martedì 6 gennaio 2009

Sostegno ai ceti più deboli

Ho letto in quest’ultimo periodo diversi articoli sulla situazione economica del paese e tra questi quelli di:
- Quadrio Curzio Alberto, Infrastrutture e sostegno ai ceti più deboli, pubblicato sul Corriere della Sera del 30 dicembre 2008;
- Roger Abravanel, La crisi? Una sfida contro il declino, pubblicato sul Corriere della Sera del 4 gennaio.
L’economista Alberto Quadrio Curzio afferma che “l'Italia cerca di contrastare la crisi con vari provvedimenti tra cui un sostegno alle fasce deboli della popolazione, il rilancio delle infrastrutture, un ampliamento degli ammortizzatori sociali, un eventuale accorciamento della settimana lavorativa e altro ancora. Molti sono convinti di avere una ricetta migliore, anche perché poi non la dovrebbero progettare e attuare. E' possibile che ci siano soluzioni migliorative da elaborare in un contesto di razionale pragmatismo, distinguendo quindi il fattibile dal desiderabile. Su tale premessa consideriamo, tra i molti, due temi. Il primo riguarda l' impulso alla domanda di consumo che potrebbe essere perseguito con forti alleggerimenti fiscali per aumentare le disponibilità di reddito delle famiglie e quindi per spingere i consumi. Dubitiamo che nella attuale crisi la manovra avrebbe successo in quanto, per ragioni prudenziali connesse all' incertezza sul futuro, le famiglie sono portate a risparmiare di più. Per avere qualche probabilità di successo tale manovra dovrebbe assumere dimensioni non sostenibili dalla nostra finanza pubblica. Ciò non toglie che i ceti più deboli vadano sostenuti a tal fine ci pare interessante l’avvio della carta acquisti.”
Ritengo che la carta acquisti sia stata sopravvalutata come strumento di sostegno alle famiglie con redditi bassi e che il modello organizzativo su cui poggia è risultato inefficiente nelle previsioni e nella attuazione.
La prima causa è da riscontrarsi nell'articolo di Roger Abravanel, il quale afferma che l’elemento per valutare a breve termine “l’efficacia delle policies governative è la velocità con cui la liquidità raggiungerà consumatori e imprese.”
La velocità di cui parla Abravanel non si riscontra nella carta acquisti. I dati al 31 dicembre parlano chiaro:
- 590 mila domande presentate;
- Domande accolte dall’INPS 330 mila rispetto all’obiettivo del ministro Giulio Tremonti di fornire la carta ricaricata a 1,3 milioni di cittadini;
- Domande respinte dall’INPS 190 mila. Tali domande sono state esaminate a livello centrale dall’INPS in modo automatico secondo i dati forniti dalle Poste. Occorre a questo punto per superare eventuali errori (collegamento del nominativo a pensioni eliminate), che senz’altro si saranno verificati, coinvolgere le sedi periferiche dell’Istituto Previdenziale al fine di effettuare un riesame personalizzato delle domande con la partecipazione dei cittadini o degli enti sociali autorizzati all'assistenza.
Alle Sedi Periferiche dell’INPS è stato assegnato il solo compito, con apposita procedura, di fornire le informazioni agli interessati sullo stato della pratica escludendo la possibilità di verificare il diritto ed emettere il nulla osta.
Questa operazione centralizzata ha creato tanta confusione tra i richiedenti che fino adesso non hanno avuto la possibilità di risolvere i loro problemi, collegati al rilascio del nulla osta, a livello periferico recandosi in appositi uffici che potevano essere quelli dell’INPS.
Inoltre la carta acquisti ha presentato i seguenti problemi:
- Gli interessati si sono recati a fare la spesa con la carta non ricaricata rimanendo delusi;
- I supermercati hanno richiesto agli interessati l’importo residuo della carta come condizione per autorizzare gli acquisti non essendo la carta programmata per tale informazione.
