Gianfranco Falduto ha deciso di presentare la propria candidatura a coordinatore del circolo del Partito Democratico di Legnago accompagnata da una mozione ricca di contenuti e di impegni per dare una svolta alla presenza politica del PD dopo i recenti avvenimenti politici (elezioni amministrative disastrose, dimissioni del coordinatore, mancata costituzione del gruppo PD in consiglio comunale). Ritengo che i contenuti espressi nella mozione siano importanti per avviare una grande processo di cambiamento a Legnago.
Ecco i dieci punti proposti da Gianfranco.
“1. Un Partito Credibile
Credo invece che il problema più grande che abbiamo in questo momento sia quello della credibilità. Non siamo in grado di svolgere un’azione politica credibile. Non siamo capaci di offrire ai nostri elettori e tanto meno alla gente una visione chiara del futuro della società come vorremmo che fosse. E la percezione della gente è che il PD non solo non sia in grado di dare soluzioni concrete ai problemi, ma addirittura di non essere neppure in grado di comprendere quali siano i problemi.
È di vitale importanza trovare il modo di risolvere questo problema e di rilanciare un partito, il nostro, che sia in grado di portare avanti efficacemente un progetto ed un’azione politica credibili, che sappia parlare alla gente, che sappia essere un punto di riferimento e di aggregazione per tutte quelle persone, e sono tante, che si identificano nei nostri stessi valori, che credono che la politica sia capace di cambiare le cose e che aspirino a lasciare alle generazioni future un mondo capace di progredire nel rispetto della dignità dell’uomo, nell’abbattimento delle barriere, nella pace, nella giustizia sociale, nel rispetto dell’ambiente.
2 Una nuova mentalità capace di abbracciare il cambiamento
Costruire un partito credibile è un obiettivo non certamente facile da raggiungere. Bisogna mettere in campo il meglio delle nostre capacità e tanta buona volontà soprattutto per superare la frammentazione delle posizioni spesso eccessivamente personalistiche. Quello che serve è una nuova mentalità che sappia abbracciare il cambiamento e che abbia il coraggio di operare scelte innovative che portino ad un rinnovamento vero.
3 Un Partito coerente con i suoi valori
È necessario che l’azione politica che viene svolta sia all’interno del Partito che all’esterno sia coerente con i nostri valori. Sembra una banalità, ma se in questi due anni di attività fossimo stati sempre, comunque, dovunque coerenti con i nostri principi, e fossimo stati capaci di mettere in pratica le idee e le parole con azioni e progetti chiari e precisi, saremmo anche stati credibili e la gente sarebbe stata ad ascoltarci con maggiore attenzione.
Care amiche ed amici, compagne e compagni, la coerenza è ormai diventata ovunque merce rara, ed all’interno del nostro partito è da tempo latitante e dobbiamo a tutti i costi riacciuffarla.
Proviamo allora a darci delle regole da applicare rigorosamente sulla coerenza, cioè sul principio di fare seguire alle idee ed alle discussioni le azioni conseguenti e necessarie affinché le idee e le parole si traducano in fatti concreti e programmi politici.
4 Il Partito della partecipazione
Prendiamo adesso uno dei nostri valori più importanti, se non il più importante, che ritroviamo anche nel nome stesso del nostro partito, il valore della democrazia.
Ebbene, democrazia non vuol dire solamente e semplicemente il riconoscimento a tutti i cittadini del diritto di voto, ma vuol dire molto di più. Nel significato di Democrazia è insito anche il principio dell’uguaglianza, della partecipazione, del diritto di accedere all’informazione libera e veritiera.
Uno stato democratico deve favorire al meglio questa partecipazione e organizzarsi in modo che ogni persona possa incidere nella maniera più diretta possibile sulle scelte politiche e sull’amministrazione della cosa pubblica.
Abbiamo lasciato cavalcare ai nostri avversari politici della Lega Nord il problema del federalismo. La Lega è apparsa paladina di questa importante riforma, ottenendo forti consensi tra la gente, catalizzando l’attenzione dei media che hanno lasciato nell’ombra le nostre tesi tanto che la percezione della gente sia stata che il PD non fosse in grado di formulare proposte credibili su questo argomento. Eppure quello delle autonomie locali, ed il conseguente impegno a portare al massimo il decentramento dei poteri dello stato, anche dal punto di vista fiscale, così come quello della sussidiarietà, sono temi che appartengono alla nostra tradizione culturale, e sono temi coerenti con il nostro valore di democrazia.
