mercoledì 24 ottobre 2012

Avviso Pubblico in Veneto contro la mafia

Articolo di Pierpaolo Romani pubblicato dal Corriere del Veneto il 24 ottobre 2012
Sconfiggere le mafie è possibile: occorre essere organizzati e non delegare tutto e solo a magistrati e forze dell’ordine. Anche la scuola, lo sport, l’economia e la politica devono fare la loro parte. È necessario costruire un progetto di “legalità organizzata” che si deve opporre alla “criminalità organizzata”.
Di tutto questo si discuterà a Padova dal 25 al 27 ottobre, alla multisala MPX di via Bonporti e al Centro culturale S. Gaetano, nell’ambito della quarta festa nazionale dell’associazione “Avviso Pubblico”, una realtà che dal 1996 ad oggi ha messo insieme più di duecento enti locali impegnati in progetti di formazione civile contro le mafie, di cui ventuno in Veneto (www.avvisopubblico.it).
Tre giorni intensi, che coinvolgeranno studenti, docenti, sportivi, cittadini, amministratori locali, imprenditori, sindacalisti, liberi professionisti, che avranno occasione di ascoltare e di confrontarsi con ospiti d’eccezione come don Luigi Ciotti, Presidente di Libera e del Gruppo Abele, che affronterà il tema Cittadini non si nasce ma si diventa; Pietro Grasso, Procuratore nazionale antimafia, con il quale si discuterà del riciclaggio di denaro sporco nell’economia; Sonia Alfano, Presidente della Commissione parlamentare antimafia europea, che si confronterà con tre sindache calabresi – di Isola Capo Rizzuto, Rosarno e Monasterace – minacciate dalla ‘ndrangheta perché amministrano in nome del bene comune; Damiano Tommasi e Alex Zanardi, uomini e sportivi esemplari; Michele Prestipino, Procuratore aggiunto a Reggio Calabria e lo storico Enzo Ciconte, che svolgeranno una riflessione sulla presenza della ‘ndrangheta nel settentrione del nostro Paese; Luigi De Sena, vice presidente della Commissione parlamentare antimafia che, insieme ad esperti e amministratori locali di diverse regioni italiane, affronterà il tema del gioco d’azzardo, un settore delicato in cui si intrecciano business, criminalità e una nuova forma di dipendenza che, nel recente decreto Balduzzi, è stata riconosciuta come malattia. Uno spazio importante sarà dedicato anche alla memoria: venerdì 26 ottobre, Franco La Torre e Simona dalla Chiesa, ricorderanno le figure dei loro padri, dopo la proiezione del documentario intitolato Uomini soli, curato dal giornalista Attilio Bolzoni, anch’egli ospite della festa di Avviso Pubblico. La presentazione del libro Porto Franco (Dalai editore) di Francesco Forgione, già presidente della Commissione parlamentare antimafia, sarà l’occasione per parlare della presenza delle mafie nel Veneto e nel Nord Est, un territorio in cui vi sono ottantaquattro beni confiscati e in cui recentemente sono stati arrestati latitanti di rilievo, sono state condotte importanti operazioni antimafia e in cui si registra un aumento delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette e dei sequestri di droga. Di questo ne discuteranno Roberto Terzo, magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Venezia; Vittorio Borraccetti, già Procuratore della repubblica della città lagunare e attuale membro del Consiglio superiore della magistratura; il consigliere regionale Roberto Fasoli, relatore della proposta di legge per prevenire e contrastare le mafie e diffondere una cultura della cittadinanza attiva e responsabile attualmente in discussione a Palazzo Ferro Fini. Non solo incontri, confronti e presentazioni di documentari e di libri. La chiusura della festa di Avviso Pubblico, sabato 27 ottobre al Centro S. Gaetano, è stata affidata al teatro. Giuliano Turone, ex magistrato noto per le sue inchieste sulla loggia massonica P2 e sull’omicidio dell’avvocato Ambrosoli, reciterà lo spettacolo La diritta via. La Costituzione e Dante Alighieri senza distinzione di razza né lingua di cui egli stesso è l’autore. Da Padova e dal Veneto parte un messaggio chiaro all’Italia degli onesti: organizzare la legalità è possibile e conveniente. Solo contrastando e sconfiggendo mafie, corruzione e malaffare il Paese potrà ripartire e la qualità della nostra democrazia migliorare.

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