In questo mese di settembre in occasione della prima fase del congresso del Partito Democratico diversi esponenti nazionali del partito hanno partecipato a numerose manifestazioni organizzate nel Veneto. Gli stessi esponenti non sono stati presenti a Verona.
Per capire questo fenomeno ho posto qualche domanda agli esponenti del PD veronese perché ritengo che in qualche modo la provincia non è stata tenuta in considerazione per come dovrebbe.
Remo Zanella afferma che per “la mozione Dario Franceschini, a partire dal mese di agosto, sono venuti a Verona dirigenti di calibro quali: Dario Franceschini stesso, Debora Serracchiani, Pierluigi Castagnetti e, più volte il candidato alla segreteria regionale Andrea Causin. Per quanto riguarda il prossimo futuro, in agenda sono previsti incontri con altri dirigenti nazionali di rilievo”.
“Vorrei innanzitutto ricordare, afferma Roberto Fasoli, che i principali esponenti del Partito Democratico sono già venuti a Verona nel corso del mese di agosto, prima dell'inizio del percorso congressuale: Bersani, Franceschini e l'incontro con la Bindi è saltato all'ultimo momento ma lei si è impegnata a tornare nel mese di ottobre”.
“A Verona sono venuti, continua Roberto, più volte i candidati alla segreteria regionale: Rosanna Filippin per la mozione Bersani, Andrea Causin per Franceschini e Felice Casson per Marino. Recentemente è venuto anche Vasco Errani, presidente della regione Emilia Romagna, che ha presentato la mozione Bersani nell'assemblea congressuale del 6° circolo e poi ha incontrato gli amministratori a Villafranca. Penso che nel mese di ottobre sarà possibile avere ancora a Verona i principali esponenti del partito. Quanto alla valutazione sul ruolo di Verona nel Veneto e a livello nazionale ritengo utile una seria riflessione da svolgere con calma in altra occasione. Personalmente però non credo ci sia uno stretto collegamento tra i due fatti, anche se è indiscutibile che i leader tendono ad essere più presenti nelle piazze più importanti”.
Resta il nostro impegno, conclude Roberto Fasoli, con o senza la presenza dei massimi esponenti, a svolgere un buon congresso, attento al merito dei problemi e pieno di analisi e proposte serie, per rilanciare veramente il ruolo del PD e far rinascere la speranza.
“E’ vero che Verona, dichiara Franco Bonfante, è stata in alcune occasioni poco frequentata dai big nazionali, ma ci sono stati tanti e importanti nomi che hanno girato il nostro territorio, rincuorando i militanti e vivacizzando dibattiti ed iniziative pubbliche”.
Franco Bonfante afferma che “Bersani è venuto la primavera scorsa a sostegno di Diego Zardini, ed è tornato a Quinzano all’inizio di agosto. Dario Franceschini ha partecipato all’inaugurazione della sede ed è tornato sempre alla festa di Quinzano. Rosy Bindi dovrebbe passare nelle prossime settimane, e così pure Enrico Letta, che è stato a Negrar a giugno. Debora Serracchiani è stata ospite alla Festa di San Michele. Vasco Errani è appena venuto a Verona, partecipando come relatore al Congresso di Circolo di Borgo Venezia e ad una iniziativa a Villafranca. Castagnetti ha partecipato ad una iniziativa di mozione al Liston 12, mentre Zanonato ha riempito Sala Lucchi presentando la mozione Bersani. Luigi Berlinguer è venuto a Verona prima delle elezioni Europee”.
Certo che rispetto ad altri territori, conclude Franco Bonfante, dove la presenza di personaggi importanti è costante e diffusa, da noi si può migliorare molto, ma credo che non si debba fare di ogni erba un fascio. Occorre invece lavorare perché il Veneto (e Verona in particolare) riesca ad esprimere in futuro esponenti nazionali radicati e forti del consenso del territorio.
Dalle dichiarazioni degli esponenti del PD risulta che nella prima fase congressuale che si sta svolgendo in questo mese di settembre Bersani, Franceschini e Marino non sono stati presenti a Verona. Inoltre altri esponenti di rilevanza nazionale sono stati presenti in altre provincie e non a Verona. Ritengo, pertanto, che occorre impegnarsi di più affinché l’impegno politico dei democratici di Verona venga riconosciuto a livello nazionale ed i problemi della Provincia di Verona non vengano sottovalutati.
