giovedì 4 febbraio 2010

Massimo Castellani sulla partecipazione dei lavoratori

Franca Porto, segretaria generale della Cisl Veneta, ha sottolineato che la partecipazione dei lavoratori “debba essere perseguita nelle libere e autonome relazioni tra le parti” e che è “il risultato di una maturazione culturale che non può essere forzata da interventi legislativi” (pubblicata ieri su Il Sole 24 Ore NordEst).
Ritengo che l’approvazione della legge sulla partecipazione dei lavoratori pone problemi seri alla Confindustria ed al Sindacato, i quali, tranne pochi esempi, trovano molta difficoltà nel realizzare la democrazia industriale in Italia cosi come avviene negli altri paesi. In questo momento di crisi comprendo che i primi problemi siano la sopravvivenza delle imprese e la conservazione dei posti di lavoro ma è anche vero che l’uscita dalla crisi può essere anticipata con il cambiamento e l’innovazione. Da molto tempo la democrazia industriale è diventata oggetto solo di dibattito culturale e per tale motivo valuto positivamente la legge, proposta da Franco Bonfante, che muta gli equilibri esistenti e pone nuove condizioni per la crescita culturale del paese ed in particolar modo dei lavoratori. 
I contenuti espressi da Massimo Castellani, segretario generale Cisl della Provincia di Verona, guardano in modo positivo le relazioni che si potranno sviluppare con la nuova legge della Regione Veneto sulla partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa.
Si riporta la dichiarazione di Massimo Castellani.
“Da alcuni anni se ne parla, i pareri sono contrastanti, e anche chi ne condivide le motivazioni solleva dubbi di praticità. Come sempre i cambiamenti generano paure e ansie ma solo attraverso i cambiamenti si riesce a fare dei passi in avanti.
Sto parlando della partecipazione dei lavoratori ai destini dell’impresa, di partecipazione economica.
Su questo tema da tempo è aperto un dibattito e vede alleati, tra i contrari, soggetti che su altri temi sono su posizioni contrapposte. Non pare siano favorevoli alla partecipazione di lavoratori alla vita economica dell’impresa la sinistra massimalista che ha una visione di società divisa in classi e una parte conservatrice di confindustria che non vuole nessuna interferenza nella guida e nelle scelte dell’impresa.
Viceversa ci sono numerosi disegni di legge presentati anche da parlamentari veronesi di destra e di sinistra per regolamentare la partecipazione di lavoratori alla vita dell’impresa. I disegni di legge presentati sono stati unificati per un unico dibattito parlamentare.
La legge che sarà emanata dovrà consentire, attraverso un ventaglio di possibilità, la partecipazioni dei lavoratori. Dovrà essere una Legge flessibile alle esigenze delle imprese e di chi ci lavora ma soprattutto dovrà essere elemento di contrattazione di secondo livello prevista dalla recente riforma contrattuale.
In questo modo, nel confronto tra le parti, si deciderà e si accorderà la migliore applicazione della futura legge. I lavoratori saranno rappresentati nel CDA ? con diritto di voto o solo di parola? Sarà loro riconosciuto una partecipazione a gli utili di impresa ? Sarà la contrattazione aziendale a deciderlo e definirlo nell’ambito delle ipotesi che la legge offrirà.
A Verona ci sono parecchie imprese pubbliche importanti che svolgono servizi di pubblica utilità come l’AGSM, AMIA, ATV e altre.
La partecipazione dei lavoratori alla vita di queste imprese avrebbe più di un significato positivo:
le imprese pubbliche darebbero un segnale di coerenza tra quanto si stabilisce in parlamento e quanto si attua in concreto in periferia e aprirebbero la strada per ulteriori esperienze nel privato;
I rappresentanti dei lavoratori all’interno dei consigli di amministrazione porterebbero un contributo oltre che di organizzazione del lavoro e di controllo anche di rappresentanza di chi poi fruisce il servizio reso dall’impresa alla collettività
In tutti i cambiamenti serve un po’ di coraggio, senza il coraggio non avremo progresso sociale e il benessere che conosciamo”.
Per quanto riguarda le osservazioni poste da Claudio Miotto, presidente regionale della Confartigianato, si fa presente che per le piccole e micro imprese per le quali non è previsto un consiglio di amministrazione la legge prevede delle forme alternative che consentono alla piccola imprenditoria regionale di usufruire delle agevolazioni.
Il disegno di legge nazionale sulla partecipazione dei lavoratori, dichiara Pietro Ichino, “è stato bloccato per un anno fino al prossimo ottobre. Se si tratti soltanto di rinvio o di insabbiamento definitivo, lo sapremo soltanto il prossimo autunno”.


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