Il Ministro Renato Brunetta è intervenuto sul Corriere della Sera sulla crisi economica e sulle valutazioni di alcuni economisti (Alesina e Giavazzi) individuando nella riforma della Pubblica Amministrazione il settore che può svolgere una funzione anticiclica.
“Alcuni economisti (Alesina e Giavazzi), afferma il Ministro Brunetta, hanno suggerito che il problema potrebbe essere in parte superato con una riforma pensionistica, legata all'aumento dell'età pensionabile, che riducendo la spesa futura potrebbe consentire di spendere di più oggi. Si tratterebbe di anticipare una riforma ineludibile in futuro, per trasferire risorse dal domani all'oggi in funzione anticiclica. Ma vi è anche un'altra strada, che si sta perseguendo e che dovrebbe trovare un maggiore sostegno bipartisan, che passa dall'azione di riforma dell'amministrazione pubblica.”
Il settore pubblico, continua il Ministro Brunetta, può infatti rafforzare la sua funzione anticiclica. In primo luogo, non v'è dubbio che i dipendenti pubblici soffrano meno il ciclo economico. Non vi sono licenziamenti ed i salari sono garantiti. Come tale è un settore stabilizzatore del ciclo. Ma questo non è l'unico contributo che esso può offrire alla politica anticiclica. Il piano di riforma della pubblica amministrazione, il cosiddetto «piano industriale», punta a un aumento della produttività e dell'efficienza, e quindi alla riduzione del costo unitario dei servizi pubblici, di dimensioni maggiori di quello ottenibile in altri settori che già da anni hanno proceduto a ristrutturazioni. Questo significa due cose. La prima è una riduzione del costo atteso delle pratiche burocratiche e di altri servizi che incidono direttamente su cittadini ed imprese. La seconda è una riduzione della spesa pubblica futura o, ancor meglio, un aumento della quantità e della qualità dei beni e dei servizi pubblici offerti, a parità di spesa. Questo significa che un forte sostegno unitario di appoggio all'azione riformatrice nel pubblico impiego è auspicabile per conseguire un effetto che si può sommare a quello atteso dalla proposta di Alesina e Giavazzi, quello cioè di assicurare un risparmio futuro certo, da poter spendere oggi, se necessario, per il finanziamento di altre riforme, come quella degli ammortizzatori sociali, intesi non come strumenti di assistenza passiva ma come strumenti attivi di miglioramento della adattabilità e, quindi, mobilità del capitale umano. Sono strumenti che hanno un costo, ma che sono necessari in un'economia dinamica, e tanto più nell'immediato per affrontare la crisi.” Corriere della Sera, Brunetta, l’impiegato efficiente fa bene al sistema, 27 dicembre 2008
Ritengo che le affermazioni del Ministro siano condivisibili in linea di principio e che in Senato e prima nella Commissione Affari Costituzionali sia stato espresso il massimo sostegno bipartisan al disegno di legge delega sulla Pubblica Amministrazione. Quindi, il Ministro deve ricercare la conferma di questo impegno e non “un maggior sostegno bipartisan”.
L’approvazione del disegno di legge delega sulla valutazione e trasparenza delle Pubbliche Amministrazione da parte del Senato ha segnato per la prima volta dall’inizio della legislatura un rapporto di collaborazione e di confronto tra la maggioranza e l’opposizione.
Il disegno di legge delega approvato configura il cambiamento delle pubbliche amministrazioni attraverso la trasparenza dei risultati e del grado di conseguimento degli obiettivi, la valutazione delle singole amministrazioni e la misurazione del lavoro sulla base di metodologie e parametri oggettivi certificati dall’agenzia indipendente.
La trasparenza della gestione delle amministrazioni pubbliche coinvolge gli utenti a partecipare per il miglioramento dei risultati.
Prima di questo risultato positivo il Ministro Brunetta ed il Governo avevano eliminato la contrattazione integrativa ed il salario accessorio. Fra le tante ragioni addotte vi era quella che bisognava introdurre un sistema di produttività che privilegiasse il merito e la premialità.