La regola della coerenza deve essere rigorosamente applicata innanzitutto all’interno del Partito, che è Partito Democratico per antonomasia e che di democrazia deve nutrirsi in ogni atto o azione che compia, non soltanto per crescere e contribuire efficacemente al cambiamento della società che tutti sogniamo, ma anche per essere in grado di guidarlo il cambiamento.
Applicare rigorosamente la regola della coerenza significa che il Partito Democratico, il nostro Circolo di Legnago, debba assumere impegni chiari e mettere in campo iniziative precise.
È necessario assumere iniziative che favoriscano l’informazione, il confronto e la partecipazione della gente sui temi che interessano la Città e che vengono dibattuti in Consiglio Comunale ed in Giunta.
5 Il Partito della trasparenza
È necessario che la gestione politica e amministrativa della nostra città avvenga nella massima trasparenza. Bisogna munirsi di cesoie e sfrondare il sottobosco della politica. Tutto quello che avviene in aula consiliare, in giunta, nei corridoi del palazzo, si tratti di questioni grandi o piccole, di scelte strategiche o di semplici nomine nei vari enti, tutto questo deve essere di dominio pubblico, tutto questo deve essere motivato, e i motivi delle scelte devono essere trasparenti, aperte al dibattito e al confronto di tutti gli elettori, egualitariamente. Questo è il ruolo che dovranno svolgere i nostri rappresentanti nel Consiglio Comunale, con coerenza e nella consapevolezza di portare avanti un’azione politica non individualistica e fine a se stessa ma un’azione compatibile con gli obiettivi e i programmi del Partito per la costruzione di una società democratica e partecipativa.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario che il Partito si organizzi e si strutturi in modo da facilitare e rendere più efficace l’azione politica.
È necessario che in seno al Consiglio Comunale si costituisca il gruppo del PD, così come è necessario che il gruppo consiliare nel suo compito venga supportato da tutto il Partito. Questo perché i nostri consiglieri abbiano forza e credibilità e possano condurre il loro mandato in maniera efficace e costruttiva. E tra le iniziative da assumere c’è quella di convocare l’assemblea degli iscritti tutte le volte che si riunisce il Consiglio Comunale per discuterne in anteprima l’ordine del giorno e dare mandato al gruppo consiliare di agire sulla base delle decisioni prese.
6 Un Partito che sappia parlare alla gente
Il Partito Democratico deve ritrovare la vocazione di essere prima di ogni altra cosa strumento di partecipazione delle persone alla vita politica e sociale. E per questo deve farsi promotore di incontri con associazioni, categorie produttive, organizzazioni di studenti e lavoratori, ma anche con la gente, le famiglie, per discutere dei problemi di ogni giorno, la casa, il lavoro, la scuola, dei problemi che incontrano le donne nell’essere mamme e lavoratrici allo stesso tempo, dei problemi degli anziani, la sanità, la solitudine. Di queste cose soprattutto deve occuparsi la politica.
Ma per parlare con la gente dobbiamo imparare ad usare un linguaggio nuovo, meno saccente e forse anche meno arrogante. Però non deve essere neppure un linguaggio che si rivolga alla pancia delle persone, come adesso si usa fare per rastrellare qualche voto in più. Deve essere un linguaggio che ci consenta di rivolgersi alla testa e al cuore delle persone. Per esempio, che ci consenta di dialogare con chi ritiene che sia giusto ricacciare in mare i disperati dei barconi perché sono dei delinquenti, per fare capire che questa non è la giustizia, che la giustizia è un’altra, che i veri delinquenti non attraversano a piedi il deserto del Sahara e non salgono in 100 su barconi che
possono contenerne al massimo 20 e vedere morire di fame e di sete i propri compagni in una traversata che non finisce mai. Che i veri delinquenti sono altrove, a godersi i quattrini guadagnati sulla pelle di quei disperati.
