martedì 31 agosto 2010

Federico Testa sulle criticità del decreto relativo al mercato del gas

Nel sito dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas è stato pubblicata una nota su alcune criticità relative al Decreto legislativo 13 agosto 2010 n. 130, recante "misure per la maggiore concorrenzialità nel mercato del gas naturale ed il trasferimento dei benefici risultanti ai clienti finali".

In tale articolo “vengono riproposte alcune delle osservazioni a suo tempo formulate dal Partito Democratico in merito alla scelta del Governo di non recepire correttamente quanto deliberato, su nostra proposta, dalla commissione Attività Produttive della Camera" dichiara Federico Testa, responsabile Energia del PD.  "In particolare, continua Testa, attraverso il meccanismo di calcolo della quota di mercato, l'entità della compensazione e la possibilità per l'operatore dominante di partecipare alle aste, si rallenta il processo di apertura del mercato del gas nel nostro Paese, con pesanti conseguenze per famiglie e imprese, anche perché -non dimentichiamolo- la maggior parte della nostra energia elettrica viene prodotta utilizzando gas metano. Come giustamente ha sottolineato l'Autorità indipendente di regolazione, conclude Testa, gli effetti delle misure adottate nel Decreto faranno sì che nei fatti sarà consentito ad ENI di controllare fino al 65% del totale del gas consumato in Italia, i possibili benefici sui clienti civili e sulle piccole imprese saranno ancora molto incerti, l’impatto che le misure transitorie introdotte avranno sui corrispettivi di trasporto e bilanciamento determineranno un aumento delle componenti tariffarie in bolletta".

Ancora una volta il Governo disattende alcune proposte utili che avrebbero potuto incidere positivamente sulla capacità di spesa delle famiglie e delle piccole imprese.

Nota dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas
Nota "Casa e Clima"

1 commento:

Maurizio Facincani ha detto...

Ancora una volta possiamo apprezzare la competenza di Federico Testa. Delude il fatto che l'Autority non abbia strumenti efficaci per contrastare l'operato del monopolista in modo stringente su una particolarità così rilevante in materia di regolazione del mercato. Penso sarebbe opportuna una iniziativa parlamentare che punti ad introdurre nelle norme che regolano il funzionamento ed i poteri dell'Autority in questioni così rilevanti. Diversamente avremo un'Autority forte coi deboli e debole coi forti. Non dimentichiamo che è capitato che l'arbitro sia diventato in più occasioni giocatore in campo a favore sempre dei grandi, penalizzando i piccoli che (unendosi tra loro) in alcuni casi hanno mostrato di saper reggere la concorrenza con vataggi per i consumatori.