Riporto la dichiarazione di Francesco di Bologna molto significativa per la speranza che Debora ha acceso in tanti elettori.
"Spero che l'elezione di Debora sia l'inizio di quel rinnovamento della classe politica, specialmente a sinistra, da me sentito come un 'esigenza primaria per ridare fiducia e nuove prospettive alla gente.
Ho chiesto a mia moglie, alle mie figlie, ai miei amici di votare Debora Serracchiani.
In bocca al lupo".
Un'altra persone dichiara: "Io voto Debora perchè fino a quella famosa assemblea degli iscritti non si vedeva la luce,non si riusciva a capire chi e come potesse aiutarci per farci uscire dall'immobilismo!!
Credo che quel giorno Debora abbia "scaldato il cuore"non solo a me, abbia riacceso la speranza e la voglia di lottare per un'Italia migliore....si con Debora ce la possiamo fare, per le sue competenze, per la sua determinazione, per la sua trasparenza....di questo abbiamo bisogno!!!
mercoledì 3 giugno 2009
Debora Serracchiani a Cormòns
lunedì 1 giugno 2009
Lettera per il PD da ricercatori di Boston

Al PD chiediamo di contrastare la deriva democratica e legalitaria in atto nel nostro Paese ma anche un rinnovamento della propria classe dirigente e un maggior uso delle consultazioni primarie. Alle elezioni europee e’ possibile indicare preferenze per i candidati, mentre alle elezioni nazionali ciò non accade a causa di una legge illiberale voluta dal centrodestra. Noi riteniamo che la cosa più utile per il Paese sia quella di votare per persone meritevoli. Nelle liste del PD ci sono, ad esempio, candidati che hanno dato tanto nella lotta alle mafie (Rita Borsellino, Rosario Crocetta, Rosaria Capacchione) o nella promozione della ricerca scientifica (Giovanni Bignami). Inoltre, innovatori bravi ed agguerriti come Ivan Scalfarotto e Debora Serracchiani, persone sulle quali e' importante puntare in questa fase di rinnovamento, nonché altri validi candidati. Ci auguriamo che i nostri connazionali colgano l’importanza di sostenere il riformismo italiano in questa delicata fase storica e non si facciano sfuggire l’occasione di fare la propria selezione dei candidati migliori.
Emilio Parisini, Emanuele Palescandolo, Andrea Ballabeni, Raffaella Zamponi, Dolores Di Vizio, Massimo Merighi, Serena Landini, Nicola Moscufo, Aldo Rozzo, Luisa Di Stefano, Giorgio Gaglia, Roman Stocker, Alberto Migliore, Primo Vannicelli, Lucio Baccaro, Gaia Sciaranghella, Rosanna Piccirillo, Alessandro Doria, Chiara Gerhardinger, Giulio Draetta, Giuseppe Fedele, Fabio Moneta, Tancredi Botto, Giulia Fulci, Federico De Masi, Maria Liguori, Silvia Vergani, Paolo Boccazzi, Niccolo Bolli, Chiara Lepore, Federica Del Monte, Isa Orvieto, Gennaro Chierchia, Arcangela De Nicolo, Chiara Grisanzio
domenica 31 maggio 2009
Debora Serracchiani in Europa e Diego Zardini in Provincia
“La Segreteria Nazionale del Partito Democratico ha coniato lo slogan “Più donne per l’Europa” perché:
1) sono preparate;
2) sono assidue;
3) fanno bene alla nostra idea di futuro.
Il PD non sceglie le candidate in base ai gusti estetici del capo, ma in base a competenze e passione.
Ci sono donne che hanno un percorso da amministratrici, nell'associazionismo, nelle professioni. Per questo è importante che alle europee su tre preferenze almeno una vada a una donna.
Non sappiamo se gli altri partiti lo faranno, noi lo riaffermiamo: nel parlamento europeo deve esserci una rappresentanza femminile forte e agguerrita che qualificherà la nostra presenza”.
