Nella giornata di ieri si sono svolti due riunioni importanti per i giovani del Partito Democratico:
- Primo incontro con i giovani del comune di Verona; - Confronto con i candidati alle primarie Dario Marini e Fausto Raciti.
L’incontro dei giovani di generazione democratica del comune di Verona è stato caratterizzato da una buona partecipazione, avvalorata soprattutto dalla presenza di molti giovani che non erano mai apparsi in politica.
“Per essere maggiormente incisivi sul territorio, ha affermato Federico Benini coordinatore per Verona, abbiamo scelto di individuare dei referenti per le 8 circoscrizioni del comune. Questi avranno l’onere e l’onore di organizzare incontri tra i giovani della medesima realtà territoriale per sensibilizzarli ai problemi concreti del territorio di competenza. Tutto questo non è ovviamente sufficiente, poiché i giovani devono iniziare ad entrare nel cuore delle istituzioni cittadine per comprendere nello specifico i meccanismi di democrazia. Si è così deciso, in accordo con i coordinatori dei vari circoli, di attuare questo progetto: cercare le commissioni circoscrizionali libere o “frequentate” poco dai vari commissari, per provvedere ad un inserimento in queste, di giovani interessati concretamente a migliorare la propria zona con idee innovative, spesso difficili da trovare in uomini di età più avanzata.”
“Oggi è stato proposto, conclude Federico Benini, a generazione democratica il progetto, che ha riscosso l’interesse di tutti i presenti. Data la responsabilità e l’’impegno, solo alcuni giovani hanno dato la loro disponibilità nelle commissioni di competenza, prendendo l’incarico con serietà ed accortezza. Questo è il primo passo per creare una rete di informazione e di comunicazione che esuli dal gruppo di generazione democratica e faccia breccia in tutti i giovani della città. Per fare questo bisogna “osare”, ma se questo non fosse stato fatto negli Stati Uniti, chi sarebbe ora il nuovo presidente?”
Il confronto con i candidati alle primarie è stato coordinato da Michelangelo Signori, il quale ha posto delle domande concordate con i giovani veronesi. I temi affrontati hanno riguardato i rapporti con il Partito Democratico, la struttura organizzativa giovanile ed i diritti civili.
Raciti ha sottolineato la duplice funzione del movimento: “stimolare il partito e creare le condizioni per raggiungere i cittadini che il PD non è riuscito a raggiungere” e “coprire la penisola ed essere presenti nei luoghi dove si esprimono i problemi”. Per Marini occorre realizzare “una piramide rovesciata affinché il territorio con i suoi problemi e la sua autonomia possa contare ed incidere nelle scelte nazionali e dedicare molto spazio alla formazione politica permanente.”
Jan Carlzon, manager di una compagnia aerea, nel suo famoso libro, La piramide rovesciata, ha raccontato l’esperienza condotta sovvertendo le basi tradizionali della gerarchia aziendale e ridisegnando l’azienda del futuro: maggiore partecipazione alla vita aziendale, attenzione alle esigenze del cliente, ruoli dei quadri intermedi e rapporti con i sindacati.
Anche i partiti sono una organizzazione che va gestita con i cambiamenti che si presentano nel terzo millennio. Pertanto, il PD del Veneto deve contribuire affinché la struttura centralizzata si trasformi in una struttura partecipata con autonomia decisionale anche nella scelta delle priorità del territorio e dei quadri dirigenti.
Per quanto riguarda i diritti civili mi ha sorpreso la certezza e la fermezza di Raciti nel delineare le proprie posizioni favorevoli ad ogni novità. Mi sembrava di avere di fronte l’assente Giulia Innocenzi di provenienza radicale. Non è stato tenuto conto che il PD è un partito plurale con la presenza di cattolici che come Rosi Bindi hanno mediato per risolvere il problema delle coppie di fatto. Per Marini “i giovani devono stabilire le priorità senza affrontare le classiche battaglie politiche del passato e impegnarsi con coraggio sui veri problemi dei giovani che incidono nella costruzione del loro futuro."
Per quanto riguarda l'autonomia mi permetto di consigliare la lettura di "Senza Leader" di Ori Brafman e Rod A. Beckstrom, Etas 2007.
I grandi assenti sono stati: l’economia, il Nord, il Sud e la scuola. Peccato, ci sarà un’altra occasione più propizia per i redditi bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.
Dario e Fausto sono due persone diverse: il primo si è formato ed impegnato nell’Ulivo e nel Partito Democratico; il secondo proviene dai DS ed è stato responsabile del movimento giovanile. Ritengo che per costruire il futuro del PD occorrono nuove esperienze e non adattamenti continui da un sistema ad un altro.
