lunedì 5 ottobre 2009

Appello ai tre candidati alla segreteria del Partito Democratico

Appello promosso il 3 ottobre 2009 da un gruppo di senatori, divisi nella scelta congressuale ma uniti in questa iniziativa, sul quale si stanno raccogliendo le firme di altri senatori del Gruppo. Gli iscritti al PD e i suoi elettori che intendano manifestare la loro adesione all’appello possono farlo indirizzandola a andrea.bianchi@senato.it
APPELLO AI DIRIGENTI DEL PD
Noi parlamentari democratici, pur divisi nella scelta congressuale, siamo convinti che ciascuna delle tre anime del PD espresse dai tre candidati alla Segreteria nazionale sia essenziale per l’esistenza stessa del Partito.
Per questo auspichiamo che i toni della fase finale della campagna per l’elezione del Segretario si stemperino, in modo che il dibattito possa tornare a concentrarsi sulle scelte che riguardano le prospettive politiche per il Paese e che al tempo stesso emerga fra i tre candidati e fra tutti i loro sostenitori un riconoscimento reciproco di indispensabilità per la vita futura del PD: “Partito democratico” oggi significa essenzialmente questo.
Auspichiamo inoltre che, sulla base di questo riconoscimento, ciascuno dei candidati assuma verso gli altri l’impegno nel senso che, quale che sia l’esito del voto degli elettori il 25 ottobre, il segretario eletto garantirà l’unità del Partito e la piena valorizzazione dell’intero complesso patrimonio di idee e di culture che in esso si esprime.
Enzo Bianco, Antonello Cabras, Felice Casson, Lionello Cosentino, Pietro Ichino
Condivido i contenuti dell'appello ai tre candidati alla segreteria e ritengo che dal 26 ottobre l'unità del Partito Democratico deve caratterizzare la ricostruzione del partito stesso.

2 commenti:

gaby ha detto...

le tre mozioni finiranno con le primarie del 25 ottobre il 26 UN SEGRETARIO UN PARTITO IL PD.uno per tutti ,tutti per uno e il lavoro di costruzione continua.

remo ha detto...

Il 26 ottobre il motto per tutti deve essere: giusto o sbagliato che sia X e' il mio segretario. Nello stesso tempo deve valere il discorso che non si creino maggioranze interne che dirigono e minoranze che si oppongono, come succedeva nella DC. Dibattito e discussione, a volte anche in maniera forte e aspra, ma poi uscire con un'unica idea sintesi della eventuale discussione. REMO!!!