famiglie sempre più povere, al rischio povertà, all’inflazione ed ai consumi sostenendo che occorreva intervenire con urgenza a favore dei più deboli. Gli articoli sono stati suffragati da rapporti e studi (rapporto sulla povertà della Caritas, dati Ocse, dati Istat sui consumi, indice Fao, dati della Banca d'Italia) e non rappresentavano solo un desiderio non sostenuto da parametri obiettivi.
Di fronte ai problemi esposti questa manifestazione è un evento di tutti i cittadini, giovani, donne, lavoratori dipendenti, piccoli imprenditori e pensionati che hanno scoperto con chiarezza che la politica economica del Governo non solo non risolve i problemi ma non tiene conto di coloro che soffrono, che devono studiare per costruire il loro futuro, per coloro che lavorano e che non possono sostenere la propria famiglia in modo normale. Pertanto, la manifestazione interessa tutti i cittadini italiani e coloro che sono venuti nel nostro paese per vivere una vita migliore e sono oggetto di discriminazioni in assenza di una politica di sicurezza integrata dall'accoglienza.
Ho chiesto all'on.le Donata Gottardi una dichiarazione sul rapporto tra l’Europa ed i redditi bassi in Italia.
“Uno degli effetti a livello europeo è l’incremento della produttività, afferma Donata Gottardi. Questo è un problema che tocca l’Italia in modo particolare perché siamo ai livelli più bassi di produttività. Attraverso l’incremento di produttività noi potremmo incrementare i redditi bassi. Ci stiamo riferendo eventualmente solo alle retribuzioni non certo alle pensioni ed in ogni caso in un sistema, che non è un sistema come quello attuale sconvolto dalla crisi finanziaria, dovremmo adesso anche adeguare le strategie.
“Direi che dobbiamo incrementare la produttività, sicuramente lo dovremmo fare. Il nostro paese, conclude Donata Gottardi, lo dovrà fare ma è troppo poco rispetto ad una situazione cambiata a livello globale e ai ritardi che noi purtroppo stiamo continuando ad accumulare. Quindi stiamo riflettendo quotidianamente su come cercare di uscire da questa crisi trovando anche un modello di sviluppo diverso. Probabilmente dovremmo rivedere una serie di consolidate idee, dovremmo davvero cercare di trovare una strategia nuova e innovativa che però ci metta tutti assieme sullo stesso piano in Europa”.
Ho chiesto una dichiarazione ad un giovane Dario Marini, candidato alla segreteria dei giovani del Partito Democratico, sulla manifestazione del 25 ottobre.
“Il 25 ottobre, possiamo far sentire la nostra voce, testimoniare le difficoltà quotidiane di una generazione che non vede il domani”, sostiene Dario Marini. Un 25 ottobre di proposta, afferma Dario Marini, non di protesta, un'occasione senza precedenti per rilanciare la politica, quella vera, sentita sulla pelle, fatta di umiltà e di passioni forti”.
“Per confermare, conclude Dario, certo, la nostra contrarietà alle decisioni del governo in tema di scuola, politica ambientale, integrazione e discriminazioni, dell'operazione di salvataggio di Alitalia. Ma anche e soprattutto per ascoltare, chiedere alle Istituzioni gesti di responsabilità di fronte alla recessione economica, dare risposte concrete a chi vuole guardare avanti, viaggiare, studiare, realizzare le proprie aspirazioni. In altre parole, capire e costruire la società del 2020”.
Il 25 ottobre è un'occasione per ritrovarsi insieme per costruire un grande partito democratico con solidarietà e impegno.
Economia, le misure anticrisi
Il PD: Meno tasse per le famiglie povere

Intervento di Bersani

1 commento:

Anonimo ha detto...

La Gottardi dice "...Quindi stiamo riflettendo quotidianamente su come cercare di uscire da questa crisi trovando anche un modello di sviluppo diverso.." Bisognerebbe non dormirei neanche durante la notte e aprire subito una riflessione per capire se siamo in grado di formulare una soluzione condivisa.In passato è sempre stato il leader ad esporsi alle critiche degli altri. La Gottardi , dalla quale mi attendo molto, non reputa che sia giunto ancora il momento di esporsi. Per me è un segnale forte.