Per capire questo fenomeno ho posto qualche domanda agli esponenti del PD veronese perché ritengo che in qualche modo la provincia non è stata tenuta in considerazione per come dovrebbe.
Remo Zanella afferma che per “la mozione Dario Franceschini, a partire dal mese di agosto, sono venuti a Verona dirigenti di calibro quali: Dario Franceschini stesso, Debora Serracchiani, Pierluigi Castagnetti e, più volte il candidato alla segreteria regionale Andrea Causin. Per quanto riguarda il prossimo futuro, in agenda sono previsti incontri con altri dirigenti nazionali di rilievo”.
“Vorrei innanzitutto ricordare, afferma Roberto Fasoli, che i principali esponenti del Partito Democratico sono già venuti a Verona nel corso del mese di agosto, prima dell'inizio del percorso congressuale: Bersani, Franceschini e l'incontro con la Bindi è saltato all'ultimo momento ma lei si è impegnata a tornare nel mese di ottobre”.
“A Verona sono venuti, continua Roberto, più volte i candidati alla segreteria regionale: Rosanna Filippin per la mozione Bersani, Andrea Causin per Franceschini e Felice Casson per Marino. Recentemente è venuto anche Vasco Errani, presidente della regione Emilia Romagna, che ha presentato la mozione Bersani nell'assemblea congressuale del 6° circolo e poi ha incontrato gli amministratori a Villafranca. Penso che nel mese di ottobre sarà possibile avere ancora a Verona i principali esponenti del partito. Quanto alla valutazione sul ruolo di Verona nel Veneto e a livello nazionale ritengo utile una seria riflessione da svolgere con calma in altra occasione. Personalmente però non credo ci sia uno stretto collegamento tra i due fatti, anche se è indiscutibile che i leader tendono ad essere più presenti nelle piazze più importanti”.
Resta il nostro impegno, conclude Roberto Fasoli, con o senza la presenza dei massimi esponenti, a svolgere un buon congresso, attento al merito dei problemi e pieno di analisi e proposte serie, per rilanciare veramente il ruolo del PD e far rinascere la speranza.
“E’ vero che Verona, dichiara Franco Bonfante, è stata in alcune occasioni poco frequentata dai big nazionali, ma ci sono stati tanti e importanti nomi che hanno girato il nostro territorio, rincuorando i militanti e vivacizzando dibattiti ed iniziative pubbliche”.
Franco Bonfante afferma che “Bersani è venuto la primavera scorsa a sostegno di Diego Zardini, ed è tornato a Quinzano all’inizio di agosto. Dario Franceschini ha partecipato all’inaugurazione della sede ed è tornato sempre alla festa di Quinzano. Rosy Bindi dovrebbe passare nelle prossime settimane, e così pure Enrico Letta, che è stato a Negrar a giugno. Debora Serracchiani è stata ospite alla Festa di San Michele. Vasco Errani è appena venuto a Verona, partecipando come relatore al Congresso di Circolo di Borgo Venezia e ad una iniziativa a Villafranca. Castagnetti ha partecipato ad una iniziativa di mozione al Liston 12, mentre Zanonato ha riempito Sala Lucchi presentando la mozione Bersani. Luigi Berlinguer è venuto a Verona prima delle elezioni Europee”.
Certo che rispetto ad altri territori, conclude Franco Bonfante, dove la presenza di personaggi importanti è costante e diffusa, da noi si può migliorare molto, ma credo che non si debba fare di ogni erba un fascio. Occorre invece lavorare perché il Veneto (e Verona in particolare) riesca ad esprimere in futuro esponenti nazionali radicati e forti del consenso del territorio.
Dalle dichiarazioni degli esponenti del PD risulta che nella prima fase congressuale che si sta svolgendo in questo mese di settembre Bersani, Franceschini e Marino non sono stati presenti a Verona. Inoltre altri esponenti di rilevanza nazionale sono stati presenti in altre provincie e non a Verona. Ritengo, pertanto, che occorre impegnarsi di più affinché l’impegno politico dei democratici di Verona venga riconosciuto a livello nazionale ed i problemi della Provincia di Verona non vengano sottovalutati.
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