Publico la risposta dell’on.le Federica Mogherini che ha inviato alla domanda di Elisa Cavazza, coordinatrice di Generazione Democratica di Verona, sulle reazioni dei parlamentari del PD alle dichiarazioni di Cossiga.
“L’intervista di Cossiga è stata gravissima, tutta giocata - come spesso nelle sue dichiarazioni - sul filo del “paradosso”, ma che è servita a soffiare pericolosamente sul fuoco della tensione e della radicalizzazione del confronto politico.
Purtroppo gli scontri dell’altro ieri a Piazza Navona, l’aggressione da parte dei giovani neo-fascisti del Blocco Studentesco hanno dato la pessima impressione di una previsione che trovava conferma nei fatti.
Il movimento degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie che sta riempiendo pacificamente le piazze e le strade di tutte le città di Italia – ieri a Roma erano 1 milione ! – è la risposta migliore alle esternazioni di Cossiga e, soprattutto, ai tentativi di inquinare questa straordinaria esperienza di impegno civile con la violenza, l’intimidazione, l’estremismo fascista.
Sulle dichiarazioni di Cossiga non mi soffermerei troppo. Basta leggere da ultimo il suo intervento di ieri – in cui dice che la presenza di esponenti del PD e della sinistra radicale alla manifestazione sulla scuola è una garanzia che “le sinistre e i sindacati hanno compreso che occorre sponsorizzare, gestire ed egemonizzare il ''movimento'' degli studenti perché esso non sia inquinato e portato sul terreno della violenza estrema e poi della lotta armata” - per capire che usa le sue esternazioni per lanciare messaggi, allusioni ambigue, che davvero sono parte di una concezione della politica che appartiene al passato e che al passato è bene consegnare fino in fondo.
Quello che invece è davvero importante è una forte condanna di ogni episodio di violenza in piazza, contro il tentativo di fare di un movimento sano e di popolo l’ostaggio di estremismi contrapposti, contro ogni strumentalizzazione violenta.
E va evitato anche il rischio già visto col G8 di Genova, di un’intera generazione di giovani che torna a guardare con diffidenza allo Stato e alle forze di polizia, non più viste come istituzioni di garanzia del diritto e della libertà di manifestare.
Per questo siamo subito intervenuti come Partito Democratico sia alla Camera che al Senato chiedendo che il Governo riferisca immediatamente in Parlamento sugli scontri di Piazza Navona. Lo ha fatto, malamente e con argomenti discutibili, questa mattina.
Ti segnalo il link all’intervento fatto in Aula alla Camera, in risposta a questa informativa del Governo, da Walter Verini a nome del Partito Democratico: Videocamera
Ora bisogna lavorare perché il movimento della scuola e dell’università possa proseguire la sua battaglia, a partire dalla mobilitazione per la raccolta di firme per il referendum contro il Decreto Gelmini.
Se ne faremo una grande occasione di partecipazione della società civile, degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie, ci metteremo in sintonia con le attese più diffuse nel Paese e offriremo la risposta migliore a chi vuole radicalizzare lo scontro e portare indietro la politica e l’Italia, ritornando al clima di violenza e di odio di trent’anni fa.
L’entusiasmo e la civiltà che abbiamo visto ieri nella partecipazione di centinaia di migliaia di persone allo sciopero generale mi fa ben sperare”.
Federica Mogherini
“L’intervista di Cossiga è stata gravissima, tutta giocata - come spesso nelle sue dichiarazioni - sul filo del “paradosso”, ma che è servita a soffiare pericolosamente sul fuoco della tensione e della radicalizzazione del confronto politico.
Purtroppo gli scontri dell’altro ieri a Piazza Navona, l’aggressione da parte dei giovani neo-fascisti del Blocco Studentesco hanno dato la pessima impressione di una previsione che trovava conferma nei fatti.
Il movimento degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie che sta riempiendo pacificamente le piazze e le strade di tutte le città di Italia – ieri a Roma erano 1 milione ! – è la risposta migliore alle esternazioni di Cossiga e, soprattutto, ai tentativi di inquinare questa straordinaria esperienza di impegno civile con la violenza, l’intimidazione, l’estremismo fascista.
Sulle dichiarazioni di Cossiga non mi soffermerei troppo. Basta leggere da ultimo il suo intervento di ieri – in cui dice che la presenza di esponenti del PD e della sinistra radicale alla manifestazione sulla scuola è una garanzia che “le sinistre e i sindacati hanno compreso che occorre sponsorizzare, gestire ed egemonizzare il ''movimento'' degli studenti perché esso non sia inquinato e portato sul terreno della violenza estrema e poi della lotta armata” - per capire che usa le sue esternazioni per lanciare messaggi, allusioni ambigue, che davvero sono parte di una concezione della politica che appartiene al passato e che al passato è bene consegnare fino in fondo.
Quello che invece è davvero importante è una forte condanna di ogni episodio di violenza in piazza, contro il tentativo di fare di un movimento sano e di popolo l’ostaggio di estremismi contrapposti, contro ogni strumentalizzazione violenta.
E va evitato anche il rischio già visto col G8 di Genova, di un’intera generazione di giovani che torna a guardare con diffidenza allo Stato e alle forze di polizia, non più viste come istituzioni di garanzia del diritto e della libertà di manifestare.
Per questo siamo subito intervenuti come Partito Democratico sia alla Camera che al Senato chiedendo che il Governo riferisca immediatamente in Parlamento sugli scontri di Piazza Navona. Lo ha fatto, malamente e con argomenti discutibili, questa mattina.
Ti segnalo il link all’intervento fatto in Aula alla Camera, in risposta a questa informativa del Governo, da Walter Verini a nome del Partito Democratico: Videocamera
Ora bisogna lavorare perché il movimento della scuola e dell’università possa proseguire la sua battaglia, a partire dalla mobilitazione per la raccolta di firme per il referendum contro il Decreto Gelmini.
Se ne faremo una grande occasione di partecipazione della società civile, degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie, ci metteremo in sintonia con le attese più diffuse nel Paese e offriremo la risposta migliore a chi vuole radicalizzare lo scontro e portare indietro la politica e l’Italia, ritornando al clima di violenza e di odio di trent’anni fa.
L’entusiasmo e la civiltà che abbiamo visto ieri nella partecipazione di centinaia di migliaia di persone allo sciopero generale mi fa ben sperare”.
Federica Mogherini
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