mercoledì 26 gennaio 2011

Fiat, quali prospettive dopo il referendum?

Il circolo della terza circoscrizione di Verona “Enzo Biagi” ha avuto il merito di organizzare un incontro di grande attualità ed importanza per il paese: Fiat. Dopo il referendum quali prospettive?
L’incontro si è posto l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini alle problematiche del lavoro e di avviare un confronto su argomenti che molto spesso dividono anziché unire in una prospettiva comune.
Ha introdotto i lavori Federico Benini, segretario del circolo, che ha illustrato con puntualità le condizioni della Fiat in Italia ed in Europa ed i contenuti dell’accordo di Mirafiori.
Nonostante le luci e le ombre che si presentano nell’affrontare l’argomento in questione, l’incontro è proseguito tra l’interesse dei partecipanti e l’impegno di costruire una strada comune che possa contribuire a superare le diffidenze, le divisioni ed i conflitti legati alle diverse posizioni assunte dalle organizzazioni sindacali nel referendum per contribuire a migliorare il sistema Italia.
Le domande poste da Antonino Leone a Roberto Fasoli, consigliere regionale del Partito Democratico, nell’intervista hanno riguardato diversi temi a partire da una breve analisi della situazione economica a livello internazionale e nazionale:
- La mancanza di regole chiare circa il rapporto tra il contratto collettivo nazionale ed il contratto aziendale;
- L’inefficacia della clausola di tregua;
- Il diritto di veto che può essere esercitato dall’organizzazione minoritaria che non ha firmato il contratto;
- La esclusione dalla rappresentanza aziendale dell’organizzazione sindacale che non ha firmato il contratto;
- La partecipazione dei lavoratori nell’impresa e le regole sulla rappresentanza.
A tutti questi argomenti ed a quelli che hanno posto gli intervenuti ha risposto Roberto Fasoli, consigliere regionale del PD Veneto, il quale si è mosso con spirito di responsabilità nell’unico interesse di proporre una strategia comune per gestire il dopo referendum nell’interesse dei lavoratori e dell’impresa. Fasoli ha criticato alcune prese di posizioni che hanno acuito il conflitto e la posizione di Marchionne che non ha costruito il consenso necessario intorno alla sua proposta. Infatti, il consenso a Marchionne è basso da parte dei lavoratori a prescindere dalle posizioni assunte nel referendum.
“ Ritengo necessario- ha concluso Fasoli- che si sviluppi un’ampia, seria e approfondita discussione sui temi aperti dalla vicenda Fiat perché riguardano direttamente il futuro delle relazioni industriali e sindacali nel nostro Paese. Il PD deve essere e svolgere un ruolo da protagonista nel promuovere un confronto serrato con le organizzazioni sindacali per ricostruire un tessuto unitario oggi lacerato. Deve inoltre costruire un rapporto solido con il mondo del lavoro dipendente, e del lavoro manifatturiero in particolare, che non può essere lasciato in una condizione che Marco Revelli ha definito come “inedita solitudine del mondo del lavoro”. Se vogliamo rappresentare il lavoro dobbiamo ascoltare e comprendere le ragioni di questi lavoratori e saper proporre ad essi una prospettiva credibile in termini di sicurezza del lavoro, dignità, riconoscimento anche economico della professionalità. Devono sentire che il PD è al loro fianco. Sui temi del lavoro l’azione del PD dovrà quindi essere più concreta e continua ed è bene che i nostri circoli prevedano momenti di riflessione attorno ad un tema che è la condizione dell’autonomia e della libertà della persone”.
Gli intervenuti hanno ribadito la necessità di rappresentare in altri incontri nella Provincia gli argomenti trattati. Fasoli e Leone hanno espresso la loro disponibilità per altri eventi che avvicinino il PD alle persone ed a coloro che vivono sulla propria pelle i problemi del lavoro.

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