domenica 27 aprile 2008

Economia e risultati elettorali

I risultati elettorali del 13 e 14 aprile vengono illustrati da alcuni giovani economisti, interessati a diffondere le proprie idee, le proprie opinioni e i propri progetti riguardanti l’attualità attraverso un approccio economico. L'analisi, quindi, risente dell'approccio economico degli autori. Articolo
Pochi giorni prima dell'inizio della campagna elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile ho effettuato un'analisi comparata degli indicatori economici del 2001/2005 del governo Berlusconi e del 2006/2007 del Governo Prodi per rendere visibili i risultati conseguiti dai due governi che si sono succeduti. Dall'analisi dei dati è risultato evidente in quali condizioni critiche Berlusconi ha lasciato il paese alla fine del mandato. Inoltre, ho espresso alcuni pensieri sull'impresa e sulla pubblica amministrazione.
Durante la campagna elettorale vi è stata una tendenza a dimenticare e non confrontare i risultati economici conseguiti dal governo Berlusconi e dal Governo Prodi.
Ho partecipato ad un convegno molto partecipato a Verona con Enrico Morando sull'Economia Italiana ed ho illustrato la ricerca effettuata che è stata molto apprezzata.
Pochi giorni prima delle elezioni ho pensato che i risultati positivi conseguiti da Prodi, confrontati con quelli del Governo Berlusconi, avrebbero senz'altro influito positivamente sui risultati elettorali del PD. Tutto questo non è avvenuto poiché in Italia si è creato un elettorato mobile più determinante e diverso da quello degli anni '70 e '80 che sceglieva sulla base dei contenuti programmatici e della credibilità delle forze politiche. Oggi l'elettorato mobile è in buona parte rappresentato dalle fasce più deboli che a prescindere dai risultati economici conseguiti vivono in condizioni di precarietà e di incertezza e dalle comunità locali che percepiscono particolari problemi (sicurezza, legalità). Questo elettorato sceglie e cambia sulla base delle proprie condizioni vissute con disperazione nel periodo di tempo dell'ultimo governo in carica. Gli interventi del Governo Prodi a favore delle fasce più deboli (pensionati, precari, lavoro dipendente con retribuzioni basse) non sono stati così evidenti e chiaramente comunicati al punto che Berlusconi è stato favorito. Non bisogna dimenticare che il primo obiettivo nel 1996 e nel 2006 del Governo di centro sinistra è stato quello del risanamento dei conti pubblici. La fase successiva della redistribuzione della ricchezza è stata appena iniziata e, quindi, non ha sconvolto gli equilibri elettorali esistenti. Inoltre, ai temi della sicurezza e della legalità, molto avvertiti nelle comunità locali, non è stata data una risposta convincente e visibile tale da far cambiare opinione agli elettori. Elezioni e Economia
Per una valutazione più completa dei risultati elettorali si invita aleggere i seguenti articoli:
Amministrative 2008
Opposizione senza sconti
Al nord una sinistra preistorica
Cacciari sui risultati elettorali
I grandi? Non guadagnano voti
Sapelli sui risultati elettorali
Interviste: F. Andreatta, P. Pombeni, B. Simili
Quei 7 punti persi dal centrosinistra

3 commenti:

Ettore Gallo ha detto...

Ciao, sono Ettore. Mi sono soffermato un po' di più sul tuo blog ed ho votato al sondaggio. Bell'articolo, comunque. Ma l'hai scritto tu? Comunque sto preparando un nuovo articolo...

Anonimo ha detto...

ciao Antonino, non so tu cosa pensi della batosta di Roma. Cmq sul nostro blog (pdvedano.blogspot.com) ho inserito un sondaggio sulla questione

Paolo Ferrario ha detto...

piuttosto incisive queste analisi.
è indubbiamante vero che c'è un elettorato fluttuante che cambia voto secondo le proprie previsioni di interesse. i dati ci confermano che le elezioni si vincono opèerdono per circa 5 punti percentuali.
mi piace integrare questa prospettiva, che ha il pregio di basarsi su dati socio-economici con altre due prospettive: 1. quella della "democrazia sondaggista" ossia basata sull'uso delle dichiarazioni di voto come clava mediatica e 2. quella dei cambiamenti culturali profondi.
su questo tema il testo fondamentale , a mio avviso, è: raffaele simone, il mostro mite, garzanti.
sull'esito al nord rimene infallibile l'analisi che ha fatto massimo cacciari in questa intervista:
http://amalteo.splinder.com/post/16804080/Lasciare+segni%3A+ancora+Massimo
tutti e tre i materiali che hai reso disponibili sono molto interessanti
a rileggerti: ho messo il tuo blog sul mio google reader. mi segnalerà i tuoi pensieri
ti ringrazio