- Primo incontro con i giovani del comune di Verona; - Confronto con i candidati alle primarie Dario Marini e Fausto Raciti.
L’incontro dei giovani di generazione democratica del comune di Verona è stato caratterizzato da una buona partecipazione, avvalorata soprattutto dalla presenza di molti giovani che non erano mai apparsi in politica.
“Per essere maggiormente incisivi sul territorio, ha affermato Federico Benini coordinatore per Verona, abbiamo scelto di individuare dei referenti per le 8 circoscrizioni del comune. Questi avranno l’onere e l’onore di organizzare incontri tra i giovani della medesima realtà territoriale per sensibilizzarli ai problemi concreti del territorio di competenza. Tutto questo non è ovviamente sufficiente, poiché i giovani devono iniziare ad entrare nel cuore delle istituzioni cittadine per comprendere nello specifico i meccanismi di democrazia. Si è così deciso, in accordo con i coordinatori dei vari circoli, di attuare questo progetto: cercare le commissioni circoscrizionali libere o “frequentate” poco dai vari commissari, per provvedere ad un inserimento in queste, di giovani interessati concretamente a migliorare la propria zona con idee innovative, spesso difficili da trovare in uomini di età più avanzata.”
“Oggi è stato proposto, conclude Federico Benini, a generazione democratica il progetto, che ha riscosso l’interesse di tutti i presenti. Data la responsabilità e l’’impegno, solo alcuni giovani hanno dato la loro disponibilità nelle commissioni di competenza, prendendo l’incarico con serietà ed accortezza. Questo è il primo passo per creare una rete di informazione e di comunicazione che esuli dal gruppo di generazione democratica e faccia breccia in tutti i giovani della città. Per fare questo bisogna “osare”, ma se questo non fosse stato fatto negli Stati Uniti, chi sarebbe ora il nuovo presidente?”
Il confronto con i candidati alle primarie è stato coordinato da Michelangelo Signori, il quale ha posto delle domande concordate con i giovani veronesi. I temi affrontati hanno riguardato i rapporti con il Partito Democratico, la struttura organizzativa giovanile ed i diritti civili.
Raciti ha sottolineato la duplice funzione del movimento: “stimolare il partito e creare le condizioni per raggiungere i cittadini che il PD non è riuscito a raggiungere” e “coprire la penisola ed essere presenti nei luoghi dove si esprimono i problemi”. Per Marini occorre realizzare “una piramide rovesciata affinché il territorio con i suoi problemi e la sua autonomia possa contare ed incidere nelle scelte nazionali e dedicare molto spazio alla formazione politica permanente.”
Jan Carlzon, manager di una compagnia aerea, nel suo famoso libro, La piramide rovesciata, ha raccontato l’esperienza condotta sovvertendo le basi tradizionali della gerarchia aziendale e ridisegnando l’azienda del futuro: maggiore partecipazione alla vita aziendale, attenzione alle esigenze del cliente, ruoli dei quadri intermedi e rapporti con i sindacati.
Anche i partiti sono una organizzazione che va gestita con i cambiamenti che si presentano nel terzo millennio. Pertanto, il PD del Veneto deve contribuire affinché la struttura centralizzata si trasformi in una struttura partecipata con autonomia decisionale anche nella scelta delle priorità del territorio e dei quadri dirigenti.
Per quanto riguarda i diritti civili mi ha sorpreso la certezza e la fermezza di Raciti nel delineare le proprie posizioni favorevoli ad ogni novità. Mi sembrava di avere di fronte l’assente Giulia Innocenzi di provenienza radicale. Non è stato tenuto conto che il PD è un partito plurale con la presenza di cattolici che come Rosi Bindi hanno mediato per risolvere il problema delle coppie di fatto. Per Marini “i giovani devono stabilire le priorità senza affrontare le classiche battaglie politiche del passato e impegnarsi con coraggio sui veri problemi dei giovani che incidono nella costruzione del loro futuro."
Per quanto riguarda l'autonomia mi permetto di consigliare la lettura di "Senza Leader" di Ori Brafman e Rod A. Beckstrom, Etas 2007.
I grandi assenti sono stati: l’economia, il Nord, il Sud e la scuola. Peccato, ci sarà un’altra occasione più propizia per i redditi bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.
Dario e Fausto sono due persone diverse: il primo si è formato ed impegnato nell’Ulivo e nel Partito Democratico; il secondo proviene dai DS ed è stato responsabile del movimento giovanile. Ritengo che per costruire il futuro del PD occorrono nuove esperienze e non adattamenti continui da un sistema ad un altro.
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