mercoledì 14 ottobre 2009

Brunetta e Ichino a Porta a Porta

Ieri a Porta a Porta il ministro Brunetta per glissare le posizioni espresse dal senatore Pietro Ichino ha dichiarato esplicitamente che molti temi disciplinati dal decreto legislativo di attuazione della legge n. 15/09 sono condizionati dalla sua diffidenza e sfiducia nei confronti del management pubblico.
Pertanto, il declassamento dell’indipendenza e dell’autonomia dell’autorità di controllo e garanzia, la mobilità forzata, la delega al Ministro di decidere le fasce di reperibilità con un semplice atto ministeriale in caso di malattia da parte dei dipendenti pubblici, la regolamentazione minuziosa e dettagliata del sistema di incentivazione che si basa su tre fasce di merito e la limitazione dell’area di contrattazione collettiva rappresentano la logica conseguenza del presupposto sbagliato del Ministro Brunetta che ha inteso costruire la riforma della PA sulla sfiducia e sulla diffidenza.
Posizione questa esplicitamente contestata dal senatore Pietro Ichino, il quale ha affermato che occorre lasciare spazi di discrezionalità e responsabilità ai dirigenti pubblici nel conseguimento dei risultati programmati e nello stesso tempo effettuare controlli efficaci sugli obiettivi assegnati e sui risultati conseguiti così come avviene nel settore privato.
Nessuna organizzazione privata e pubblica nel mondo basa il proprio modello di organizzazione e di politica delle risorse umane sulla sfiducia nei confronti delle persone che operano nella struttura. Solo in Italia si verificano queste condizioni con grave nocumento nei confronti dei cittadini clienti, delle imprese e dei lavoratori pubblici.
Sull’assenteismo la riduzione della retribuzione in caso di malattia colpisce tutti i lavoratori pubblici incluso quelli onesti e le visite mediche di controllo obbligatorie per i dipendenti pubblici potrebbero essere sostituite da una attenta valutazione del management pubblico, il quale potrebbe stabilite dei controlli mirati. Inoltre, ai dirigenti si potrebbe assegnare l’obiettivo di conseguire il parametro dell’assenteismo prestabilito.
Il ministro Brunetta “tenta di mettere paletti, dichiara il mio amico Silvano Del Lungo. I paletti sono insufficienti. Va costruita la cultura del lavoro pubblico. Questa richiede un lavoro lungo …., continuativo, condiviso, ritmato, fondato sulla formazione e sullo sviluppo-intervento”.
Ritengo che ancora una volta si è persa l’occasione di riformare in modo efficace le Pubbliche Amministrazioni in un momento di grave crisi economica, la quale può essere superata anche con il contributo della macchina pubblica.
Ieri sera grazie al contributo di Bruno Vespa, il quale ha dimostrato di essere informato soltanto su alcuni problemi marginali che fanno notizia, si sono toccati alcuni argomenti importanti in modo marginale.
La conduzione di Bruno Vespa ha lasciato a desiderare in quanto in diverse occasioni il senatore Pietro Ichino veniva interrotto dal ministro Brunetta su alcuni temi interessanti che potevano essere trattati in modo approfondito ed offrire così una chiave di lettura alternativa alla posizione di Brunetta.
Video della trasmissione

2 commenti:

pino s. ha detto...

Quella di interrompere l'avversario e di sovrapporsi alla sua voce è una consuetudine di tutti esponenti del centrodestra che viene portata in tutte le trasmissioni: basta seguirle e ce ne si accorge. Non avendo contenuti, credo che sia proprio una tattica portare la discussione sul piano della rissa verbale

remo ha detto...

L'altra sera a Porta a Porta ho vissuto l'ennesima conferma della pochezza del ministro in carica e della grande conoscenza della materia del senatore PD. Per questo che urlano, caro Sig. Pino, perche' hanno poca consistenza e si difendono con la prepotenza e l'arroganza, Lei ha perfettamente ragione. Gia' solo la differenza di lingaggio (nullafacenti e non fannulloni) denota un essere civile diverso tra i due politici. Per i temi espressi penso che Brunetta non abbia assolutamente le idee chiare e anche quella che se ci siano piu' malati contemporaneamente nello stesso ufficio la colpa ricade sul funzionario dirigente e', scusi l'espressione, fuori di testa. No scusatemi, ma non ci siamo proprio, l'Italia ha bisogno di politici seri, onesti e preparati come Ichino e non agenti pubblicitari come Brunetta e tutta la schiera del premier. La situazione e' drammatica e in modo civile e democratico occorre porre un freno al piu' presto. Ci sono persone che non ce la fanno piu' a vivere decorosamente e questi continuano ad affossarci come cittadini, come lavoratori e soprattutto come persone. Cordiali saluti! REMO!!!