martedì 16 ottobre 2012

Luca Granzarolo: l’inizio dell’impegno politico

Ho intervistato Luca Granzarolo, giovane studente universitario, impegnato nei giovani del Partito Democratico e consigliere della 7^ circoscrizione, per conoscere la sua storia ed i suoi impegni sociali e politici.
Vuoi raccontare il tuo percorso: studi, politica e scelta del PD?
Ho frequentato le scuole elementari Luigi Dorigo a S. Michele, le medie e il liceo classico tradizionale alle Educandato Statale “Agli Angeli” e ora seguo il terzo anno della facoltà di giurisprudenza a Verona.
Mi sono avvicinato alla politica inaspettatamente quando, al quarto anno di liceo, cominciai a leggere qualche quotidiano e mi interessai subito alla gestione della cosa pubblica, con particolare riguardo agli effetti giovevoli o disastrosi che può portare alla società.
Divoravo (e tutt’ora lo faccio) giornali molto diversi fra loro, per esempio “la Repubblica” e “il Giornale”, “Il Corriere della Sera” e “il Fatto quotidiano”, “Lines” e “Micromega”.
Devo dire che ho notevolmente accelerato questo mio percorso conoscitivo durante il primo anno di università, quando risulta palese che il diritto è intrinsecamente legato alla società e alla cosa pubblica, e quindi alla politica, intesa come gestione del bene comune.
Così, dopo aver partecipato a numerosi incontri e dibattiti, l’anno scorso ho deciso di iscrivermi al Partito Democratico, perché ne condivido i valori e la sua struttura democratica e plurale.
La mia scelta ha sorpreso moltissimo i miei familiari, che hanno sempre votato, ma non hanno mai avuto alcuna tessera di partito.
Se dovessi fare una valutazione ad un anno dalla mia iscrizione direi che l’attività di partito mi è servita moltissimo: perché volantinaggi, banchetti, nuove conoscenze e amicizie, qualche sano contrasto su opinioni diverse mi hanno fatto crescere come persona.
Sono orgoglioso di essermi iscritto, come tanti altri, in un momento dove tutti i partiti sono attaccati, dove si fa di tutta l’erba un fascio, dove molti per fini elettorali non distinguono fra i vari partiti e all’interno di essi, fra le singole persone.
Generazione democratica, l’organizzazione dei giovani del PD, di che cosa si sta occupando e quali argomenti ritiene rilevanti per i giovani?
L'obiettivo principale che, come organizzazione giovanile ci siamo dati, é quello di cercare di rappresentare, e mettere al centro della discussione, i sogni e le speranze di una generazione. Lo abbiamo fatto perché pensiamo che i Giovani Democratici non possano e non debbano essere il recinto dei piccoli dirigenti di Partito, ma una fucina di idee, proposte, sfide per migliorare il PD e la società in cui viviamo. I temi trattati sono molti, ne scelgo tre: quello della legalità, che è una condizione imprescindibile per costruire una società democratica, e che abbiamo portato all'attenzione di tutti prima con le iniziative contro la presenza mafiosa al Nord, e poi con le nostre proposte contro la preoccupante diffusione del gioco d'azzardo; poi c'é il tema del lavoro, che vuol dire dignità e possibilità di costruirsi un futuro, e che abbiamo affrontato anche quest'estate, promuovendo un sondaggio sui sogni e le ambizioni dei giovani che ha suscitato l'interesse anche di numerosi Circoli del PD, che lo stanno diffondendo in questi mesi nei loro territori; infine la formazione, che vuol dire ideali, conoscenza ma anche "saper fare", ed é essenziale per costruire una società e un Partito che funzioni bene, promuovendo i più bravi, e coloro i quali hanno l'umiltà di mettersi sempre alla prova, condividendo con gli altri le proprie competenze, le proprie capacità e le proprie idee. Per crescere meglio, e tutti quanti insieme.
Sei stato eletto consigliere della 7^ circoscrizione. cosa e’ avvenuto e per quali motivi siete arrivati allo scioglimento del consiglio?
Appena siamo stati eletti, abbiamo deciso di confrontarci con tutte le altre forze politiche, per verificare possibili affinità programmatiche.
Ovviamente la diversità di idee per il quartiere si è vista subito con la coalizione Lista Tosi-Lega Nord; noi siamo molto più attenti all’ecologia, non appoggiamo questo scellerato progetto dell’inceneritore di Cà del bue, vogliamo un quartiere più vivibile attraverso la creazione di una rete di piste ciclabili, solo per fare qualche esempio.
Abbiamo creato un programma condiviso con Udc e Pdl, diciamo che era per il 90% il programma PD con il quale ci siamo presentati alle elezioni con qualche aggiunta positiva.
Anche il Movimento 5 stelle ha dialogato con noi e ha contribuito alla creazione di un ottimo programma, con qualche idea interessante ma non ha voluto firmare il documento.