La posizione del PD nei confronti delle donne è giusta e condivisibile particolarmente in questo momento al fine di utilizzare tutte le capacità di donne e uomini per rinnovare questo paese attraverso l’Europa. Trascurare il talento delle donne significa per la politica non avvalersi di tutte le potenzialità che il paese ed il Partito Democratico possiede.
Quali sono le capacità specifiche delle donne?
La letteratura è molto vasta (Helen Fisher, Judy B. Rosener, Tom Peters). In media le donne e gli uomini possiedono alcune capacità innate diverse. Molti studi e ricerche affermano che l’economia e la politica avranno sempre più bisogno dei talenti naturali delle donne. Le donne nel tempo hanno sviluppato alcune capacità: facilità di parola, abilità di cogliere indizi non verbali, sensibilità emotiva, empatia, pazienza, capacità di fare e pensare diverse cose contemporaneamente, propensione a pianificare a lungo termine, abilità di negoziare e interagire e predilezione per la cooperazione, per raggiungere il consenso e dirigere su un livello paritario (Tom Peters, 2005). Inoltre, a differenza degli uomini le donne possiedono un pensiero reticolare che le aiuta a gestire l’incertezza che caratterizza il mondo oggi.
Perché dovremmo privarci delle capacità delle donne nell’imminente consultazione elettorale? Perché non dovremmo mettere al servizio del paese le caratteristiche e le qualità delle donne?
Ritengo che ogni elettore del PD deve considerare tali aspetti ed esprimere una preferenza alle donne nelle prossime elezioni Europee.
Inoltre, occorre scegliere una candidata che rappresenti le capacità peculiari delle donne e nello stesso tempo abbia la possibilità di essere eletta al Parlamento Europeo.
Io questa candidata l’ho scelta, l’ho vista una sola volta ed ho ascoltato tante volte i suoi interventi dall’assemblea dei circoli in poi. Questa candidata è Debora Serracchiani, la quale è giovane, capace, competente, rappresenta il nuovo ricco di visione e contenuti ed è determinata. A lei non mi lega nessun rapporto di potere perché sono libero dal bisogno e da ambizioni politiche.
La mia avventura politica l’ho vissuta in gioventù in ambienti socio-economici molto pericolosi ed adesso desidero contribuire nel mio piccolo al rafforzamento del PD ed alla risoluzione dei problemi dell’Italia.
In questa campagna elettorale occorre stare attenti perché agli uomini piace comandare, prediligere le strutture gerarchiche e dominare le organizzazioni. Pertanto, occorre considerare la proposta di Franceschini di votare almeno una donna ed in questo caso la nostra Debora Serracchiani.
"L'esigenza di rafforzare la presenza femminile, afferma Debora Serracchiani, nelle istituzioni, nazionali e internazionali, è evidente, visto che siamo uno degli ultimi paesi europei per numero di donne con responsabilità politiche. Io faccio politica da anni, sul territorio, e a questa passione dedico una grande parte della mia vita e del mio impegno. Un impegno che voglio portare in Europa, per rappresentare le tante donne lasciate ai margini del mondo del lavoro, magari perché hanno figli o ne aspettano uno. Uno stato di cose che deve e voglio cambiare".
All’inizio ho parlato di giovane età ed il riferimento è a Diego Zardini, candidato alla Presidenza della Provincia Di Verona, il quale oltre a possedere una giovane età (trentenne) ha dimostrato in questa campagna elettorale di essere un giovane capace, preparato e di avere le idee molto chiare, rispetto alla giunta di centro destra che ha il record delle incompiute, in materia di sviluppo della Provincia di Verona.
Debora Serracchiani e Diego Zardini vanno premiati votandoli non perché sono amici nostri ma per avviare un programma di cambiamento e di sviluppo nel nostro territorio.
