giovedì 24 maggio 2012

Messaggio a Pietro Ichino

L’economista ed ex senatore dell’Ulivo Franco De Benedetti scrive a Pietro Ichino consigliandogli di proseguire la battaglia dai giornali e dalla cattedra, liberandosi dai vincoli dell’attività parlamentare e dalla disciplina di gruppo. Pietro Ichino risponde con un censimento degli argomenti pro e contro la sua candidatura del prossimo anno. Il senatore Ichino invita i lettori del suo blog a partecipare alla discussione.
Essendo un grande estimatore del senatore Pietro Ichino, ho inviato il seguente messaggio, invitandolo a ricandidarsi nel 2013.
Caro Pietro,
accetto il tuo invito ed esprimo la mia opinione sulla tua eventuale candidatura del prossimo anno.
Dopo aver seguito le tue proposte attraverso la stampa, il tuo blog ed in incontri organizzati a Verona, ritengo che il tuo impegno politico sconvolge lo status quo e prospetta dei cambiamenti eccezionali a favore di coloro che chiedono equità e trasparenza. Alle tue proposte seguono consensi convinti, dissensi costruttivi e dissensi legati alla paura di generare degli effetti non prevedibili e non gestibili con gli strumenti del passato e ad una visione ideologica della società che non tiene conto dei cambiamenti intervenuti nel pianeta. Quest’ultima posizione è rappresentata anche da coloro che sono titolari di privilegi che non intendono perdere a vantaggio dei meno fortunati.
La tua non candidatura significherebbe lasciare spazio nelle istituzioni a coloro che non avvertono la necessità di un nuovo equilibrio equo e responsabile. Inoltre, i lettori del tuo sito, gli elettori e gli iscritti al Pd  che condividono le tue idee rimarrebbero orfani e senza punti di riferimento in settori molto importanti: Lavoro, Pubbliche Amministrazioni ed altri settori.
Non rappresentare più a livello istituzionale le tue proposte non condizionerebbe o non arricchirebbe le scelte future del Partito Democratico nella prossima legislatura e, quindi, ci troveremmo ad accettare supinamente scelte non puntuali rispetto ai tempi che viviamo.
La scelta peggiore di un politico è quella di pensare e di prodigarsi in funzione della propria sopravvivenza. Per tale motivo spesse volte è assente una capacità strategica di medio e lungo termine. Questo non è il tuo caso e per tale motivo sono convinto che la tua candidatura nelle prossime elezioni politiche sia essenziale.
L’alternativa di operare dall’esterno non offre tutte quelle possibilità che un politico serio e competente può utilizzare per avviare il cambiamento necessario nel Pd e nella società. Ricorda tutti gli incontri ai quali hai partecipato ed i semi che hai piantato che non possono essere distrutti dall’erbaccia.
Dopo il Governo Monti occorre una classe politica competente che sappia affrontare i problemi complessi del terzo millennio. La tua candidatura ha questo scopo per il bene del Paese. 

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