domenica 12 ottobre 2008

Autunno caldo per scuola e pubblico impiego

La Camera dei deputati ha approvato il ddl di conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola. I presenti in aula erano 513, i votanti 485, la maggioranza necessaria era di 243 voti, a favore hanno votato 280 deputati, contro 205. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. I provvedimenti introdotti sono contestati dal mondo della scuola e dai sindacati.
“La legge 133 collegata alla finanziaria e il decreto “Gelmini” n. 137, afferma Francesca Pavanello della CISL Scuola, destruttureranno letteralmente la scuola statale nel prossimo triennio: avremo meno insegnanti (-87.000 a cui si aggiungono altri 50.000 ca. per effetto del ritorno al maestro unico), meno personale ausiliario ed amministrativo (taglio di 44.500 posti), meno tempo scuola, (sono previste consistenti riduzioni orarie per tutti i gradi scolastici, dalla scuola dell’infanzia, alla scuola superiore, con abolizione dei tempi pieni e prolungati), meno scuole, meno classi, meno programmi. Si tratta di un’operazione, continua Francesca, che non ha precedenti dalla nascita della scuola statale. I sindacati confederali sono fortemente preoccupati per quanto sta accadendo, per le gravi ricadute che questi provvedimenti avranno sui lavoratori, sulle famiglie, sui ragazzi/e, sul diritto allo studio, sul futuro del Paese”.Di fronte alla mancata volontà del Governo di confrontarsi sui gravissimi provvedimenti, tutti i sindacati più rappresentativi della scuola (CGIL-CISL-UIL, SNALS,GILDA) hanno proclamato unitariamente una massiccia mobilitazione che culminerà con lo sciopero generale della scuola il 30 ottobre, con manifestazione a Roma. Contemporaneamente è stata presentata una piattaforma rivendicativa dove si chiede: la revisione del decreto “Gelmini” n. 137/08, l’abrogazione del ripristino del maestro unico nella scuola primaria, l’apertura di un tavolo di negoziazione sull’art.64 della l. 133. Intanto si stanno moltiplicando le manifestazioni di protesta dei lavoratori della scuola in tutta Italia, con l’appoggio degli studenti, delle famiglie e anche dei lavoratori metalmeccanici che hanno espresso in più occasioni la loro preoccupazione e solidarietà.Particolarmente riuscita, con una partecipazione che non si vedeva da anni (dato della questura: 10.000 partecipanti, 4 bus partiti solo da Verona) la manifestazione del 10 ottobre a Venezia, che ha visto, anche in questo caso, la presenza di studenti, docenti e lavoratori metalmeccanici. Alle manifestazioni di protesta contro i provvedimenti in materia scolastica il ministro Gelmini commenta così: “ Rispetto chi ha opinioni diverse, ma credo che oggi il Paese abbia bisogno di uno sforzo comune, di una grande responsabilità per migliorare la scuola"……. “serve la collaborazione di tutti e non certo manifestazioni di piazza". Dimentica il ministro che i provvedimenti varati dal Governo non sono stati partecipati e confrontati in parlamento e con il mondo della scuola e, pertanto, non può pretendere cieca obbedienza per realizzare una presunta scuola di “qualità” che nasconde riduzioni di spese ed esigenze di carattere contabile.
Intanto i sindacati del pubblico impiego dopo le ripetute manifestazioni realizzate in tutta Italia annunciano quattro giorni di sciopero. Ci saranno tre scioperi regionali (nord, centro, sud e isole) ed un’ulteriore giornata di sciopero nazionale, prima dell’approvazione della legge finanziaria, nel caso in cui non ci saranno risposte e possibilità di confronto con il governo.Nel pubblico impiego il ministro Brunetta ha promosso azioni e comportamenti propagandistici senza intervenire sul cambiamento sostanziale della Pubblica Amministrazione. E’ stato privilegiato l’aspetto caricaturale anziché la realizzazione di un sistema di valutazione indipendente, di controllo da parte della cittadinanza e di trasparenza del grado di conseguimento degli obiettivi. L’introduzione del merito nella P. A. presuppone un cambiamento radicale che responsabilizzi i dirigenti, promuova incentivi a favore dei migliori e realizzi modelli organizzativi semplificati ed efficienti. Questo Governo è incapace di confrontarsi e prosegue il suo cammino con decreti e colpi di fiducia non considerando il pluralismo della società italiana e la gravità dei problemi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma se la cisl già stà tornando sui suoi passi ,soltanto perchè chiamata a parlare ed essere la causa di divisione all'interno del'alleanza sindacale!
c.r.