Purtroppo la situazione si è cristallizzata; nei vari consigli sono stati discussi due documenti programmatici:
- Uno presentato dalla Lista Tosi-Lega Nord che vedeva otto consiglieri favorevoli, otto contrari (Pd-Pdl-Udc) e due astenuti (M5s, salvo nell’ultima seduta quando un consigliere del M5s ha votato contro e non si è astenuto);
-L'altro presentato da Pd, Pdl e Udc, che vedeva otto voti favorevoli, otto contrari (Lista Tosi e Lega Nord) e due astenuti (M5s).
Così, nessuno è riuscito a raggiungere i 10 voti favorevoli (vista anche l’astensione dei “grillini”) necessari per formare una maggioranza.
La motivazione del M5s è stata data dicendo che, pur condividendo il nostro programma, non possono votare un candidato presidente proveniente da un partito politico.
Hanno chiesto la presidenza della circoscrizione all’unanimità, dicendo di operare democraticamente (come se gli altri non lo facessero!) e di essere super partes (anche se non capisco come possa essere neutrale una forza politica eletta con delle elezioni e che ha preso precise posizioni su alcuni problemi del quartiere).
Comunque credo che siano tutte e tre posizioni politiche legittime, più o meno condivisibili, ma legittime; resta il fatto della mancanza di un consiglio attivo in settima, tutto a scapito dei cittadini.
Sono molto amareggiato e dispiaciuto della cosa, perché avere in mente molte proposte e non riuscire a presentarne neanche una è parecchio frustrante, ma ho la coscienza pulita, perché non ho ceduto a canti delle sirene, sono stato fedele a quello che penso e ho privilegiato il programma a possibile poltroncine.
Mi sento di poter dire la stessa cosa anche degli altri consiglieri PD.
Così, il consiglio comunale approverà la delibera di scioglimento del consiglio della settima e per la prima volta nella storia di Verona verranno indette nuove elezioni per la circoscrizione (la decisione della data delle votazioni spetta al consiglio comunale, lo Statuto la fissa entro tre mesi dallo scioglimento).
Comunque questa esperienza, che intendo fare anche in futuro, mi è stata molto utile.
Infatti parlare con le persone in campagna elettorale (e ovviamente anche dopo!) mi ha arricchito molto; ho capito che con gli slogan magari si possono prendere anche tanti voti ma non si risolvono i problemi e che occorre studiare mappe, convenzioni, atti amministrativi e essere sempre aggiornati per trovare soluzioni idonee ai problemi della circoscrizione.
Quali sono i motivi che ti hanno indotto a sostenere Bersani nelle prossime primarie?
E’ stata una scelta molto complessa, perché qui si sta valutando un possibile presidente del consiglio e non un segretario di partito.
Ecco, dopo aver letto e confrontato le idee dei vari candidati, ho notato di ritrovarmi in molti progetti sostenuti da Bersani.
Ritengo anche che abbiamo tutti bisogno di una persona normale, non ho mai creduto nei super eroi al comando.
Sono fermamente convinto che ci debba essere il rinnovamento di gruppo (infatti se si guardano gli organi nazionali del partito sono stati inseriti molti trentenni e quarantenni) ma credo anche che per fare il presidente del consiglio servano alcune esperienze sul campo e competenze, che nessuno degli altri candidati possiede.
Le conclusioni dell’assemblea nazionale del Pd ti hanno soddisfatto o si poteva fare di più?
Inutile dire che è stato un momento cruciale, perché sono state scelte le regole base delle primarie.
Personalmente sono soddisfatto, non ci sono state rotture e i lavori si sono svolti in maniera abbastanza tranquilla.
Rispetto alle regole, sono d’accordo con l’albo degli elettori, mi pare corretto che voti chi veramente crede nel progetto.
Bersani quali fattori ha utilizzato per conseguire dei risultati unitari nell’assemblea?
Bersani è una persona molto intelligente ed equilibrata. Ha gestito in maniera ottima l’assemblea: da un lato ha fatto ritirare alcuni emendamenti troppo restrittivi, che avrebbero ostacolato la partecipazione, dall’altro è riuscito a individuare (insieme ad altri, ovvio) delle regole che uniscano controllo e partecipazione. Insomma, ha compiuto una sintesi quasi perfetta.
Nell’ultima riunione dell’assemblea nazionale non ha vinto questo o quel candidato, ha vinto il Partito Democratico! Chi può dire di fare una cosa del genere? Le primarie sono uno strumento eccezionale, democratico e partecipativo, nuovo nel panorama politico- culturale italiano.
Proprio perché novità, trovano molte resistenze, sollevano molti problemi, ma quale grande novità non l’ha mai fatto?

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