Ho pubblicato il seguente commento all'intervento di Paolo Giaretta, segretario regionale del PD Veneto, sul sito del PD Veneto
Caro Paolo sono stati commessi molti errori in quanto tutte le scelte anche quelle meno opportune sono state effettuate al centro. Sono stati candidati molte persone, si di valore, ma che non rappresentano il Veneto. E' possibile che le oganizzazioni cambiano nel pianeta con la globalizzazione che valorizza le comunità locali, il decentramento e le decisioni prese in periferia e noi ancora continuiamo a mantenere in piedi una struttura centralizzata che tutto decide. Occorre stabilire delle articolazioni territoriali che tengano presente i problemi delle aree che presentano caratteri omogenei. Per questo si parla del PD del Nord non come motivo di divisione ma come opportunità per dare delle risposte politiche ad una area tra le più sviluppate del Nord. Questo non significa escludere altri ambiti territoriali che presentano problemi di natura diversa. Pensiamo al Sud: criminalità, disoccupazione, mancato sviluppo. Tutti problemi a cui bisogna trovare una soluzione con la partecipazione responsabile delle comunità periferiche. Perchè bisogna gestire il PD in solitudine? I cittadini vogliano contare e co-creare valore e strategie per le comunità. Oggi nel mondo delle imprese vi è la partecipazione dei consumatori alla creazione del prodotto e del valore (prosumer). Perchè non adeguiamo la nostra struttura a quello che avviene nel mondo delle organizzazioni?
Risposta di Paolo Giaretta
Caro Antonino il problema del rapporto tra iniziativa politica e territorio ci sta tutto. Penso che il modello federale accettato nel nostro statuto non sia teorico ma molto concreto: autonomia programmatica, finanziaria, di alleanza sono principi esplicitamente sanciti dallo Statuto. Ora si tratta di farli vivere concretamente, caratterizzandoci per la capacità di rappresentare le specificità territoriali. Si deve lavorare di più sui temi e meno sulle forme.
Caro Paolo sono stati commessi molti errori in quanto tutte le scelte anche quelle meno opportune sono state effettuate al centro. Sono stati candidati molte persone, si di valore, ma che non rappresentano il Veneto. E' possibile che le oganizzazioni cambiano nel pianeta con la globalizzazione che valorizza le comunità locali, il decentramento e le decisioni prese in periferia e noi ancora continuiamo a mantenere in piedi una struttura centralizzata che tutto decide. Occorre stabilire delle articolazioni territoriali che tengano presente i problemi delle aree che presentano caratteri omogenei. Per questo si parla del PD del Nord non come motivo di divisione ma come opportunità per dare delle risposte politiche ad una area tra le più sviluppate del Nord. Questo non significa escludere altri ambiti territoriali che presentano problemi di natura diversa. Pensiamo al Sud: criminalità, disoccupazione, mancato sviluppo. Tutti problemi a cui bisogna trovare una soluzione con la partecipazione responsabile delle comunità periferiche. Perchè bisogna gestire il PD in solitudine? I cittadini vogliano contare e co-creare valore e strategie per le comunità. Oggi nel mondo delle imprese vi è la partecipazione dei consumatori alla creazione del prodotto e del valore (prosumer). Perchè non adeguiamo la nostra struttura a quello che avviene nel mondo delle organizzazioni?
Risposta di Paolo Giaretta
Caro Antonino il problema del rapporto tra iniziativa politica e territorio ci sta tutto. Penso che il modello federale accettato nel nostro statuto non sia teorico ma molto concreto: autonomia programmatica, finanziaria, di alleanza sono principi esplicitamente sanciti dallo Statuto. Ora si tratta di farli vivere concretamente, caratterizzandoci per la capacità di rappresentare le specificità territoriali. Si deve lavorare di più sui temi e meno sulle forme.
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