Intervista a Debora Serracchiani
Perché bisogna votare Pd

E tutto si gioca e si 'brucia' in poche battute, sulla sicurezza anche dove sono tutti sicuri, sulla casta anche dove il sindaco guadagna qualche centinaio di euro, sulla polemica e sul gossip, perché non abbiamo parole per descrivere la crisi, per interpretarla, per offrire quelle soluzioni che ci consentirebbero di farvi fronte e di uscirne. La politica non c'è più e, invece, sarebbe necessaria a ciascuno di noi, se solo fosse capace di parlarci, di dirci qualcosa, di permetterci di essere più forti e sereni. Per farlo, ci vuole una forza grande e autorevole, nel nostro campo, perché sia possibile lanciare la sfida a B e ai suoi. È un argomento semplice fino alla rozzezza, il mio, ma è l'unica cosa che sento davvero. Sono preoccupato e sono arrabbiato, come tanti di voi, per il tempo che abbiamo buttato via. Per il futuro che non sappiamo più raccontare. Per la cattiveria di questi tempi. Vorrei che seguiste il mio consiglio, anche e soprattutto se, come me, volete cambiarlo, questo partito. Perché per cambiarlo, prima bisogna votarlo. Bisogna dargli forza, bisogna costruirlo. Fatelo e questa volta, ve lo prometto, non ve ne pentirete. Perché c'è qualcosa di nuovo, nell'aria cupa dei tempi nostri. Il mio è un impegno preciso, non è una favola, anche se mi sento un po' come il gatto con gli stivali: al giovane che lo riceve come unica eredità, rispondendo alla sua delusione fin troppo comprensibile, il gatto promette: «insieme potremo fare molto». Incominciamo il 6 e il 7 giugno. Perché il Pd più lo voteremo, più lo cambieremo.
Giuseppe Civati
venerdì 29 maggio 2009
Messaggio di Diego Zardini

Le sfide che l'Italia e Verona si troveranno ad affrontare in questa tornata sono immense, perché si gioca la possibilità di avere un futuro con una società capace di affrontare le sfide della globalizzazione, mantenendo forte la coesione sociale e valorizzando le risorse umane, culturali e ambientali. So che il progetto del Partito Democratico ancora non è arrivato a concludersi e a convincere in modo efficace; molto lavoro ancora ci aspetta per il prossimo futuro e ne siamo consapevoli.
Qui il resto del post Le diverse esperienze del centrosinistra come coalizione hanno subito diverse battute di arresto, ma oggi è più che mai essenziale un grandissimo sforzo da parte di tutti noi, uno sforzo corale e sinergico al fine di mettere in campo ogni energia, ogni risorsa, ogni speranza.
Bisogna combattere la tentazione di non partecipare al voto, o di votare altre coalizioni, lasciando ai nostri avversari campo libero e mettendo in grave pericolo la nostra democrazia: l'Italia si potrebbe svegliare l'8 giugno con un padrone assoluto, capace di passare sopra le regole e sopra il passato dei padri costituenti.
Noi abbiamo la responsabilità di scongiurare questo pericolo, abbiamo le capacità e la volontà di mettere al centro della politica i nostri valori e le nostre idee, convinti che gli spot e la demagogia populista non possano avere successo a lungo termine, arriverà il momento della verità e del merito, con elettori in grado di giudicare le buone amministrazioni, distinguendole da quelle che mirano agli interessi di pochi.
Noi abbiamo fatto un cammino di democrazia e novità, con la partecipazione di migliaia di veronesi alle elezioni primarie che hanno gridato la voglia di cambiamento, l'esigenza di una nuova politica anche a Verona che sappia indicare un futuro dove i nostri sogni diventano realtà. La nostra battaglia non è persa e noi ci faremo trovare pronti!
Il cambiamento passa attraverso l'impegno di tutti noi.
Abbiamo pochi giorni di tempo, ma se ciascuno convince almeno un elettore indeciso, o critico, potremmo seriamente nutrire speranza di ottenere un risultato importante. Può bastare una parola al vicino di casa, al collega, alla commessa, una mail agli amici, una telefonata ai parenti. Crediamoci perché la nostra forza siamo noi stessi!
Grande è la forza di chi vuole cambiare il mondo... dopo il primo presidente afroamericano negli USA, tutto è possibile.
Yes, We Can.
