martedì 20 marzo 2012

Traforo tra bugie e propaganda

Stamattina si è svolta la conferenza stampa organizzata da Michele Bertucco, candidato sindaco del centrosinistra, e Diego Zardini, capogruppo Pd al Consiglio Provinciale di Verona, per trattare ulteriormente il grande problema del Traforo, tenendo presente che Technital interessata al progetto ha propagandato, unico caso in Italia, con un depliant gli effetti positivi dell'opera senza scrupoli e con tante bugie.
Si riportano di seguito le dichiarazioni di Michele Bertucco e Diego Zardini.
Nel 2007 Tosi aveva fatto campagna elettorale raccontando la bugia che il traforo non avrebbe toccato Avesa e Quinzano. Nel 2012, per essere sicuro di non sbagliare ancora, si fa fare la propaganda dall’impresa che l’ha proposto e che ha vinto il bando in quanto unica concorrente.
Se il volantone della Technital vuole essere informativo ai veronesi, si poteva aspettare che finisse la campagna elettorale e soprattutto che l’iter fosse completato. Se, invece, come è evidente, si tratta di un supporto alla campagna elettorale di Tosi, è una vera e propria scorrettezza.
Correttezza vuole che durante le campagne elettorali si mettano in gioco i propri simboli, la propria faccia e il proprio nome. Non è così per l'amministrazione uscente, che sulla propaganda pro-traforo manda avanti il promotore Technital rendendo sempre più opaco il rapporto tra l'attuale maggioranza politica e alcune parti dell'imprenditoria locale. A fugare ogni dubbio in questo senso ci aspettiamo una netta presa di distanza da parte del sindaco uscente rispetto al volantino a dir poco tendenzioso da poco diffuso in tutte le case dei veronesi. E una risposta alla seguente domanda: come verranno rendicontate le spese per questa questa campagna Finiranno in conto al promotore o all'attuale Sindaco quando dovrà dichiarare le spese elettorali anche nel caso poi diventi un semplice consigliere comunale?
Nessun dubbio che si tratti di propaganda: quale mente serena e disinteressata potrebbe mettere in relazione la realizzazione di un nuovo tronco autostradale (peraltro ancora da sottoporre a Valutazione di impatto ambientale) con la diminuzione delle polveri sottili e il miglioramento della salute pubblica? Se letti con un minimo di onestà intellettuale i dati della relazione sanitaria dicono, anzi, che i rischi per la salute aumenteranno per i cittadini che abitano lungo il tracciato, mentre diminuiranno di poco nei quartieri a Sud. E poiché a Sud abitano più persone che al Nord, dice lo studio, c'è un relativo miglioramento della qualità dell'aria in generale. Ma i calcoli li abbiamo fatti e comunicati già migliaia di volte: il presunto miglioramento non tiene conto dell'aumento del traffico sull'anello circonvallatorio ed è comunque nell'ordine dello zero-virgola percentuale!
Ha dunque senso spendere 800 milioni di euro (Iva esclusa) per una strada che riuscirà a catalizzare solo il 6% del traffico urbano, non risolverà i problemi della mobilità ma in compenso imporrà una nuova tassa ai cittadini? Secondo noi no. Toccherà infatti ai veronesi rifondere il concessionario. E non solo attraverso il pagamento del pedaggio (0,19 euro/km più Iva, cosa che nel volantino non viene specificata) ma anche attraverso la concessione di aree di nuova urbanizzazione che verranno sottratte ad altri usi (agricolo, verde ecc.). Tosi dice sempre che il traforo lo prenderà chi vuole. Noi diciamo che alla fine metterà le ZTL per obbligare i veronesi ad usarlo, come richiesto da Lega e Pdl in Seconda Circoscrizione in una mozione del marzo 2010. Infine, la Convenzione impegnerà le prossime 10 amministrazioni comunali (50anni!) a garantire al concessionario i flussi di traffico previsti nel Pef (piano economico-finanziario), mettendo a rischio il potenziamento del trasporto pubblico in città.
Condizioni inaccettabili sulle quale chiediamo ai veronesi di esprimersi. E, di converso, chiediamo che l'amministrazione uscente si astenga dal sottoscrivere ogni altro atto che faccia avanzare ulteriormente l'iter procedurale in modo da lasciar decidere la prossima amministrazione, qualunque essa sia, così come ha fatto rimandando l’approvazione del bilancio comunale.

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