Dario Marini, candidato alla segreteria Nazionale dei giovani del Partito Democratico, risponde alle domande di due giovani di Generazione Democratica di Verona. Le due persone che lo intervistano sono Francesco Magagnino, ingegnere elettronico e dipendente di Deloitte, e Federico Benini, studente universitario.
Francesco Magagnino. Come può l'associazione giovanile del PD contribuire concretamente a rinnovare la politica del partito in se stessa e nelle sue modalità operative di coinvolgimento sia verso l'interno che verso l'esterno?
Dario Marini. Stiamo costruendo una giovanile del tutto nuova, il nostro motto deve essere Outside of the box, il nostro obbiettivo rappresentare i giovani italiani. Una giovanile che vive nella società, sperimenta linguaggi nuovi e nuove forme aggregative. Alcuni esempi: Social Network…
Francesco Magagnino. Nel caso fossi eletto riterrai ancora opportuno procedere nel costante formalismo strutturato seguito fino ad ora nell'organizzazione dei partiti di centro sinistra e dalle loro giovanili? O contrariamente riterrai opportuno e fattibile forzare i dogmi fin qui seguiti per trovare nuove forme aggregative di fare politica?
Dario Marini. Il Partito Democratico nasce per riformare la politica e per costruire un progetto a lungo termine. Rinnovamento e riformismo erano le parole d’ordine di Walter Veltroni nel discorso del Lingotto.
Il rapporto con il partito non è in discussione, l’organizzazione giovanile è prevista dal nostro Statuto Nazionale. L’autonomia di un’organizzazione si misura su tre fattori principali:
1 Autonomia nel protagonismo delle idee;
2 Autonomia nella capacità di incidere nelle scelte programmatiche del partito per poi trasformarle in progetti di legge;
3 Autonomia nell’essere veramente giovani evitando la riproposizione di correnti interne.
Federico Benini. Nel Nord-Est d'Italia tra i giovani il PD è praticamente inesistente. Meno di due giovani su dieci credono nel nostro progetto. Quali iniziative credi che sia opportuno prendere per presentarsi ai giovani come partito forte e concreto?
Dario Marini. I giovani sono lontani, soprattutto al nord. Dobbiamo avere la capacità di dare risposte ai problemi reali, senza preconcetti ideologici. Partito forte e concreto. Alcuni esempi: Vogliamo uscire di casa a 18 anni, poterci costruire una vita stabile. Dobbiamo parlare d’Impresa, di mercato e di concorrenza.
Rapporto università- mondo del lavoro. Ma questi stage servono veramente a qualcosa?
Federico Benini. Credi che la semplicità del linguaggio debba essere accompagnata ad una semplicità di soluzioni che comprometterebbe la qualità delle nostre proposte?
Dario Marini. Dobbiamo avere la capacità di dare risposte semplici, non è attraverso il linguaggio che si giudica la qualità di una proposta, dobbiamo parlare la lingua delle persone, della società.
Francesco Magagnino. Come può l'associazione giovanile del PD contribuire concretamente a rinnovare la politica del partito in se stessa e nelle sue modalità operative di coinvolgimento sia verso l'interno che verso l'esterno?
Dario Marini. Stiamo costruendo una giovanile del tutto nuova, il nostro motto deve essere Outside of the box, il nostro obbiettivo rappresentare i giovani italiani. Una giovanile che vive nella società, sperimenta linguaggi nuovi e nuove forme aggregative. Alcuni esempi: Social Network…
Francesco Magagnino. Nel caso fossi eletto riterrai ancora opportuno procedere nel costante formalismo strutturato seguito fino ad ora nell'organizzazione dei partiti di centro sinistra e dalle loro giovanili? O contrariamente riterrai opportuno e fattibile forzare i dogmi fin qui seguiti per trovare nuove forme aggregative di fare politica?
Dario Marini. Il Partito Democratico nasce per riformare la politica e per costruire un progetto a lungo termine. Rinnovamento e riformismo erano le parole d’ordine di Walter Veltroni nel discorso del Lingotto.
Il rapporto con il partito non è in discussione, l’organizzazione giovanile è prevista dal nostro Statuto Nazionale. L’autonomia di un’organizzazione si misura su tre fattori principali:
1 Autonomia nel protagonismo delle idee;
2 Autonomia nella capacità di incidere nelle scelte programmatiche del partito per poi trasformarle in progetti di legge;
3 Autonomia nell’essere veramente giovani evitando la riproposizione di correnti interne.
Federico Benini. Nel Nord-Est d'Italia tra i giovani il PD è praticamente inesistente. Meno di due giovani su dieci credono nel nostro progetto. Quali iniziative credi che sia opportuno prendere per presentarsi ai giovani come partito forte e concreto?
Dario Marini. I giovani sono lontani, soprattutto al nord. Dobbiamo avere la capacità di dare risposte ai problemi reali, senza preconcetti ideologici. Partito forte e concreto. Alcuni esempi: Vogliamo uscire di casa a 18 anni, poterci costruire una vita stabile. Dobbiamo parlare d’Impresa, di mercato e di concorrenza.
Rapporto università- mondo del lavoro. Ma questi stage servono veramente a qualcosa?
Federico Benini. Credi che la semplicità del linguaggio debba essere accompagnata ad una semplicità di soluzioni che comprometterebbe la qualità delle nostre proposte?
Dario Marini. Dobbiamo avere la capacità di dare risposte semplici, non è attraverso il linguaggio che si giudica la qualità di una proposta, dobbiamo parlare la lingua delle persone, della società.
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