giovedì 25 novembre 2010

Pietro Ichino commenta la risposta della CiVIT

La risposta della CiVIT non risolve i problemi posti da Pietro Ichino, senatore del Partito Democratico, ma li conferma. La CiVIT perde colpi ed i principi di indipendenza e trasparenza per i quali è stata costituita. Si riporta l’amaro commento di Pietro Ichino alla risposta della CiVIT.
“Civit risponde all’interrogazione confessando candidamente un comportamento a dir poco sconcertante. Per far fronte all’obbligo di riferire annualmente al ministro per l’Attuazione del programma di governo circa la propria attività, l’Autorità indipendente
1. ha pensato bene di fare della redazione del documento l’oggetto di una consulenza esterna, nonostante che si tratti di adempimento di modesta entità, agevolmente eseguibile dalla Segreteria generale della Commissione: la relazione ben può consistere, infatti, nella presentazione di tutto il materiale circa l’attività della Commissione via via pubblicato on line sul sito web nel corso dell’anno;
2. ha inoltre pensato bene di stanziare per tale consulenza il compenso, vistosamente sproporzionato, di 50.000 euro;
3. ma soprattutto ha pensato bene di far designare la persona cui affidare questa consulenza totalmente superflua al ministro stesso destinatario della relazione.
Ora, si dà il caso che la persona designata dal ministro, il dottor Auguso Pistolesi, non abbia alcun titolo particolare, se si esclude la laurea in giurisprudenza (il suo scarno curriculum vitae si legge nel sito della stessa Civit, alla sezione “esperti”); il vero motivo della sua designazione si trae da due articoli pubblicati sul Corriere della Sera , rispettivamente di Aldo Cazzullo del 3 dicembre 2006 e di Sergio Rizzo del 13 ottobre 2008: il dottor Pistolesi è stato compagno di scuola dello stesso ministro, e da allora fa parte del suo entourage.
Se non temessi di apparire petulante, chiederei nuovamente al Presidente della Civit (il quale farà comunque bene a rispondere spontaneamente a queste domande: le sue risposte verrebbero, come è ovvio, immediatamente riportate su questo sito):
- non ritiene che il compito della relazione al ministro potesse e dovesse essere svolto dalla Segreteria generale della Commissione e che questo fosse imposto da un elementare criterio di buon uso delle risorse?
- non ritiene che comunque il chiedere al ministro la designazione della persona cui affidare la consulenza sia comportamento del tutto incompatibile con l’indipendenza che dovrebbe caratterizzare ogni atto dell’Autorità indipendente da Lui presieduta?
- se questa malversazione è stata imposta alla Commissione nella fase iniziale della sua vita, nella quale essa ancora non era evidentemente in grado di esercitare appieno la propria indipendenza, ora che essa è nel pieno delle proprie prerogative e funzioni come intende porre rimedio al mal fatto?
Quanto alla seconda consulenza oggetto dell’interrogazione, dal sito della Civit (aggiornato per questo aspetto solo dopo l’interrogazione stessa) traggo l’informazione che la Commissione ha stanziato 12.000 euro per una attività assolutamente generica di “studio e ricerca” destinata a svolgersi nell’arco di due mesi e mezzo; e che il collaboratore prescelto è il titolare di un avviato studio legale con sede a Palermo. La risposta è dunque del tutto insufficiente, dal momento che con l’interrogazione chiedevo anche quale sia l’oggetto della consulenza e soprattutto quali siano stati i criteri in base ai quali è stato scelto l’avvocato Miceli per il suo svolgimento. Se la Commissione vuole conservare la propria credibilità, come massimo garante dei principi della trasparenza e della valutazione nelle amministrazioni pubbliche, essa non può sottrarsi a queste domande. E se - come nel caso della consulenza assegnata al dott. Pistolesi - la risposta alle medesime dovesse mettere in luce ulteriori cedimenti della Commissione a pressioni clientelari da parte del Governo attualmente in carica, sarebbe indispensabile che anche in questo caso vengano adottate urgentemente tutte le misure necessarie per azzerare o quanto meno limitare i danni, ma necessarie soprattutto per ripristinare la credibilità dell’Autorità indipendente.
La consultazione del sito della Civit, in seguito alla risposta di questa all’interrogazione, mi ha consentito di osservare che è stata ultimamente inserita in esso anche la menzione di una ulteriore consulenza, assegnata al sig. Alessandro Levanti, con oggetto e compenso identici rispetto a quella assegnata all’avv. Miceli. Valgono in proposito gli stessi identici interrogativi sollevati in riferimento al contratto con l’avv. Miceli”.
Alessandro Maria Levanti
Incarico: Svolgimento di attività di studio e di ricerca, con riferimento alle questioni interpretative e applicative poste dalla disciplina vigente, con particolare riguardo all’attività istruttoria e di supporto tecnico ai fini della adozione degli atti di competenza della Commissione relativi alla definizione della struttura e delle modalità di redazione del sistema di misurazione e valutazione della performance individuale, con particolare riferimento alla misurazione e valutazione svolte dai dirigenti sulla performance individuale del personale nonché ai riflessi dell’eventuale responsabilità disciplinare del personale sulla valutazione della relativa performance. Periodo: Dal 15 ottobre 2010 al 31 dicembre 2010. Importo 12.000 euro
Corriere della Sera

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