La maggior parte degli anziani che vivono in famiglia con parenti che si prendono cura di loro non hanno diritto alla carta acquisti in quanto vengono valutati i redditi del nucleo anagrafico. In questo caso sono le famiglie che si sostituiscono allo stato per fornire assistenza alle persone anziane bisognose. Queste persone rientrano tra le previsioni positive (1.300 mila aventi diritto) del Ministro Tremonti e sono tagliate fuori dalla normativa che ha specificato il nucleo familiare in modo ampio.
In un momento di grave crisi economica che si ripercuote sulle famiglie con redditi bassi è stato individuato uno strumento di sostegno lento che produce dei costi che potevano essere evitabili.
Occorreva utilizzare strumenti semplici e di impatto immediato già sperimentati positivamente (bonus per gli incapienti, quattordicesima mensilità, maggiorazione sociale, assegno per il nucleo familiare).
Infine per chi condivide quanto affermato da Roger Abravanel sulla velocità non può condividere il finanziamento superiore a un miliardo per riattivare l’operazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Anche Alberto Quadrio Curzio non comprende tale finanziamento. Questa somma poteva essere finalizzata alle famiglie con basso reddito con un impatto positivo sull’economia e sui consumi in quanto l’operazione sul Ponte sullo Stretto di Messina è un pozzo senza fondo che non crea benefici e valore.
Il ministero dell’Economia, preso atto del primo fallimento della carta acquisti rispetto alle previsione, accoglie la proposta di prorogare il termine dal 31 dicembre al 28 febbraio 2009 entro cui chiedere la carta per ricevere l’accredito dei 120 euro arretrati del 2008 (ottobre, novembre e dicembre).
La maggioranza presenterà degli emendamenti che riguarderanno il bonus famiglia. Gli emendamenti dovrebbero privilegiare le famiglie numerose per le quali verrà alzato il limite di reddito. Alcuni esperti e le ACLI avevano sottolineato che i livelli del reddito del bonus avrebbero favorito i single e le coppie senza figli.
Un intervento da effettuare immediatamente è quello di velocizzare il pagamento dei conguagli ai pensionati INPS titolari di pensione collegata al reddito in momento di grave crisi economica che si ripercuote sulle famiglie a basso reddito (vedi interrogazione degli on.li Donata Lenzi, Federico Testa e Lucia Codurelli del Partito Democratico). I deputati hanno chiesto di conoscere la quantità e gli importi di tali conguagli, suddivisi per anni di riferimento e classificati per provincia. Il Ministro Sacconi dovrebbe rendere trasparenti tali dati.
Per sostenere i ceti più deboli gli interventi del Governo non sono sufficienti. Occorre cogliere l'opportunità della crisi ed introdurre il salario minimo garantito, approvare la riforma degli ammortizzatori sociali e detassare i redditi dei lavoratori dipendenti fino a 13 mila euro annui. Inoltre, si rende necessario ristrutturare la spesa pubblica (controllo e qualità della spesa pubblica) al fine di reperire risorse con la eliminazione degli sprechi e dei costi che non creano valore da destinare alle famiglie con redditi bassi ed alle riforme strutturali del sistema.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Amici davvero una vergogna prendere in giro il popolo che ha bisogno..carta acquisti dal 3 dicembre ho fatto domanda mi hanno consegnato carta e pin alle poste...adesso 10 gennaio 2009 ancora nessuno sá niente nelle poste nel Inps..e ci chiudano anche il telefono no. verde bravi!!! non ci sono soldi e le famiglie ogni giorno peggio má nessun giornale parla piú di questa buffata...perché??? al meno voi potreste fare qualche richiesta e parlar del tema...vi ringraziamo cordiali saluti essempio una famiglia amica con anziano invalido 83 anni reddito ZERO, figlia 60 anni dissocupata, con handicap 75%, affitto, bolette, cibo ec.ecc. e veramente triste....nessuno li vuole ascoltare e darle una mano....