sabato 17 marzo 2012

Bilancio Veneto 2012 inefficiente e spregiudicato

I consiglieri regionali Franco Bonfante e Roberto Fasoli del PD hanno valutato la proposta di Bilancio 2012 del Veneto del centro destra e rilasciato la dichiarazione che segue.
“Il bilancio fa acqua da tutte le parti: dopo la spregiudicatezza degli anni scorsi, la passività, l’incapacità e la supponenza dell’attuale Giunta hanno trasformato l’amministrazione regionale in una macchina fuori controllo. Vogliamo dare il nostro contributo per riportarla in carreggiata, nell’interesse dei cittadini veneti”.
Nel fare il punto della situazione, a metà strada della discussione degli emendamenti prevista la prossima settimana, i due esponenti del Pd analizzano in controluce le falle della manovra 2012 ed evidenziano le proposte messe in campo.
“Bisogna considerare innanzitutto i motivi che hanno portato a questa situazione. Sul finire della scorsa legislatura, il centrodestra di governo ha scelto di privare la Regione di alcune entrate, dalla tassa sui consorzi di bonifica per gli urbani fino all’addizionale Irpef. Contestualmente sono emersi vari ‘buchi’ nelle gestioni di enti come Veneto Strade, Arpav, e i costi della sanità, pari ad 1,3 mld, che oggi costringono ad un piano di rientro che costa all’anno ben 40 milioni di euro alle casse regionali per i prossimi 25 anni.
La Giunta dimostra tutta la sua incapacità nel capire che la progressiva riduzione dei fondi a disposizione obbliga a riconsiderare la struttura stessa del bilancio e della complessiva macchina regionale. Si procede invece con un logica di tagli lineari che scontentano tutti e non costruiscono alcuna prospettiva politica credibile per la nostra regione.
IRPEF. “Tanto per dare un’idea della passività nella quale la Giunta naviga, era ancora possibile un rattoppo delle falle se ad esempio si decideva di introdurre l’addizionale aggiuntiva regionale solo sui redditi altissimi, esentando il 98,2% di contribuenti. Ebbene, con questa operazione, che andava perfezionata entro il 31 dicembre 2011, senza penalizzare le fasce deboli, si sarebbero ottenuti maggiori introiti per quasi 50 milioni di euro di spesa corrente. Una cifra – dicono Bonfante e Fasoli - che con l’effetto moltiplicatore, si sarebbe tradotta in 200 milioni di risorse da destinare agli investimenti. Invece, per il secondo anno consecutivo, il Veneto è a zero come capacità di investimento.
FONDI ‘DORMIENTI’. Da parte degli esponenti democratici arrivano poi altri elementi di possibile correzione in corsa della manovra: “Cominciamo con lo svincolare alcuni fondi ‘dormienti’, come quello di riserva, come quello dei 17 milioni bloccati dal 2007 da destinare alle micro e piccole imprese: parliamo di 500 aziende che sono in fase di chiusura proprio per mancanza di credito. Senza dimenticare che sul fronte dei servizi sociali esistono 3,7 milioni depositati nel conto dell’assessorato di Sernagiotto che a nostro avviso dovrebbero essere invece messi a disposizione della collettività”.
MALA GESTIONE. I consiglieri del Pd mettono la lente d’ingrandimento su altri fronti: “Da un lato va detto che la Regione, per colpa di una gestione oggettivamente poco attenta, si trova a dover pagare 21 milioni di euro per ricorsi persi (con un incremento di 15 milioni rispetto al 2011) mentre altri 18 milioni dovrà restituirli allo Stato a causa di un loro utilizzo errato, ovvero il pagamento di contributi per l’acquisto di autobus”.
RECUPERO IVA. “C’è quindi il nodo del recupero dell’Iva, frutto della lotta all’evasione fiscale. C’è un articolo di Finanziaria che indica questa fonte di introito, peccato non ci sia nemmeno una cifra di previsione. Abbiamo chiesto che venga presentata ogni tre mesi una relazione dettagliata che permetta di sapere esattamente quante risorse entrano, in modo da poter decidere almeno in sede di assestamento il loro utilizzo”.
RECUPERO BOLLO AUTO. “Analogamente – hanno proseguito Bonfante e Fasoli – invece di fare gare d’appalto da 72 milioni di euro più Iva per i servizi di avviso cartacei sulle scadenze del bollo auto, la Giunta valorizzi sia gli uffici interni che gli strumenti moderni di comunicazione, dall’utilizzo delle e-mail e degli sms, fino a quello dei social network”.