Dal mese di novembre le organizzazioni sindacali, esclusa la Cgil ed altri sindacati, hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo del C.C.N.L. per il comparto Ministeri e delle Agenzie fiscali. Tali ipotesi hanno un rapporto di continuità con il passato e prevedono l’obbligo per le amministrazioni di dotarsi di sistemi di misurazione e di valutazione dei risultati conseguiti. Nella parte delle ipotesi dedicata all’incentivazione della produttività dei dipendenti non è prevista l’introduzione di sistemi finalizzati a favorire il merito e la premialità. Inoltre non si parla di trasparenza ai fini del coinvolgimento degli utenti.
Ritengo che i contenuti delle ipotesi contrattuali non favoriscano lo spirito del disegno di legge delega approvato in Senato e che, pertanto, occorre anticipare i tempi e predisporre degli strumenti che anticipino i contenuti del provvedimento anche se al momento non ha alcun valore di legge.
Occorre effettuare una ricognizione delle pubbliche amministrazioni per conoscere il sistema di valutazione e misurazione dei risultati dei diversi comparti ed intervenire per adeguare quei settori che si trovano indietro rispetto ad un sistema efficace. Inoltre occorre introdurre la trasparenza dei risultati ed un sistema che assecondi il merito e la premialità.
Non intervenire significa fare del 2009 una fotocopia del 2008 con tutte le problematiche che si sono presentate in sede di attribuzione del salario accessorio.
Credo che tutto questo possa essere effettuato anticipatamente rispetto all’approvazione definitiva del disegno di legge delega e dei decreti attuativi.
Occorre farlo per intervenire positivamente sulla grave situazione economica del paese e stabilire un rapporto di discontinuità con il passato che privilegia un vecchio modo di fare sindacato, di essere dirigente e di lavorare nel pubblico impiego.
La responsabilità di tutto questo non può essere imputata ai dipendenti pubblici nel caso in cui non vengano effettuati gli interventi necessari per il 2009 ma al Ministro ed al management pubblico.
“Alcuni economisti (Alesina e Giavazzi), afferma il Ministro Brunetta, hanno suggerito che il problema potrebbe essere in parte superato con una riforma pensionistica, legata all'aumento dell'età pensionabile, che riducendo la spesa futura potrebbe consentire di spendere di più oggi. Si tratterebbe di anticipare una riforma ineludibile in futuro, per trasferire risorse dal domani all'oggi in funzione anticiclica. Ma vi è anche un'altra strada, che si sta perseguendo e che dovrebbe trovare un maggiore sostegno bipartisan, che passa dall'azione di riforma dell'amministrazione pubblica.”
Il settore pubblico, continua il Ministro Brunetta, può infatti rafforzare la sua funzione anticiclica. In primo luogo, non v'è dubbio che i dipendenti pubblici soffrano meno il ciclo economico. Non vi sono licenziamenti ed i salari sono garantiti. Come tale è un settore stabilizzatore del ciclo. Ma questo non è l'unico contributo che esso può offrire alla politica anticiclica. Il piano di riforma della pubblica amministrazione, il cosiddetto «piano industriale», punta a un aumento della produttività e dell'efficienza, e quindi alla riduzione del costo unitario dei servizi pubblici, di dimensioni maggiori di quello ottenibile in altri settori che già da anni hanno proceduto a ristrutturazioni. Questo significa due cose. La prima è una riduzione del costo atteso delle pratiche burocratiche e di altri servizi che incidono direttamente su cittadini ed imprese. La seconda è una riduzione della spesa pubblica futura o, ancor meglio, un aumento della quantità e della qualità dei beni e dei servizi pubblici offerti, a parità di spesa. Questo significa che un forte sostegno unitario di appoggio all'azione riformatrice nel pubblico impiego è auspicabile per conseguire un effetto che si può sommare a quello atteso dalla proposta di Alesina e Giavazzi, quello cioè di assicurare un risparmio futuro certo, da poter spendere oggi, se necessario, per il finanziamento di altre riforme, come quella degli ammortizzatori sociali, intesi non come strumenti di assistenza passiva ma come strumenti attivi di miglioramento della adattabilità e, quindi, mobilità del capitale umano. Sono strumenti che hanno un costo, ma che sono necessari in un'economia dinamica, e tanto più nell'immediato per affrontare la crisi.” Corriere della Sera, Brunetta, l’impiegato efficiente fa bene al sistema, 27 dicembre 2008
Ritengo che le affermazioni del Ministro siano condivisibili in linea di principio e che in Senato e prima nella Commissione Affari Costituzionali sia stato espresso il massimo sostegno bipartisan al disegno di legge delega sulla Pubblica Amministrazione. Quindi, il Ministro deve ricercare la conferma di questo impegno e non “un maggior sostegno bipartisan”.