Un abbraccio,
Diego Zardini
Candidato Presidente per la Provincia di Verona
Partito Democratico, Italia dei Valori e Verdi della Colomba
A Verona repressione é civiltà

I vigili hanno dapprima dato una multa (di 100 euro) ad un ragazzo che suonava uno strumento a percussione. La protesta si è accesa subito, un cumulo di ragazzi circondava le pattuglie chiedendo spiegazioni, protestando, ironicamente facendo bolle di sapone vicino alle macchine della polizia locale. Immediatamente è nata una colletta spontanea tra le persone presenti, che ha coperto quasi subito l'intero ammontare della multa.Da notare che in piazza, stasera, era presente lo stato maggiore della polizia, con vicequestore, vice capo della digos, un numero imprecisato di vigili e di poliziotti, che riprendevano e monitoravano la situazione.
La polizia si è fermata in piazza presidiandola per un lungo lasso di tempo, con l'evidente intenzione di scoraggiare il ritrovo.
Vedendo che la gente non se ne andava, il vice comandante della polizia locale , tale Sgrella, è penetrato, seguito da almeno 10 vigili, tra le persone chiedendo le generalità ad un ragazzo che suonava una chitarra. Con toni provocatori e mettendo per primo le mani addosso, spingendo e trattenendo. Ha acceso da solo una piccola colluttazione coi presenti, che, vedendo la situazione degenerare, hanno unicamente alzato la voce frapponendosi alla prepotenza di Sgrella. Immediatamente sono arrivate in piazza almeno tre jeep della polizia, DALLE QUALI SONO SCESI, CASCHI IN TESTA E MANGANELLI IN MANO i poliziotti formando un cordone di fronte alla gente presente. Da notare ancora che l'arrivo dei poliziotti è stato fin troppo tempestivo e brevemente deciso. Immediatamente hanno circondato la gente che protestava e hanno portato via,con la forza due ragazzi: Gigi e Jack, menando le mani, calciando e spintonando chiunque si frapponesse, anche solo per chiedere spiegazioni. La digos, fino ad allora fintamente disposta al dialogo, ha dato manforte operativa (con mano pesante) al sequestro dei due ragazzi.Abbiamo visto una scena allucinante: due ragazzi, per il solo fatto di chiedere spiegazioni e protestare per l'incursione della polizia in una piazza dove il reato più grave è stato suonare una chitarra, sono stati pestati e portati via di peso dalle forze dell'ordine al gran completo. Abbiamo visto ufficiali della polizia locale, della digos, della polizia, menare le mani e trascinare a forza due ragazzi nelle volanti. Alle proteste, alle grida di contrarietà, ci siamo visti rispondere con insulti e spintoni.Il fatto più grave è che la violenza è cominciata dal vice comandante della polizia locale, Sgrella, che per primo ha acceso la zuffa insultando e picchiando, e che la polizia, in assetto anti sommossa, è arrivata nel giro di secondi (non di minuti) dall'inizio della zuffa. A tutti è sembrato chiaro l'intento e il fine: accrescere la tensione per intervenire con la forza, con il manganello, per “dare una lezione”, per far capire il clima: chi suona la chitarra dopo le 22 deve prendere mazzate. Bisogna aver paura di trovarsi in piazza lontano da un bar, dove la socialità si sviluppa spontanea. Chi alza la cresta anche in nome di una cosa innocente e meravigliosa, come vivere una piazza, prenderà manganellate.Immediatamente, promosso dalle ragazze e dai ragazzi presenti, è nato un corteo spontaneo e non autorizzato verso la questura, per chiedere il rilascio immediato di Jack e Gigi. La gente si è mossa lungo il centro storico gridando “ Verona città libera, liberi tutti subito” fino ad arrivare alla questura, dove i ragazzi hanno protestato, bussando vivacemente al cancello della questura.
Epilogo: dopo che la digos si è frapposta intavolando una falsa e ipocrita discussione, i due ragazzi sono stati rilasciati, con la denuncia di: resistenza a pubblico ufficiale, con aggravante, e rifiuto di fornire i documenti, sempre con aggravante.