ENTI: FIGLI E FIGLIASTRI. “Non è infine accettabile che esistano tra gli enti, le categorie dei figli prediletti e dei figliastri. Perché ad esempio per Avepa sono aumentati gli stanziamenti dai 7 milioni del 2010 ai 29,2 milioni con la previsione di quest’anno?
Perché contemporaneamente realtà come lo Spisal o gli Iat nel settore del turismo, oppure il mondo della cooperazione, sono stati azzerati? Un lavoro di riequilibrio è anche in questo caso necessario. Altrimenti non si rientrerà mai in carreggiata”.
GLI EMENDAMENTI PRINCIPALI DEL PARTITO DEMOCRATICO VENETO Bonfante e Fasoli mettono infine in evidenza alcuni emendamenti alla manovra “che consideriamo come singole battaglie significative per migliorare il bilancio”.
In questo quadro si innesta la proposta di destinare 1 milione a sostegno della legge approvata nel 2010 e di cui Bonfante è stato proponente, ovvero quella per favorire la partecipazione dei lavoratori alla proprietà e gestione d’impresa.
Quindi il fronte della legalità e della sicurezza, tema sul quale Fasoli è fortemente impegnato come capofila nella redazione di una legge anti-criminalità: “Purtroppo la Giunta fa tanta demagogia sulla sicurezza ma concretamente fa ben poco visto che ogni risorsa è stata azzerata: chiediamo almeno di tamponare questa grave lacuna con uno stanziamento di 500 mila euro”.
Altro fronte oggetto di emendamenti è la formazione e l’orientamento al lavoro con la proposta di destinare un aumento di risorse pari a 400 mila euro e altri 3 milioni per la formazione professionale convenzionata.
“C’è poi il mondo della solidarietà: crediamo che iniziative come il banco alimentare vadano sostenute concretamente e per questo chiediamo che vengano stanziate risorse mila euro per il comitato veronese. Da non dimenticare poi la questione della tutela ambientale, dove andrebbero investiti ulteriori fondi per ridurre, attraverso l’utilizzo del Mater BI, la nocività dei rifiuti prodotti dalle attività di ristorazione presso le mense, le feste e le sagre, finanziando la legge approvata dal Consiglio su proposta del consigliere Fasoli”.
A completare il quadro la proposta di ripristinare il fondo che sostiene gli interventi di promozione delle comunità etniche e linguistiche del Veneto, nell’ambito della legge regionale 73 del 1994, “per la prima volta azzerato nella storia del Veneto, alla faccia della tutela delle minoranza linguistiche”.
Il gruppo del Pd ha infine presentato un apposito ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi, per il sostegno da parte della Regione delle attività del centro per la cura delle malattie del pancreas “che rappresenta l’eccellenza della sanità veronese a livello nazionale e internazionale”.
DICHIARAZIONE DI LAURA PUPPATO, CAPOGRUPPO DEL PD IN CONSIGLIO REGIONALE
“In questo bilancio c’è poca contabilità e tante rese dei conti tra Lega e PdL. E’ chiaro che questo clima impedisce di chiudere in maniera efficace la manovra”.
Il giudizio è della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato intervenendo a Verona in apposito incontro, che avverte: “da parte nostra c’è la massima disponibilità ad approvare in tempi rapidi la manovra. Ma a patto che finisca lo stillicidio delle ritorsioni, delle vendette dentro la maggioranza. Questo atteggiamento sta producendo una montagna di emendamenti illegittimi e impropri, il cui significato è solo quello di voler pestare i piedi al reciproco alleato di governo, ormai sempre più avversario. Come se non bastasse il ritardo gigantesco di oltre 3 mesi con il quale il centrodestra ha affrontato questo bilancio”.
“Il cessate le armi è indispensabile se si vuole davvero rispondere immediatamente e seriamente ai cittadini, lavoratori ed imprese del Veneto, dai settori del welfare a quello del turismo e dell’edilizia, che stanno attendendo da mesi risposte certe. Solo così – conclude Puppato - sarà possibile infatti individuare un pacchetto di priorità con la quantificazione esatta delle risorse da destinarvi. Nessun’altra condizione per l'immediata chiusura di un bilancio da troppo tempo atteso e che, attraverso l’approvazione di un maxi emendamento, renda questa manovra tardiva quantomeno un po' meno inadeguata alle attese del Veneto”.

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