Una grande lezione di democrazia e una grande speranza di cambiamento negli Stati Uniti, nel mondo e nell'Europa. Questo rappresenta l'elezione di Obama a Presidente degli USA.
Il democratico Barack Obama, 47 anni, ha conquistato la Casa Bianca sconfiggento il repubblicano John McCain e diventando il primo presidente nero degli Stati Uniti.
Elisa Cavazza, coordinatrice di Generazione Democratica di Verona, comunica ai giovani del Partito Democratico che “Barack Obama ce l'ha fatta e, in un certo senso, ce l'abbiamo fatta tutti noi. Noi che abbiamo seguito per mesi la sua campagna elettorale, noi che abbiamo sperato, creduto, temuto, e poi esultato per il Presidente di uno Stato tanto lontano e, forse, tanto vicino al nostro. Con la vittoria di oggi si apre per la storia del mondo un Nuovo Corso, quel cambiamento che da troppo tempo abbiamo atteso oggi ha finalmente una possibilità per concretizzarsi.
Cosa potrebbe raccontare, chi fino all'ultimo ha stretto i denti seguendo i risultati che si aggiornavano nel cuore della notte, chi poi ha stappato bottiglie di spumante per una cosa successa dall'altra parte dell'oceano, oppure chi si è svegliato con il pensiero già rivolto a cosa era successo, e per prima cosa si è connesso ad internet per sapere, e capire.
Oggi abbiamo visto abbattersi una barriera insormontabile solo fino a quarant'anni fa, e abbiamo visto realizzarsi un sogno ("a dream"). Oggi ha vinto la scommessa che un mondo diverso è possibile, un mondo di pace, e di diritti, un mondo con meno disuguaglianze, un mondo che finalmente guardi al futuro invece di ripiegarsi su se stesso.
Barack Obama, a Chicago, ha appena terminato il suo primo discorso come 44° Presidente degli Stati Uniti, ma qui in Italia è già mattina. Ne è valsa la pena, di stare svegli ad assistere a questa nuova alba”.
In attesa dei risultati sono stati organizzati incontri nelle sedi del Partito Democratico e altri amici hanno seguito l'evento a blog unificati.
Giandomenico Allegri, coordinatore del Partito Democratico di Verona, commenta l’elezione di Obama “si può fare davvero. La maggioranza degli americani ha scelto e dopo una notte esaltante la svolta storica è finalmente arrivata. Gli Stati Uniti hanno votato il cambiamento. E lo hanno fatto dando fiducia alla proposta politica del candidato Democratico alla Casa Bianca, un Presidente di 47 anni che ha saputo risvegliare le coscienze di milioni di persone di ogni età, razza e religione con un messaggio riformista autentico e credibile. La vittoria trionfale di Barack Obama, dall’Est all’Ovest, con un consenso che va ben oltre i confini statunitensi, è la vittoria di tutti coloro che credono in un modello di società migliore di quella attuale: una società che abbia, fra le sue priorità, politiche economico-sociali a favore dei più deboli, che sia centrata su valori diversi dal denaro e dal potere, che metta al centro l’istruzione e la formazione dei cittadini, il dialogo, la collaborazione internazionale ed un programma d’innovazione energetica capace di rispondere con lungimiranza alla crisi ambientale del pianeta.
Non solo gli Stati Uniti, ma il mondo, festeggiano la vittoria epocale di una linea politica nuova, nettamente contrapposta allo sciagurato progetto economico-sociale portato avanti dall’amministrazione Bush, impegnata per otto anni a premiare i ceti ricchi e la conservazione dei poteri forti. Un progetto che continua ad affliggere purtroppo l’Italia, tristemente invischiata nel modello berlusconiano.
La conquista della Casa Bianca da parte di Barack Obama rappresenta quindi un segnale di speranza anche per i cittadini italiani e veronesi, di poter costruire anche qui una politica realmente democratica, capace di guardare al futuro”.
Nasce una grande e coinvolgente speranza di cambiamento che interesserà il pianeta. Si cambia libro finalmente.
Il link del discorso di Obama tradotto in italiano
Elisa Cavazza, coordinatrice di Generazione Democratica di Verona, comunica ai giovani del Partito Democratico che “Barack Obama ce l'ha fatta e, in un certo senso, ce l'abbiamo fatta tutti noi. Noi che abbiamo seguito per mesi la sua campagna elettorale, noi che abbiamo sperato, creduto, temuto, e poi esultato per il Presidente di uno Stato tanto lontano e, forse, tanto vicino al nostro. Con la vittoria di oggi si apre per la storia del mondo un Nuovo Corso, quel cambiamento che da troppo tempo abbiamo atteso oggi ha finalmente una possibilità per concretizzarsi.
Cosa potrebbe raccontare, chi fino all'ultimo ha stretto i denti seguendo i risultati che si aggiornavano nel cuore della notte, chi poi ha stappato bottiglie di spumante per una cosa successa dall'altra parte dell'oceano, oppure chi si è svegliato con il pensiero già rivolto a cosa era successo, e per prima cosa si è connesso ad internet per sapere, e capire.
Oggi abbiamo visto abbattersi una barriera insormontabile solo fino a quarant'anni fa, e abbiamo visto realizzarsi un sogno ("a dream"). Oggi ha vinto la scommessa che un mondo diverso è possibile, un mondo di pace, e di diritti, un mondo con meno disuguaglianze, un mondo che finalmente guardi al futuro invece di ripiegarsi su se stesso.