A noi sembra chiaro che in questa città ci sia un'emergenza democratica: al suono di una chitarra non si può reagire a manganellate. Alla voce dei ragazzi che vogliono vivere la città in modo libero e sano, non può rispondere un divieto, un'ordinanza restrittiva. Al dissenso per un comportamento becero, come è stato quello delle forze dell'ordine stanotte, non possono seguire botte e denunce a raffica.
Quello che faremo, io e tutti quelli che in piazza Dante vedono uno spazio libero, sarà di continuare a ritrovarci il mercoledì, come sempre, per vivere la piazza della città, e di frapporci con ogni metodo all'oppressione, alle ordinanze folli, alle manganellate della polizia, alla ipocrita retorica della sicurezza sponsorizzata dal sindaco Tosi, alle denunce, alle minacce, alle multe stratatosferiche, al clima autodistruttivo per cui ogni dissenso va cancellato.
Tutto ciò che è stato detto è documentato tramite filmati, testimonianze e, stanotte, tramite un referto medico di uno dei fermati.
Un gnàro, butèl, tòso, sccèt, ragazzo di piazza Dante. Persona. Essere umano.”
Io voto una donna PD

Più donne per l’Europa, perché sono preparate, perché sono assidue, perché fanno bene alla nostra idea di futuro. Il Partito Democratico ha presentato questa mattina le sue candidature femminili al parlamento di Bruxelles, nel corso della conferenza “Io voto una donna PD”. A promuovere l’evento Dario Franceschini, segretario del PD e Vittoria Franco, responsabile dell’area Pari Opportunità.
In un periodo di degenerazione dilagante, in cui le candidature sono determinate dal gusto estetico del capo assoluto, Vittoria Franco spiega la scelta dei democratici: “Si e' parlato troppo di estetica nelle settimane scorse. La nostra discriminante e' la competenza e la passione. Sono donne che hanno un percorso da amministratrici, nell'associazionismo, nelle professioni. È importante puntare sulle donne in Europa, perché è proprio lì che si gioca la battaglia sulle Pari Opportunità. In pochi ricordano che le donne migliorano l’economia. Si calcola che per cento donne che lavorano si creano 15 nuovi posti di lavoro, quindi se le donne lavorassero quanto gli uomini si avrebbe un incremento del PIL pari al 17,5%. Bisogna mettere in campo politiche che incentivino l’occupazione femminile, che aiutino le donne, ad esempio, a mantenere il posto di lavoro durante e dopo la gravidanza. Noi sosterremo la presenza femminile nelle liste perché le donne sono un valore aggiunto”.La rappresentanza in rosa è da sempre uno dei temi maggiormente curati dal Partito Democratico che dopo aver incrementato la presenza femminile nei suoi gruppi alla Camera e al Senato, punta sull’elettorato per fare lo stesso all’Europarlamento. Il leader PD. Franceschini, afferma: "Noi abbiamo composto le nostre liste in linea con il nostro statuto che prevede che ci sia un equilibrio di genere e che il 40 per cento sia rappresentato da donne. Donne che sono in lista per il loro percorso professionale e politico, per la loro qualità, serietà e competenza. Abbiamo introdotto il principio che a tutti i livelli di partito, su tre preferenze almeno una vada a una donna. Oggi rinnoviamo questo appello questo dovrebbe essere un impegno anche degli altri partiti. Vogliamo che nel parlamento europeo ci sia una rappresentanza femminile forte e agguerrita che qualificherà la nostra presenza".Difficile che la maggioranza si adatti, perché, come ricordato dalla Franco ad Econews, “altra cosa e' candidare 'le veline', persone che si sono appena affacciate sui media per fare niente, per apparire, perché hanno belle gambe, non e' questo che noi vogliamo, ma persone che conoscano la politica, che sappiano rappresentare l'Italia in Europa. Altrimenti si candidano riempitivi, persone che non saranno mai elette ma stanno nelle liste per far passare persone che hanno potere, costruiti con sistemi clientelari. Noi abbiamo scelto persone vere".
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