L’approvazione del disegno di legge delega sulla valutazione e trasparenza delle Pubbliche Amministrazione da parte del Senato ha segnato per la prima volta dall’inizio della legislatura un rapporto di collaborazione e di confronto tra la maggioranza e l’opposizione.
Il disegno di legge delega approvato configura il cambiamento delle pubbliche amministrazioni attraverso la trasparenza dei risultati e del grado di conseguimento degli obiettivi, la valutazione delle singole amministrazioni e la misurazione del lavoro sulla base di metodologie e parametri oggettivi certificati dall’agenzia indipendente.
La trasparenza della gestione delle amministrazioni pubbliche coinvolge gli utenti a partecipare per il miglioramento dei risultati.
Prima di questo risultato positivo il Ministro Brunetta ed il Governo avevano eliminato la contrattazione integrativa ed il salario accessorio. Fra le tante ragioni addotte vi era quella che bisognava introdurre un sistema di produttività che privilegiasse il merito e la premialità.
Dal mese di novembre le organizzazioni sindacali, esclusa la Cgil ed altri sindacati, hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo del C.C.N.L. per il comparto Ministeri e delle Agenzie fiscali. Tali ipotesi hanno un rapporto di continuità con il passato e prevedono l’obbligo per le amministrazioni di dotarsi di sistemi di misurazione e di valutazione dei risultati conseguiti. Nella parte delle ipotesi dedicata all’incentivazione della produttività dei dipendenti non è prevista l’introduzione di sistemi finalizzati a favorire il merito e la premialità. Inoltre non si parla di trasparenza ai fini del coinvolgimento degli utenti.
Ritengo che i contenuti delle ipotesi contrattuali non favoriscano lo spirito del disegno di legge delega approvato in Senato e che, pertanto, occorre anticipare i tempi e predisporre degli strumenti che anticipino i contenuti del provvedimento anche se al momento non ha alcun valore di legge.
Occorre effettuare una ricognizione delle pubbliche amministrazioni per conoscere il sistema di valutazione e misurazione dei risultati dei diversi comparti ed intervenire per adeguare quei settori che si trovano indietro rispetto ad un sistema efficace. Inoltre occorre introdurre la trasparenza dei risultati ed un sistema che assecondi il merito e la premialità.
Non intervenire significa fare del 2009 una fotocopia del 2008 con tutte le problematiche che si sono presentate in sede di attribuzione del salario accessorio.
Credo che tutto questo possa essere effettuato anticipatamente rispetto all’approvazione definitiva del disegno di legge delega e dei decreti attuativi.
Occorre farlo per intervenire positivamente sulla grave situazione economica del paese e stabilire un rapporto di discontinuità con il passato che privilegia un vecchio modo di fare sindacato, di essere dirigente e di lavorare nel pubblico impiego.
La responsabilità di tutto questo non può essere imputata ai dipendenti pubblici nel caso in cui non vengano effettuati gli interventi necessari per il 2009 ma al Ministro ed al management pubblico.
1 commento:
MALGOVERNO NELLA P:A:in quel di Castelraimondo serve maggiore vigilanza e controllo sul territorio(consiglio comunale 12/13-1-2008).Dal febbraio 2002 l’amministrazione comunale tiene,illegittimamente demansionato,estromesso,eliminato dall’ufficio il comandante dei vv.uu;(uno dei quattro dipendenti comunali laureati,di ottima condotta morale e civile,incensurato,senza alcun procedimento penale o giudiziario a carico),sostanzialmente senza fare quasi niente,a spese del contribuente.(Vedere sentenza di condanna del comune, immediatamente esecutiva ex art 282 cpc,in internet,alla voce DEMANSIONAMENTO CAMERINO)
Posta un commento