Editore Einaudi, 2008
«Un libro che smonta senza alcuna pietà il mito della creatività italiana. Un libro fondamentale per capire il ruolo e il potenziale di una nuova generazione di talenti e i limiti di un sistema politico ed economico che non ha saputo valorizzarli»
Richard Florida
L’Italia sarà forse un paese di poeti e navigatori, ma proprio nell’era globale del talento il suo ruolo nella competizione internazionale si è fatto sempre più marginale. Quali sono le ragioni del declino di una nazione che si è sempre vantata della sua naturale indole creativa?
Irene Tinagli, giovane e brillante osservatrice delle dinamiche dell’innovazione economica, racconta in questo libro il fallimento delle politiche che avrebbero dovuto motivare l’elemento chiave di ogni processo creativo: gli individui. Perché in Italia ci sono oltre quattro milioni di persone che lavorano in settori strategici come la medicina, l’ingegneria, il design, la moda.
Protagonisti di piccoli o grandi gesti creativi che non sono stati ancora riconosciuti dalle università e dalle imprese, dalle comunità sociali e dalla politica.
Recensioni
Repubblica, 29 Aprile 2008, di Michele Smargiassi
La Repubblica, 25 Maggio 2008, di Giuseppe Turani
Corriere della Sera, 29 Maggio 2008, di Beppe Severgnini
Il Manifesto, 5 Giugno 2008, di Gigi Roggero
Avvenire, 9 Luglio 2008, di Mauro Cereda
Richard Florida
L’Italia sarà forse un paese di poeti e navigatori, ma proprio nell’era globale del talento il suo ruolo nella competizione internazionale si è fatto sempre più marginale. Quali sono le ragioni del declino di una nazione che si è sempre vantata della sua naturale indole creativa?
Irene Tinagli, giovane e brillante osservatrice delle dinamiche dell’innovazione economica, racconta in questo libro il fallimento delle politiche che avrebbero dovuto motivare l’elemento chiave di ogni processo creativo: gli individui. Perché in Italia ci sono oltre quattro milioni di persone che lavorano in settori strategici come la medicina, l’ingegneria, il design, la moda.
Protagonisti di piccoli o grandi gesti creativi che non sono stati ancora riconosciuti dalle università e dalle imprese, dalle comunità sociali e dalla politica.
Recensioni
Repubblica, 29 Aprile 2008, di Michele Smargiassi
La Repubblica, 25 Maggio 2008, di Giuseppe Turani
Corriere della Sera, 29 Maggio 2008, di Beppe Severgnini
Il Manifesto, 5 Giugno 2008, di Gigi Roggero
Avvenire, 9 Luglio 2008, di Mauro Cereda
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