7 Un Partito coeso
Il Partito deve essere coeso, unito. Il nostro deve essere un partito pluralista, aperto al dibattito ed al confronto, che può essere serrato ed anche aspro se occorre. Ma tutto questo deve avvenire all’interno delle nostre sedi. È necessario discutere, ma è anche necessario condividere una sintesi e prendere decisioni che dovranno poi guidare l’azione politica del partito. E potrebbe accadere che le decisioni vengano prese a maggioranza, votando. È necessario riprendere il gusto di confrontarci liberamente e votare liberamente. Questo vuol dire che il Partito deve essere composto da donne e uomini liberi, liberi di discutere e di confrontarsi sulle idee e sui progetti. Liberi da pregiudizi e da interessi personalistici, liberi dalla schiavitù intellettuale di appartenere a cordate o a correnti di vecchio stampo. Liberi soprattutto di votare per ciò che si ritiene giusto senza dovere niente a nessuno. Una volta che si è discusso, votato, deciso, il Partito deve essere unito. Le scelte devono essere portate avanti da tutti, con convinzione, con forza, con sinergia. È importante che l’unità del Partito venga percepita dalla gente, perché questo dà forza e credibilità.
8 Una squadra vincente
Da appassionato di calcio, vorrei usare una metafora calcistica. In una partita di calcio scendono in campo 11 giocatori. Ognuno ha un ruolo e svolge un compito preciso. E c’è l’allenatore che stabilisce la tattica e assegna i compiti. Adesso, chi conosce il calcio sa bene che una squadra può essere composta da campioni super talentuosi, ma se ognuno gioca per conto suo e non per la squadra, se non c’è coesione e unità di intenti è difficile che poi si vinca la partita. Le squadre vincenti sono quelle che giocano unite, dove ogni giocatore supporta il gioco del compagno, dove ogni giocatore fa il tifo per il compagno e spera che questi porti a termine l’azione con successo ed
è disposto a sostenerlo ed aiutarlo, perché è consapevole che la vittoria della squadra è anche la sua vittoria. È nelle squadre di questo tipo che vengono valorizzati i talenti e i singoli giocatori diventano più forti. Chi conosce il calcio sa bene che per vincere il pallone d’oro, che è un premio individuale, bisogna appartenere ad una squadra vincente.
Credo che il Circolo PD di Legnago debba agire come una squadra di calcio, con una sola differenza però. Che mentre in una squadra di calcio non c’è democrazia e le decisioni vengono prese solo dall’allenatore, nel nostro Circolo le decisioni verranno prese collegialmente. Collegialmente verranno assegnati i ruoli ed i compiti e si farà un gioco di squadra in cui ognuno
supporterà il compagno e tiferà per lui, perché la vittoria della squadra è la vittoria di tutti. Bene, in questa squadra il Segretario del Circolo non sarà come l’allenatore che decide e dispone, ma dovrà mettersi a servizio degli altri con l’unico obiettivo di garantire che le decisioni vengano prese
collegialmente e che ognuno svolga al meglio il suo ruolo all’interno di un gioco di squadra.
9 Una sede sempre aperta
Una priorità che il nuovo Segretario di questo Circolo dovrà affrontare è quello della sede. Il Partito Democratico di Legnago deve avere una sede adeguata ed accogliente, che divenga strumento di una presenza viva e vivace nella nostra città. Una sede aperta sempre, capace di essere un punto di riferimento per tutti coloro che hanno voglia di partecipare alla vita politica, sociale e culturale del partito e che vogliono essere protagonisti della vita politica di Legnago. Una sede che sappia accogliere prima di tutto i giovani, che devono trovare nella sede del PD un luogo dove incontrarsi, discutere, realizzare iniziative, fare valere le proprie esigenze. Una sede che sia un laboratorio di idee e di progetti che contribuiscano alla crescita sociale e culturale di tutta la città, e non solo, che sia un punto di riferimento anche per gli altri circoli della bassa veronese, per attività ed iniziative che vadano oltre lo stretto ambito cittadino. Tutti gli iscritti, nessuno escluso, secondo la voglia e il tempo disponibile, seppure minimo che ognuno vorrà mettere a disposizione, saranno chiamati a dare il loro contributo affinché la sede rimanga, almeno per poche ore, ma tutti i giorni aperta.