Barack Obama, a Chicago, ha appena terminato il suo primo discorso come 44° Presidente degli Stati Uniti, ma qui in Italia è già mattina. Ne è valsa la pena, di stare svegli ad assistere a questa nuova alba”.
In attesa dei risultati sono stati organizzati incontri nelle sedi del Partito Democratico e altri amici hanno seguito l'evento a blog unificati.
Giandomenico Allegri, coordinatore del Partito Democratico di Verona, commenta l’elezione di Obama “si può fare davvero. La maggioranza degli americani ha scelto e dopo una notte esaltante la svolta storica è finalmente arrivata. Gli Stati Uniti hanno votato il cambiamento. E lo hanno fatto dando fiducia alla proposta politica del candidato Democratico alla Casa Bianca, un Presidente di 47 anni che ha saputo risvegliare le coscienze di milioni di persone di ogni età, razza e religione con un messaggio riformista autentico e credibile. La vittoria trionfale di Barack Obama, dall’Est all’Ovest, con un consenso che va ben oltre i confini statunitensi, è la vittoria di tutti coloro che credono in un modello di società migliore di quella attuale: una società che abbia, fra le sue priorità, politiche economico-sociali a favore dei più deboli, che sia centrata su valori diversi dal denaro e dal potere, che metta al centro l’istruzione e la formazione dei cittadini, il dialogo, la collaborazione internazionale ed un programma d’innovazione energetica capace di rispondere con lungimiranza alla crisi ambientale del pianeta.
Non solo gli Stati Uniti, ma il mondo, festeggiano la vittoria epocale di una linea politica nuova, nettamente contrapposta allo sciagurato progetto economico-sociale portato avanti dall’amministrazione Bush, impegnata per otto anni a premiare i ceti ricchi e la conservazione dei poteri forti. Un progetto che continua ad affliggere purtroppo l’Italia, tristemente invischiata nel modello berlusconiano.
La conquista della Casa Bianca da parte di Barack Obama rappresenta quindi un segnale di speranza anche per i cittadini italiani e veronesi, di poter costruire anche qui una politica realmente democratica, capace di guardare al futuro”.
Nasce una grande e coinvolgente speranza di cambiamento che interesserà il pianeta. Si cambia libro finalmente.
Il link del discorso di Obama tradotto in italiano
1 commento:
Egregio Segretario Provinciale,
oggi è il 5 novenbre 2008 non è un giorno come un altro, anche per noi italiani.
Questa mattina non si lavora, si riflette e si riprende energia, ci si ricarica di speranza per il futuro, si ricerca l’amico con cui condividere questo raro momento di “felicità” politica.
Chi come me ha sperato che questo accadesse è lontano dalla piazza di Chicago, ma pensa di essere vicino a quella reale o virtuale in cui anche i Democratici veronesi dovrebbero incontrarsi per comunicare e dare ( .. è arrivato il momento…) una nuova mission alla propria azione politica.
Sappia che da lei non ci attendiamo parole, nessuna retorica o arbitraria appropriazione di un risultato che operativamente non ci appartiene, ma le chiediamo ora di saper esprimere con concretezza e molta più determinazione un progetto forte di rilancio ed una reale prospettiva di azione per ogni democratico che viva in questa difficilissima realtà.
La vittoria di Obama nasce da due presupposti: comunicazione e partecipazione.
Questi sono i principi di azione politica più moderni ed irrinunciabili.
Siamo nell’epoca dell’informazione (nessuno meglio di lei lo può sapere), i nuovi mezzi condizionano i contenuti e le modalità di contatto, la comunicazione è “a due vie” ed è personalizzata nessuno è “massa” ogni soggetto è protagonista.
La partecipazione di ciascuno è concreta e proattiva, anche quando sembra che non lo sia.
Quella della partecipazione politica e quindi ineludibilmente della legittimazione e del consenso è una scala nella quale, se è naturale che i livelli più alti tendano alla conservazione, se non vi è interazione e movimento ascendente si provocano gravi difetti “strutturali”.
E’ questo il momento di uscire dalla mentalità minoritaria o peggio, piccolo borghese, da cui è sempre stato afflitto il movimento progressista locale, è il momento di lasciare da parte ogni istinto conservativo ed autoreferenziale.
E’ il momento di prendere atto che i metodi vanno cambiati e con essi i processi di aggregazione, i luoghi, i tempi; con tutta la creatività che oggi più che mai si impone.
L’agenda politica non è “interna” ma deve sempre in ogni istante rispondere ai bisogni effettivi, primo dei quali è l’ascolto.
E’ quindi un obbligo organizzativo prima ancora che politico ed etico per una forza autenticamente democratica predisporre metodologie moderne di coinvolgimento, di attrazione dell’interesse, di partecipazione ed adesione ai principi laici libertari e democratici ai quali il PD si dovrebbe ispirare.
Come agirà il PD veronese per “spendere” anche sul piano locale le credenziali di successo ed affermazione che Obama sta gratuitamente offrendo a chi, in ogni parte del mondo, “democratico” si definisce ?
Non basta comprare un appartamento a Manhattan e ricevere qualche “benedizione kennediana” per dimostrare il collegamento reale con le grandi correnti politiche riformiste occidentali; per vincere anche nel nostro paese ed in ogni specifico ambito c’è da offrire qualcosa di molto più concreto e di molto più vicino ad ogni cittadino elettore.
Forse persone come Lei questo lo possono fare (you can ! ).
M.S.
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