domenica 4 marzo 2012

Mafia: comportamenti contradditori del centro destra

L’assegnazione della cittadinanza onoraria a Pino Masciari, imprenditore calabrese e persona inflessibile nei confronti della mafia, e la dichiarazione del Sindaco che invita a “vigilare sulle infiltrazioni mafiose al Nord” ha indotto  il Pd a ricordare il recente comportamento del centro destra in Consiglio provinciale di Verona, il quale ha bocciato l’ordine del giorno proposto dai consiglieri del Pd contro la mafia. 
Occorre ricordare che i recenti convegni organizzati a Verona con Guido Papalia, procuratore generale della Corte di Appello di Brescia, ed a San Bonifacio con Pietro Grasso, procuratore Nazionale antimafia, nei quali è emerso chiaramente che la mafia non ha confini territoriali ed è già penetrata nelle regioni del Nord.
"Se fino a qualche anno fa l'intervento diretto della mafia nella gestione degli affari politico/amministrativi, ha dichiarato Guido Papalia, sembrava avvenire esclusivamente nelle regioni del sud dove la mafia e tradizionalmente ben radicata, oggi, come hanno dimostrato recenti indagini della magistratura sull'asse Milano Reggio Calabria, tale pericolo è presente anche in molte zone del nord Italia”.
Secondo Grasso l'intrecciarsi di alcuni fattori, tra cui la crisi economica e la scarsa disponibilità di liquidità delle imprese locali rappresentano terreno fertile per le organizzazioni criminali, che al Nord e in particolare nel Veneto cercano di ripulire i soldi derivanti dalle attività illecite.
“Bene l'onorificenza a Pino Masciari, imprenditore calabrese testimone di giustizia, ma per contrastare efficacemente il pericolo di infiltrazioni mafiose nella nostra economia e nelle opere pubbliche servono azioni sinergiche tra tutti gli enti, mentre Pdl e Lega in Provincia vanno in direzione contraria rispetto a quanto stanno facendo in Comune”. Così il candidato sindaco Michele Bertucco e il capogruppo Pd in Provincia Diego Zardini ritornano sul pericolo infiltrazioni.
“Mentre il Pdl e la Lega in Comune premiavano uomini antimafia come Pino Masciari, a cui ieri è stata conferita la cittadinanza onoraria, la stessa maggioranza in Provincia bocciava la mozione anti-mafia presentata dal Pd durante l'ultimo consiglio provinciale, mostrandosi refrattaria ad ogni discussione in merito – spiega Zardini – eppure l'allarme infiltrazioni era stato rilanciato poche settimane prima dallo stesso Procuratore Nazionale antimafia Piero Grasso durante un incontro pubblico a San Bonifacio. Il Pd chiede di non limitare l'attività del Gruppo Interforze istituito presso la Prefettura di Verona alle sole opere comprese nella Legge Obbiettivo (esempio il Traforo delle Torricelle e la Tav) ma di allargare il monitoraggio delle opere sensibili e potenzialmente a rischio di infiltrazioni anche ad altre importanti interventi come il Motorcity, il Centro Agroalimentare di Trevenzuolo, il Centro Logistico di Isola della Scala, la Nogara-Mare e altre opere. Risibile la giustificazione al voto contrario data dall'assessore provinciale alla Sicurezza della Lega Codognola, secondo il quale una richiesta in tal senso potrebbe suonare come un segnale di sfiducia nei confronti delle forze dell'ordine. L'obbiettivo della mozione è invece quello di dare a Polizia e Carabinieri strumenti ulteriori, in analogia a quanto già accade per le opere rientranti nella Legge Obbiettivo che devono venire obbligatoriamente monitorate. La richiesta va dunque nella direzione di tutelare la legalità, le imprese oneste e il corretto funzionamento dell'economia. Chiediamo con forza che il tema venga riconsiderato e che si trovi il modo per presentare e approvare una nuova mozione”.
Aggiunge Bertucco: “Il fatto che su argomenti importanti e delicati Lega e Pdl vadano in ordine sparso in Comune e in Provincia dimostra che queste forze politiche sono diventate inadeguate a governare il territorio. Il ricco paniere di opere pubbliche previste a Verona, alimentato a dismisura e spesso senza reale necessità proprio da queste stesse maggioranze, rappresenta un piatto ricco per le mafie che come è noto riciclano il loro denaro sporco nelle economie più ricche e dinamiche del Nord. E' dovere delle amministrazioni comunali, al di là degli obblighi di legge, fare tutto quanto è in loro dovere per prevenire questi rischi. Ci aspettiamo che la Lega parli con una sola lingua in Comune come in Provincia, altrimenti ci autorizzerebbero a credere che quel poco che fanno sia solo finalizzato all'immagine a alla propaganda”.
La Mafia ovviamente ringrazia per la divisione che si è realizzata in Consiglio Provinciale per responsabilità del centro destra che ha bocciato la mozione del Pd e continua i propria affari.