10 Un’organizzazione viva
Altra priorità è l’organizzazione della vita del Circolo. Il nuovo Segretario condividerà con il Coordinamento del Circolo la nomina di un Comitato Esecutivo che si occuperà di tutte le attività. Ogni componente dell’Esecutivo avrà l’incarico e la responsabilità di sviluppare attività di studio e di iniziativa politica nell’ambito di un’area tematica. A questo scopo coordinerà l’attività di una Commissione aperta al contributo di tutti coloro ne volessero fare parte, sia iscritti che simpatizzanti. L’Esecutivo e le Commissioni saranno il motore propulsivo dell’azione politica del Partito Democratico legnaghese verso il territorio, verso la popolazione, verso le amministrazioni locali e verso i livelli superiori dello stesso Partito. Almeno una volta all’anno l’operato ed i risultati ottenuti da ciascuna commissione verranno sottoposti alla valutazione ed al giudizio dell’Assemblea degli iscritti al Circolo.
Il Partito Democratico è il nostro partito, è la nostra casa dove ognuno deve sentirsi a suo agio e dove ogni iscritto ha il dovere ed il diritto di dare il proprio contributo in termini di idee e di impegno concreto. Ed il nostro impegno sarà quello di mettere tutti, nessuno escluso, nelle condizioni di potere contribuire fattivamente e di essere protagonisti, ciascuno secondo il tipo di impegno e secondo la disponibilità di tempo che può dedicare. Tutti dobbiamo sentirci impegnati e recitare la nostra parte, senza comparse, ma tutti protagonisti, seppure ognuno di noi nel nostro piccolo. Tutto questo nella consapevolezza che il Partito Democratico in questo momento ha bisogno del contributo di tutti per rinnovarsi e per rilanciarsi, per essere forte e vincente, per cambiare con la politica il nostro Paese.”
Gianfranco Falduto
Si segnala la presentazione della candidatura di Clara Scapin, la quale ricopre attualmente l'incarico di consigliere provinciale e comunale. Ritengo che il codice etico del partito non permetta giustamente il cumulo di tante cariche.
Oltre a Falduto e a Scapin ha presentato la sua candidatura Tommaso Casari.
Ecco i dieci punti proposti da Gianfranco.
“1. Un Partito Credibile
Credo invece che il problema più grande che abbiamo in questo momento sia quello della credibilità. Non siamo in grado di svolgere un’azione politica credibile. Non siamo capaci di offrire ai nostri elettori e tanto meno alla gente una visione chiara del futuro della società come vorremmo che fosse. E la percezione della gente è che il PD non solo non sia in grado di dare soluzioni concrete ai problemi, ma addirittura di non essere neppure in grado di comprendere quali siano i problemi.
È di vitale importanza trovare il modo di risolvere questo problema e di rilanciare un partito, il nostro, che sia in grado di portare avanti efficacemente un progetto ed un’azione politica credibili, che sappia parlare alla gente, che sappia essere un punto di riferimento e di aggregazione per tutte quelle persone, e sono tante, che si identificano nei nostri stessi valori, che credono che la politica sia capace di cambiare le cose e che aspirino a lasciare alle generazioni future un mondo capace di progredire nel rispetto della dignità dell’uomo, nell’abbattimento delle barriere, nella pace, nella giustizia sociale, nel rispetto dell’ambiente.
2 Una nuova mentalità capace di abbracciare il cambiamento
Costruire un partito credibile è un obiettivo non certamente facile da raggiungere. Bisogna mettere in campo il meglio delle nostre capacità e tanta buona volontà soprattutto per superare la frammentazione delle posizioni spesso eccessivamente personalistiche. Quello che serve è una nuova mentalità che sappia abbracciare il cambiamento e che abbia il coraggio di operare scelte innovative che portino ad un rinnovamento vero.
