venerdì 19 febbraio 2010

AGSM Verona: rispettato il copione

Il copione è stato scritto dalla maggioranza di Palazzo Barbieri, la quale ai problemi dei cittadini in termini di tariffe e qualità dei servizi di AGSM ha anteposto alcuni fattori che non hanno nulla a che vedere con la gestione dell’azienda: - Elezioni regionali; - Rinnovo delle nomine; - Spartizione del potere. Solo gli elementi indicati hanno potuto ricompattare la maggioranza del Consiglio Comunale di Verona e respingere la mozione presentata dai gruppi dell’opposizione.
La mozione del PD conteneva elementi importanti per avviare un produttivo e trasparente confronto sull’attuale gestione dell’AGSM ed in particolare sui seguenti temi:
- Istituzione della commissione d’inchiesta, la quale era finalizzata a valutare l’azienda sulla base di precisi parametri e porre il Consiglio Comunale nelle condizioni di emanare gli indirizzi per migliorare l’attuale gestione dell’AGSM;
- Presentazione entro sei mesi di un piano strategico di alleanze;
- L’accesso al bilancio consolidato del 2011;
- La valutazione dell’eventuale eccedenza di personale;
- L’utilizzo degli utili, i quali sono adoperati dal Comune per finanziare altre attività con la conseguente impossibilità di utilizzarli per investimenti o per ridurre il livello delle tariffe.
La maggioranza di Tosi ha perso una preziosa occasione di intervenire su AGSM in modo serio e responsabile, dimenticando volutamente che i servizi di AGSM interessano tutti i cittadini di Verona e sono rilevanti per i ceti più deboli.
Ancora una volta la “politica” senza contenuti di Tosi e compagni sostituisce gli interessi generali della comunità veronese, la quale trarrebbe vantaggi e benefici da una gestione di AGSM efficiente ed efficace.
La gestione manageriale di AGSM viene sostituita da interessi di parte e da accordi politici della maggioranza che non influiscono per nulla sulla qualità della vita dei veronesi.
L’intervento del Presidente di AGSM, Gian Paolo Sardos Albertini, in consiglio comunale è stato insoddisfacente per gli annunci effettuati non suffragati da una strategia trasparente e per il populismo espresso nei confronti dei dipendenti di AGSM. Anche il Presidente fa parte del copione ed il suo primo obiettivo è quello di mantenere l’incarico.
“Certo era prevedibile, ma non scontato, dichiara Giancarlo Montagnoli. La maggioranza in consiglio comunale ha bocciato la mozione del Pd e degli altri gruppi d'opposizione che chiedevano una commissione d'indagine su AGSM. Prevedibile perché è duro ammettere che l'opposizione abbia ragione, non scontato perché per una settimana se le sono date l'un l'altro di santa ragione sui giornali. Invece, al momento del voto, hanno ritrovato l'unità”. “Adesso AGSM, conclude Montagnoli, ha un consiglio d'amministrazione spaccato, un presidente ammaccato, i problemi sul tavolo. E il consiglio comunale (la maggioranza) si volta dall'altra parte. Questo la dice lunga, se ancora ce ne fosse stato bisogno, sul fatto che la concorrenza elettoralistica nel centrodestra non si fa scrupolo di mettere in mezzo l'azienda con danno evidente d'immagine e, soprattutto, senza preoccuparsi se ci vanno di mezzo anche i dipendenti”.
Il clima della maggioranza è migliorato a scapito dei cittadini, i quali sono stati sacrificati rispetto agli interessi di bottega del centrodestra: elezioni regionali, rinnovo delle nomine, spartizione del potere. Sono state sacrificate le prospettive di crescita e di sviluppo di AGSM ed il miglioramento della qualità dei servizi.
Stefania Sartori, capo gruppo consiliare del PD, inutilmente si è prodigata ad invitare la maggioranza a volere la commissione.
Tutto questo avviene a spese dei cittadini che accedono ai servizi di AGSM caratterizzati da bassa qualità e da tariffe più alte.

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