Il comma 2 dell’art. 4 del DL n. 185 del 29/11/2008 dispone che i periodi corrispondenti al servizio civile su base volontaria, successivi al 1° gennaio 2009, sono riscattabili in tutto o in parte, a domanda dell’assicurato e senza oneri a carico del Fondo Nazionale del Servizio Civile.
Il comma 4-ter del medesimo articolo precisa che dal 1° gennaio 2009 cessa a carico del Fondo Nazionale per il Servizio Civile qualsiasi obbligo contributivo per il periodo di servizio civile prestato dai volontari avviati dal 1° gennaio 2009.
Dal 1° gennaio 2006 al 2008 i volontari del servizio civile erano iscritti come collaborati nella gestione separata dei parasubordinati ed il relativo onere finanziario era posto interamente a carico del Fondo Nazionale per il Servizio Civile (art.9 del D. Lgs. 5 aprile 2002, n. 77, circolare INPS n. 55 del 30/04/2008).
Prima ancora i periodi di servizio civile venivano riconosciuti validi con gli stessi criteri del servizio militare di leva cioè con accredito figurativo gratuito.
Chi si rende disponibile a svolgere il servizio civile volontario dal prossimo anno non avrà più alcuna copertura previdenziale, salva la possibilità di riscattare a pagamento tali periodi.
In definitiva la modifica della normativa penalizza le persone che intendono dedicarsi all’attività di volontariato civile.
Ancora una volta il Governo per un modesto risparmio di spesa crea un danno considerevole al volontariato civile.
La metodologia dei tagli del Governo Berlusconi non tiene conto del merito delle spese esprimendo incapacità ad eliminare sprechi e spese inutili. In questo caso il Governo penalizza il volontariato civile ed asseconda la posizione di chi è di fatto contrario a tale servizio.
Condivido la proposta di Tito Boeri di avviare “un processo di ristrutturazione della spesa pubblica che può portare a consistenti risparmi e a un miglioramento dei servizi forniti ai cittadini. Si tratta qui di entrare nei dettagli, capitolo di spesa per capitolo. Non sono possibili generalizzazioni. Solo il metodo è lo stesso. Occorre individuare i tagli di spesa fatti bene, che permettano riduzioni di tasse migliorando la qualità dei servizi resi ai cittadini, rimuovendo i vincoli legislativi e agendo sugli incentivi delle amministrazioni e sul controllo sociale che viene esercitato su di loro dalle famiglie.”
Purtroppo questo Governo non è in grado di avviare un simile processo e continua ad esercitarsi con tagli indiscriminati e con spese improduttive in un momento in cui le famiglie hanno bisogno di essere sostenute con interventi reali e non effimeri.
Lavoce.info
Il comma 4-ter del medesimo articolo precisa che dal 1° gennaio 2009 cessa a carico del Fondo Nazionale per il Servizio Civile qualsiasi obbligo contributivo per il periodo di servizio civile prestato dai volontari avviati dal 1° gennaio 2009.
Dal 1° gennaio 2006 al 2008 i volontari del servizio civile erano iscritti come collaborati nella gestione separata dei parasubordinati ed il relativo onere finanziario era posto interamente a carico del Fondo Nazionale per il Servizio Civile (art.9 del D. Lgs. 5 aprile 2002, n. 77, circolare INPS n. 55 del 30/04/2008).
Prima ancora i periodi di servizio civile venivano riconosciuti validi con gli stessi criteri del servizio militare di leva cioè con accredito figurativo gratuito.
Chi si rende disponibile a svolgere il servizio civile volontario dal prossimo anno non avrà più alcuna copertura previdenziale, salva la possibilità di riscattare a pagamento tali periodi.
In definitiva la modifica della normativa penalizza le persone che intendono dedicarsi all’attività di volontariato civile.
Ancora una volta il Governo per un modesto risparmio di spesa crea un danno considerevole al volontariato civile.
La metodologia dei tagli del Governo Berlusconi non tiene conto del merito delle spese esprimendo incapacità ad eliminare sprechi e spese inutili. In questo caso il Governo penalizza il volontariato civile ed asseconda la posizione di chi è di fatto contrario a tale servizio.
Condivido la proposta di Tito Boeri di avviare “un processo di ristrutturazione della spesa pubblica che può portare a consistenti risparmi e a un miglioramento dei servizi forniti ai cittadini. Si tratta qui di entrare nei dettagli, capitolo di spesa per capitolo. Non sono possibili generalizzazioni. Solo il metodo è lo stesso. Occorre individuare i tagli di spesa fatti bene, che permettano riduzioni di tasse migliorando la qualità dei servizi resi ai cittadini, rimuovendo i vincoli legislativi e agendo sugli incentivi delle amministrazioni e sul controllo sociale che viene esercitato su di loro dalle famiglie.”
Purtroppo questo Governo non è in grado di avviare un simile processo e continua ad esercitarsi con tagli indiscriminati e con spese improduttive in un momento in cui le famiglie hanno bisogno di essere sostenute con interventi reali e non effimeri.
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