giovedì 26 febbraio 2009

Consensi al progetto Flexsecurity

Sono state consegnate venerdì scorso a Maurizio Sacconi ed Enrico Letta le lettere aperte sottoscritte da un gruppo di 67 aziende che contano 50.000 dipendenti e di un gruppo di circa 200 giovani a sostegno del progetto Flexsecurity.
Si riportano due messaggi a sostegno del progetto della Ferrari e di un giovane .
Messaggio del Direttore Risorse Umane della Ferrari
Caro Ichino
Ho letto con profondo interesse la Sua iniziativa per la transizione ad un sistema di Flexsecurity.Trovo la proposta particolarmente interessante e soprattutto utile per affrontare la tematica del sistema di protezione del lavoro in maniera moderna e costruttiva.
La Ferrari è da sempre promotrice di iniziative rivolte alla qualità della vita dei propri dipendenti, iniziative che le stesse Organizzazioni Sindacali hanno più volte apprezzato con l’adesione alla logica della “partecipazione attiva”.
In tal senso, indipendentemente dagli aspetti di schieramento politico, mi auguro che Lei possa ottenere adesioni da tutte le parti sociali al fine di realizzare un progetto che ponga l’Italia all’avanguardia sul tema della protezione del lavoro.
Voglia gradire i miei più cordiali saluti
Mario Mairano
Direttore Risorse Umane e Segreteria Generale
Ferrari SpA
Messaggio di Michele Ballerin del Movimento Federalista Europeo
Cari amici di Libertàeguale,
aderisco alla vostra lettera aperta, e aggiungo le seguenti considerazioni:
mi sembra scontato che un riformista del XXI secolo debba orientarsi verso un modello di flexsecurity come quello che prospettate, e che rappresenta del resto l’ultimo ritrovato in fatto di politiche sociali fra quanti il laboratorio europeo ha prodotto negli ultimi anni. Resta però il problema delle risorse che occorrerebbero per metterlo in campo; e il dissestato bilancio dello stato italiano giunge, come sappiamo, assolutamente impreparato all’appuntamento. In breve: un debito pubblico che oscilla intorno al 110% rispetto al PIL non offre molti margini di manovra in questo senso.
Qui può essere utile distinguere il breve dal lungo periodo. Sul lungo periodo si tratta di avviare le famose riforme strutturali: quelle di cui al momento non si vede traccia, e che fanno invece timidamente capolino dal programma anticrisi del PD (penso ad esempio alla lotta all’evasione, ma ci vorrebbe, mi sembra chiaro, ben altro).
Nel breve periodo, quello in cui è più urgente intervenire soprattutto per dare sostegno alle fasce deboli (disoccupati, precari ecc.) e alle stesse imprese, si potrebbe considerare più seriamente l’idea dei titoli di stato europei, i cosiddetti eurobonds. La proposta, elaborata dal professor Alberto Majocchi, risale a circa quindici anni fa, quando fu lanciata dall’ex presidente della Commissione Europea Jacques Delors, ed è stata ripresa recentemente dal ministro Tremonti ma anche da esponenti del centrosinistra e dallo stesso Napolitano. L’emissione di bonds permetterebbe all’Unione Europea di contrarre un debito leggero e gestibile, procurandosi in poco tempo le risorse da destinare a politiche sociali mirate negli stati membri che più ne hanno necessità, e finanziare così, ad esempio, un programma europeo di flexsecurity. Titoli europei risulterebbero sempre più appetibili di titoli, ad esempio, italiani, e non si renderebbe necessario corrispondere agli investitori interessi particolarmente elevati (forse qualcosa di più rispetto ai bund tedeschi).

L’unico scoglio (politico) a questo progetto di finanza europea sarebbe probabilmente la resistenza di “stati virtuosi” come la Germania, che potrebbero respingere l’idea di accollarsi in qualche misura il debito dei paesi che come l’Italia hanno gestito in passato i loro bilanci con scarso rigore. Ma anche la Germania potrebbe avere qualcosa da guadagnare se l’economia italiana (e la relativa domanda di beni e servizi) trovasse il modo di sostenersi in questa congiuntura: e la politica degli Union bonds darebbe in questo senso un contributo essenziale.
Il problema è complesso e questo messaggio, già troppo lungo, non può pretendere di esaurirlo. Ho voluto sollevare il problema finanziario non per fare l’avvocato del diavolo ma perché è il problema, ineludibile, che aspetta chiunque entri nella stanza dei bottoni e voglia prendere di petto la questione dei costi sociali della crisi. Credo che una soluzione come quella degli Union bonds potrebbe dare alla vostra proposta qualcosa in più in termini di pura fattibilità.
Un cordiale saluto e mille complimenti per il bel lavoro di cultura politica che state facendo.
Michele Ballerin
Movimento Federalista Europeo
Su Facebook è stato costituito un gruppo di sostegno al progetto BASTA CON IL PRECARIATO. Si alla Legge sulla FLEXSECURITY che in poco tempo ha raccolto l’adesione di 1482 persone. Nel gruppo vi è la possibilità di dialogare, confronntarsi ed aggiornarsi sul progetto.
Si indicano i siti web che hanno scritto e posto attenzione al progetto Flexsecurity:
http://apps.facebook.com/causes/219160
http://cambiamentoorg.blogspot.com/2009/02/lettere-aperte-sostegno-della.html
http://pdvedano.blogspot.com/2009/02/flexsecurity-unidea-contro-il.html
http://ettore94.blogspot.com/
http://circolobiagi.blogspot.com/2009/02/sottoscrizione-sostegno-della.html
http://www.pdverona.it/news_dettaglio.asp?News_Id=492
http://federicocuratola.blogspot.com/
http://www.democratix.it/?q=node/204
http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2169648
http://www.tuttiinpiazza.it/articoli/economia_e_finanza/il_senatore_pietro_ichino_e_la_flexsecurity/il_senatore_pietro_ichino_e_la_flexsecurity.asp
http://sansalvo.blogspot.com/2009/02/riceviamo-e-pubblichiamo_15.html
http://www.energie-nuove.com/visualizza_blog_singolo.php?id_blog=847&primo_livello=menu&id_livello=847
http://lavocediobama.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2132618
http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2169648
http://jobtalk.blog.ilsole24ore.com/
Si invitano i lettori di questo blog ad inviare una e-mail di sostegno al progetto a manuelacampanella@yahoo.com indicando nome e cognome, data e luogo di nascita, indirizzo e città. Occorre specificare “sottoscrivo il progetto”.

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