3 Un Partito coerente con i suoi valori
È necessario che l’azione politica che viene svolta sia all’interno del Partito che all’esterno sia coerente con i nostri valori. Sembra una banalità, ma se in questi due anni di attività fossimo stati sempre, comunque, dovunque coerenti con i nostri principi, e fossimo stati capaci di mettere in pratica le idee e le parole con azioni e progetti chiari e precisi, saremmo anche stati credibili e la gente sarebbe stata ad ascoltarci con maggiore attenzione.
Care amiche ed amici, compagne e compagni, la coerenza è ormai diventata ovunque merce rara, ed all’interno del nostro partito è da tempo latitante e dobbiamo a tutti i costi riacciuffarla.
Proviamo allora a darci delle regole da applicare rigorosamente sulla coerenza, cioè sul principio di fare seguire alle idee ed alle discussioni le azioni conseguenti e necessarie affinché le idee e le parole si traducano in fatti concreti e programmi politici.
4 Il Partito della partecipazione
Prendiamo adesso uno dei nostri valori più importanti, se non il più importante, che ritroviamo anche nel nome stesso del nostro partito, il valore della democrazia.
Ebbene, democrazia non vuol dire solamente e semplicemente il riconoscimento a tutti i cittadini del diritto di voto, ma vuol dire molto di più. Nel significato di Democrazia è insito anche il principio dell’uguaglianza, della partecipazione, del diritto di accedere all’informazione libera e veritiera.
Uno stato democratico deve favorire al meglio questa partecipazione e organizzarsi in modo che ogni persona possa incidere nella maniera più diretta possibile sulle scelte politiche e sull’amministrazione della cosa pubblica.
Abbiamo lasciato cavalcare ai nostri avversari politici della Lega Nord il problema del federalismo. La Lega è apparsa paladina di questa importante riforma, ottenendo forti consensi tra la gente, catalizzando l’attenzione dei media che hanno lasciato nell’ombra le nostre tesi tanto che la percezione della gente sia stata che il PD non fosse in grado di formulare proposte credibili su questo argomento. Eppure quello delle autonomie locali, ed il conseguente impegno a portare al massimo il decentramento dei poteri dello stato, anche dal punto di vista fiscale, così come quello della sussidiarietà, sono temi che appartengono alla nostra tradizione culturale, e sono temi coerenti con il nostro valore di democrazia.
La regola della coerenza deve essere rigorosamente applicata innanzitutto all’interno del Partito, che è Partito Democratico per antonomasia e che di democrazia deve nutrirsi in ogni atto o azione che compia, non soltanto per crescere e contribuire efficacemente al cambiamento della società che tutti sogniamo, ma anche per essere in grado di guidarlo il cambiamento.
Applicare rigorosamente la regola della coerenza significa che il Partito Democratico, il nostro Circolo di Legnago, debba assumere impegni chiari e mettere in campo iniziative precise.
È necessario assumere iniziative che favoriscano l’informazione, il confronto e la partecipazione della gente sui temi che interessano la Città e che vengono dibattuti in Consiglio Comunale ed in Giunta.
5 Il Partito della trasparenza
È necessario che la gestione politica e amministrativa della nostra città avvenga nella massima trasparenza. Bisogna munirsi di cesoie e sfrondare il sottobosco della politica. Tutto quello che avviene in aula consiliare, in giunta, nei corridoi del palazzo, si tratti di questioni grandi o piccole, di scelte strategiche o di semplici nomine nei vari enti, tutto questo deve essere di dominio pubblico, tutto questo deve essere motivato, e i motivi delle scelte devono essere trasparenti, aperte al dibattito e al confronto di tutti gli elettori, egualitariamente. Questo è il ruolo che dovranno svolgere i nostri rappresentanti nel Consiglio Comunale, con coerenza e nella consapevolezza di portare avanti un’azione politica non individualistica e fine a se stessa ma un’azione compatibile con gli obiettivi e i programmi del Partito per la costruzione di una società democratica e partecipativa.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario che il Partito si organizzi e si strutturi in modo da facilitare e rendere più efficace l’azione politica.
