Il Consiglio dei Ministri ha designato Antonio Catricalà, attuale presidente dell'Autorità Antitrust, alla guida dell'Authority per l'energia ed altri quattro componenti nelle persone di Guido Bortoni, Alberto Biancardi, Luigi Carbone, Valeria Termini.
Sarà ora vincolante il parere delle commissioni parlamentari competenti, a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti, per ratificare la nomina.
Il Blog http://www.chicago-blog.it/2010/11/18/autorita-energia-il-pd-perde-i-pezzi/ ha pubblicato la seguente notizia che si riporta integralmente: “Solo due righe per avvisare che, a quanto mi risulta, il parlamentare del Pd Federico Testa si è dimesso da responsabile energia e servizi pubblici del partito.
A monte della decisione starebbero le perplessità (eufemismo) per l’accordo bipartisan sull’Autorità per l’energia, che (se le commissioni ratificheranno la decisione del governo) sarà presieduta dall’attuale numero uno dell’Antitrust, Antonio Catricalà, e sarà composta da Guido Bortoni (capo dipartimento energia al ministero dello Sviluppo economico e già direttore mercati dell’Aeeg); Alberto Biancardi (direttore generale della Cassa conguaglio del settore elettrico e responsabile energia dell’Arel); Valeria Termini; e Luigi Carbone. Testa, in particolare, non avrebbe gradito l’inserimento nel collegio di alcuni componenti privi di esperienza sul settore, in attrito con quanto prevede la legge istitutiva dell’autorità. Ma dietro la decisione c’è probabilmente un malessere più diffuso per l’apatia del Pd e la sua difficoltà a mantenere posizioni coerenti e credibili sui temi energetici e ambientali – col risultato di apparire sempre più come una succursale, fuori tempo massimo, di un’ideologia anti-industriale e anti-crescita economica.
Un altro competente si allontana dalla politica. Non ne guadagna il principale partito dell’opposizione, né il paese, ma i cacicchi verdi stasera possono brindare. Chissà se qualcuno li ha informati che le bollicine sono fatte di CO2”.
L’onorevole Federico Testa non ha rilasciato alcuna dichiarazione e ritengo che nel caso in cui la notizia delle sue dimissioni da responsabile per l’energia del Partito Democratico fosse vera significa che vi sono problemi seri legati alle nomine (uguaglianza, indipendenza e competenza) e che di conseguenza vi saranno non poche difficoltà a confermare in Commissione Attivita Produttive e Industria di Camera e Senato le designazioni fatte dal Governo.
"Sono certo che i gruppi parlamentari del Pd, ha dichiarato Paolo Gentiloni del PD, valuteranno con la necessaria attenzione critica le designazioni del governo per l'Autorità dell'Energia, designazioni che necessitano del via libera di una maggioranza parlamentare qualificata".
"Non si possono accettare, conclude Gentiloni, fatti compiuti specie in questa fase di crepuscolo della legislatura. Anche perché aldilà dei giudizi sulle persone, sono in ballo alcune questioni rilevanti. Non può essere considerata normale la migrazione da un'Autorità all'altra. E non può essere raggiunta un'intesa politico-parlamentare senza avere chiaro l'assetto dell'Antitrust in seguito all'eventuale trasferimento dell'attuale presidente Catricalà".
Assai criticabili, dichiara Linda Lanzillotta dell’Api, appaiono i criteri di scelta seguiti dal Governo che non risultano coerenti con il ruolo di garanzia e indipendenza di tali organismi". "Da questo punto di vista inappropriata è la nomina di membri del Governo; o come nel caso di Carbone, Troiano e Termini di dipendenti di Palazzo Chigi". "Né pare accettabile, prosegue Lanzillotta, la prassi che si va instaurando del passaggio delle stesse persone da un'Autorità all'altra: un meccanismo che pare prefigurare l'affermarsi di una sorta di carriera delle Autorità che rischia di minare l'autonomia dei componenti di tali organismi rispetto a chi ha potere di nomina. Al di là della qualità delle persone io credo che il Parlamento, in sede di espressione del parere sulle proposte di nomina, dovrà approfondire questi aspetti".
Repubblica Le nomine di fine regime
Corriere della Sera Personaggi e interpreti delle Autority Il valzer delle nomine bipartisan
Un altro competente si allontana dalla politica. Non ne guadagna il principale partito dell’opposizione, né il paese, ma i cacicchi verdi stasera possono brindare. Chissà se qualcuno li ha informati che le bollicine sono fatte di CO2”.
L’onorevole Federico Testa non ha rilasciato alcuna dichiarazione e ritengo che nel caso in cui la notizia delle sue dimissioni da responsabile per l’energia del Partito Democratico fosse vera significa che vi sono problemi seri legati alle nomine (uguaglianza, indipendenza e competenza) e che di conseguenza vi saranno non poche difficoltà a confermare in Commissione Attivita Produttive e Industria di Camera e Senato le designazioni fatte dal Governo.
"Sono certo che i gruppi parlamentari del Pd, ha dichiarato Paolo Gentiloni del PD, valuteranno con la necessaria attenzione critica le designazioni del governo per l'Autorità dell'Energia, designazioni che necessitano del via libera di una maggioranza parlamentare qualificata".
"Non si possono accettare, conclude Gentiloni, fatti compiuti specie in questa fase di crepuscolo della legislatura. Anche perché aldilà dei giudizi sulle persone, sono in ballo alcune questioni rilevanti. Non può essere considerata normale la migrazione da un'Autorità all'altra. E non può essere raggiunta un'intesa politico-parlamentare senza avere chiaro l'assetto dell'Antitrust in seguito all'eventuale trasferimento dell'attuale presidente Catricalà".
Assai criticabili, dichiara Linda Lanzillotta dell’Api, appaiono i criteri di scelta seguiti dal Governo che non risultano coerenti con il ruolo di garanzia e indipendenza di tali organismi". "Da questo punto di vista inappropriata è la nomina di membri del Governo; o come nel caso di Carbone, Troiano e Termini di dipendenti di Palazzo Chigi". "Né pare accettabile, prosegue Lanzillotta, la prassi che si va instaurando del passaggio delle stesse persone da un'Autorità all'altra: un meccanismo che pare prefigurare l'affermarsi di una sorta di carriera delle Autorità che rischia di minare l'autonomia dei componenti di tali organismi rispetto a chi ha potere di nomina. Al di là della qualità delle persone io credo che il Parlamento, in sede di espressione del parere sulle proposte di nomina, dovrà approfondire questi aspetti".
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Corriere della Sera Personaggi e interpreti delle Autority Il valzer delle nomine bipartisan
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