Mozione del Pd presentata in Consiglio provinciale di Verona: mafia e illegalità arrivano a Verona e’ necessario comprendere le opere pubbliche locali tra quelle che l’istituito gruppo interforze già controlla Il Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso, a San Bonifacio ha rilanciato l’allarme sulla concreta possibilità di infiltrazione della criminalità a Verona.
Addirittura, si è detto che il Veneto è terra di mafia, che la crisi la favorisce, che è aiutata dalla falsa credenza che qui la mafia non ci sia, che il sistema mafioso si starebbe diffondendo attraverso la cultura del denaro facile, tanto che si è paventato che stiamo passando da locomotiva economica a lavatrice del denaro sporco.
Le organizzazioni criminali punterebbero sul Veneto per investire i loro profitti illeciti, dove potersi inserire nell´imprenditoria sana, attraverso capitali che, in un momento di crisi di liquidità, hanno un potere maggiore e quindi hanno la capacità di finanziare anche aziende che sono in difficoltà. Insomma, la crisi attuale aiuterebbe la mafia.
Il Veneto sarebbe anche Regione di transito dei traffici illeciti verso gli altri Paesi del Nord e dell´Est europeo.
Pare che ad oggi non ci sarebbe un vero e proprio controllo territoriale mafioso, ci sarebbero, però, già i soldi, dopo i quali arriva la mafia. Nel Veneto ci sono 85 beni confiscati, molti dei quali anche qui a Verona.
La mafia è favorita dalla crisi. Ma a Verona ci sarà anche altro.
Nei prossimi anni saranno investiti miliardi di euro in tante opere faraoniche, alcune delle quali assolutamente inutili e dannose per il nostro territorio. Questo enorme volume di denaro potrebbe attirare l'interesse della criminalità organizzata che ha necessità di riciclare i capitali illeciti e potrebbe inquinare l'economia legale.
Verona ha gli anticorpi per fronteggiare questo pericolo? Quali sono i segnali, le azioni da porre in essere? Spiace osservare che non se ne parla da nessuna parte.
Con decreto interministeriale 14 marzo 2003 è stato costituito anche a Verona presso la Prefettura un Gruppo Interforze/tavolo di valutazione sulle grandi opere pubbliche di carattere strategico individuate dalla c.d. legge obiettivo composto da un rappresentante ciascuno per Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Direzione Investigativa Antimafia, Provveditorato alle Opere Pubbliche e Ispettorato del Lavoro.
Sul nostro territorio non vi saranno solo grandi appalti legati alle opere previste nella legge obiettivo. Infatti, tra gli altri è altamente possibile che avremo motor city (Trevenzuolo/Vigasio), logistica (Vigasio, Nogarole, Isola d/S, forse Sommacampagna), agroalimentare (Trevenzuolo), centro commerciale (Vigasio), rilevanti collegamenti viabilistici interni pseudo autostradali tra Nogara/Mare Adriatico e mediana (Nogara e Isola della Scala), tra A/22 e mediana (Isolalta di Vigasio e Trevenzuolo), tra Ti.Bre. e A/22 ad Affi (Valeggio Sul Mincio e Castelnuovo), la mediana provinciale Nogarole Rocca-Soave, i tanti piani degli interventi dei Comuni nel delicato settore dell’edilizia, forse un Ippodromo (area Verona sud) ed altro ancora. In quale sede queste occasioni vengono affrontate?
Attesa la delicatezza del fenomeno, proponiamo al Prefetto di Verona di costituire un tavolo di valutazione anche per le grandi opere a carattere locale che non rientrano nella legge obiettivo, ma che sono ugualmente “pericolose” per gli importi che necessitano, in modo da seguire tutte le procedure previste e attuare stringenti forme di controllo attraverso le Forze di Polizia e/o altri Enti ispettivi.
Peraltro, dal 18 novembre 2003 è stato reso operativo presso la Direzione Investigativa Antimafia “l’Osservatorio Centrale sugli Appalti”, per monitorare gli appalti pubblici relativi alle “Grandi Opere”, per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa.
L’Osservatorio mantiene un costante collegamento con i Gruppi Interforze, finalizzato all’acquisizione e allo scambio di dati afferenti alla vigilanza sui cantieri, con specifico riferimento agli accessi eseguiti presso gli stessi in modo da avere una visione globale di tutti i soggetti impegnati nei cantieri aperti sul territorio nazionale (sia persone giuridiche che fisiche) e la presenza, sui cantieri stessi, di mezzi e personale di società riconducibili alla criminalità organizzata.
Il Consiglio Provinciale chiede al Presidente, membro effettivo del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, di supportare presso il Prefetto la suddetta proposta.

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