È necessario che in seno al Consiglio Comunale si costituisca il gruppo del PD, così come è necessario che il gruppo consiliare nel suo compito venga supportato da tutto il Partito. Questo perché i nostri consiglieri abbiano forza e credibilità e possano condurre il loro mandato in maniera efficace e costruttiva. E tra le iniziative da assumere c’è quella di convocare l’assemblea degli iscritti tutte le volte che si riunisce il Consiglio Comunale per discuterne in anteprima l’ordine del giorno e dare mandato al gruppo consiliare di agire sulla base delle decisioni prese.
6 Un Partito che sappia parlare alla gente
Il Partito Democratico deve ritrovare la vocazione di essere prima di ogni altra cosa strumento di partecipazione delle persone alla vita politica e sociale. E per questo deve farsi promotore di incontri con associazioni, categorie produttive, organizzazioni di studenti e lavoratori, ma anche con la gente, le famiglie, per discutere dei problemi di ogni giorno, la casa, il lavoro, la scuola, dei problemi che incontrano le donne nell’essere mamme e lavoratrici allo stesso tempo, dei problemi degli anziani, la sanità, la solitudine. Di queste cose soprattutto deve occuparsi la politica.
Ma per parlare con la gente dobbiamo imparare ad usare un linguaggio nuovo, meno saccente e forse anche meno arrogante. Però non deve essere neppure un linguaggio che si rivolga alla pancia delle persone, come adesso si usa fare per rastrellare qualche voto in più. Deve essere un linguaggio che ci consenta di rivolgersi alla testa e al cuore delle persone. Per esempio, che ci consenta di dialogare con chi ritiene che sia giusto ricacciare in mare i disperati dei barconi perché sono dei delinquenti, per fare capire che questa non è la giustizia, che la giustizia è un’altra, che i veri delinquenti non attraversano a piedi il deserto del Sahara e non salgono in 100 su barconi che
possono contenerne al massimo 20 e vedere morire di fame e di sete i propri compagni in una traversata che non finisce mai. Che i veri delinquenti sono altrove, a godersi i quattrini guadagnati sulla pelle di quei disperati.
7 Un Partito coeso
Il Partito deve essere coeso, unito. Il nostro deve essere un partito pluralista, aperto al dibattito ed al confronto, che può essere serrato ed anche aspro se occorre. Ma tutto questo deve avvenire all’interno delle nostre sedi. È necessario discutere, ma è anche necessario condividere una sintesi e prendere decisioni che dovranno poi guidare l’azione politica del partito. E potrebbe accadere che le decisioni vengano prese a maggioranza, votando. È necessario riprendere il gusto di confrontarci liberamente e votare liberamente. Questo vuol dire che il Partito deve essere composto da donne e uomini liberi, liberi di discutere e di confrontarsi sulle idee e sui progetti. Liberi da pregiudizi e da interessi personalistici, liberi dalla schiavitù intellettuale di appartenere a cordate o a correnti di vecchio stampo. Liberi soprattutto di votare per ciò che si ritiene giusto senza dovere niente a nessuno. Una volta che si è discusso, votato, deciso, il Partito deve essere unito. Le scelte devono essere portate avanti da tutti, con convinzione, con forza, con sinergia. È importante che l’unità del Partito venga percepita dalla gente, perché questo dà forza e credibilità.
8 Una squadra vincente
Da appassionato di calcio, vorrei usare una metafora calcistica. In una partita di calcio scendono in campo 11 giocatori. Ognuno ha un ruolo e svolge un compito preciso. E c’è l’allenatore che stabilisce la tattica e assegna i compiti. Adesso, chi conosce il calcio sa bene che una squadra può essere composta da campioni super talentuosi, ma se ognuno gioca per conto suo e non per la squadra, se non c’è coesione e unità di intenti è difficile che poi si vinca la partita. Le squadre vincenti sono quelle che giocano unite, dove ogni giocatore supporta il gioco del compagno, dove ogni giocatore fa il tifo per il compagno e spera che questi porti a termine l’azione con successo ed
è disposto a sostenerlo ed aiutarlo, perché è consapevole che la vittoria della squadra è anche la sua vittoria. È nelle squadre di questo tipo che vengono valorizzati i talenti e i singoli giocatori diventano più forti. Chi conosce il calcio sa bene che per vincere il pallone d’oro, che è un premio individuale, bisogna appartenere ad una squadra vincente.
