Le componenti del coordinamento del Forum Politico delle Donne di Verona hanno letto lo scorso giovedì 15 gennaio nelle pagine della cronaca del quotidiano “L’Arena”, l’articolo intitolato “E nello stand de L’Arena ci sono le “moto girls”, in cui si presenta lo stand del gruppo Athesis nell’ambito del Motor Bike Expo. Si legge nel pezzo che tre “bellissime” (perché si potrebbero scegliere bruttissime!) modelle russe sono state ingaggiate per fare le “ragazze immagine” per celebrare con un sorriso ed un pizzico di ironia il vecchio detto “donne e motori…”.
Ci siamo chieste: ma dove sta l’ironia nell’utilizzare il corpo della donna per pubblicizzare un’iniziativa editoriale? Ormai le donne (più o meno svestite) sono sfruttate per vendere qualsiasi cosa, dallo yogurt alle tariffe telefoniche e, francamente, non ci troviamo proprio nulla di ironico. Sembra che senza un bel “lato B” o un bel “lato A” in Italia non si riesca a vendere quasi più nulla! Piuttosto, lo consideriamo deprimente e ancor più ci sorprende che un giornale come L’Arena per vendere copie in più, debba ricorrere a simboli e immagini tanto stereotipati, logori, noiosi e poco rispettosi della bellezza femminile. E’ proprio il caso di dire, come avete scritto, che il motto “donne e motori…” è vecchio, anzi “stracampio” come direbbero la popolare Olga e il suo Gino.
Per farvi perdonare, un consiglio; all’edizione del prossimo anno del Motor Bike Expo, perché non ingaggiare anche tre bei “moto boys”? Per il piacere delle motocicliste (che ormai sono tante) e delle lettrici del giornale, che finalmente potrebbero dire di leggere un quotidiano all’avanguardia nelle “pari opportunità” (come le intendete voi).
Ci siamo chieste: ma dove sta l’ironia nell’utilizzare il corpo della donna per pubblicizzare un’iniziativa editoriale? Ormai le donne (più o meno svestite) sono sfruttate per vendere qualsiasi cosa, dallo yogurt alle tariffe telefoniche e, francamente, non ci troviamo proprio nulla di ironico. Sembra che senza un bel “lato B” o un bel “lato A” in Italia non si riesca a vendere quasi più nulla! Piuttosto, lo consideriamo deprimente e ancor più ci sorprende che un giornale come L’Arena per vendere copie in più, debba ricorrere a simboli e immagini tanto stereotipati, logori, noiosi e poco rispettosi della bellezza femminile. E’ proprio il caso di dire, come avete scritto, che il motto “donne e motori…” è vecchio, anzi “stracampio” come direbbero la popolare Olga e il suo Gino.
Per farvi perdonare, un consiglio; all’edizione del prossimo anno del Motor Bike Expo, perché non ingaggiare anche tre bei “moto boys”? Per il piacere delle motocicliste (che ormai sono tante) e delle lettrici del giornale, che finalmente potrebbero dire di leggere un quotidiano all’avanguardia nelle “pari opportunità” (come le intendete voi).
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