Credo che il Circolo PD di Legnago debba agire come una squadra di calcio, con una sola differenza però. Che mentre in una squadra di calcio non c’è democrazia e le decisioni vengono prese solo dall’allenatore, nel nostro Circolo le decisioni verranno prese collegialmente. Collegialmente verranno assegnati i ruoli ed i compiti e si farà un gioco di squadra in cui ognuno
supporterà il compagno e tiferà per lui, perché la vittoria della squadra è la vittoria di tutti. Bene, in questa squadra il Segretario del Circolo non sarà come l’allenatore che decide e dispone, ma dovrà mettersi a servizio degli altri con l’unico obiettivo di garantire che le decisioni vengano prese
collegialmente e che ognuno svolga al meglio il suo ruolo all’interno di un gioco di squadra.
9 Una sede sempre aperta
Una priorità che il nuovo Segretario di questo Circolo dovrà affrontare è quello della sede. Il Partito Democratico di Legnago deve avere una sede adeguata ed accogliente, che divenga strumento di una presenza viva e vivace nella nostra città. Una sede aperta sempre, capace di essere un punto di riferimento per tutti coloro che hanno voglia di partecipare alla vita politica, sociale e culturale del partito e che vogliono essere protagonisti della vita politica di Legnago. Una sede che sappia accogliere prima di tutto i giovani, che devono trovare nella sede del PD un luogo dove incontrarsi, discutere, realizzare iniziative, fare valere le proprie esigenze. Una sede che sia un laboratorio di idee e di progetti che contribuiscano alla crescita sociale e culturale di tutta la città, e non solo, che sia un punto di riferimento anche per gli altri circoli della bassa veronese, per attività ed iniziative che vadano oltre lo stretto ambito cittadino. Tutti gli iscritti, nessuno escluso, secondo la voglia e il tempo disponibile, seppure minimo che ognuno vorrà mettere a disposizione, saranno chiamati a dare il loro contributo affinché la sede rimanga, almeno per poche ore, ma tutti i giorni aperta.
10 Un’organizzazione viva
Altra priorità è l’organizzazione della vita del Circolo. Il nuovo Segretario condividerà con il Coordinamento del Circolo la nomina di un Comitato Esecutivo che si occuperà di tutte le attività. Ogni componente dell’Esecutivo avrà l’incarico e la responsabilità di sviluppare attività di studio e di iniziativa politica nell’ambito di un’area tematica. A questo scopo coordinerà l’attività di una Commissione aperta al contributo di tutti coloro ne volessero fare parte, sia iscritti che simpatizzanti. L’Esecutivo e le Commissioni saranno il motore propulsivo dell’azione politica del Partito Democratico legnaghese verso il territorio, verso la popolazione, verso le amministrazioni locali e verso i livelli superiori dello stesso Partito. Almeno una volta all’anno l’operato ed i risultati ottenuti da ciascuna commissione verranno sottoposti alla valutazione ed al giudizio dell’Assemblea degli iscritti al Circolo.
Il Partito Democratico è il nostro partito, è la nostra casa dove ognuno deve sentirsi a suo agio e dove ogni iscritto ha il dovere ed il diritto di dare il proprio contributo in termini di idee e di impegno concreto. Ed il nostro impegno sarà quello di mettere tutti, nessuno escluso, nelle condizioni di potere contribuire fattivamente e di essere protagonisti, ciascuno secondo il tipo di impegno e secondo la disponibilità di tempo che può dedicare. Tutti dobbiamo sentirci impegnati e recitare la nostra parte, senza comparse, ma tutti protagonisti, seppure ognuno di noi nel nostro piccolo. Tutto questo nella consapevolezza che il Partito Democratico in questo momento ha bisogno del contributo di tutti per rinnovarsi e per rilanciarsi, per essere forte e vincente, per cambiare con la politica il nostro Paese.”
Gianfranco Falduto
Si segnala la presentazione della candidatura di Clara Scapin, la quale ricopre attualmente l'incarico di consigliere provinciale e comunale. Ritengo che il codice etico del partito non permetta giustamente il cumulo di tante cariche.
Oltre a Falduto e a Scapin ha presentato la sua candidatura Tommaso Casari.
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