martedì 22 maggio 2012

Italia, cresci o esci

E’ il titolo dell’ultimo libro di Roger Abravanel e Luca D’Agnese, Garzanti, 2012
«Abbiamo compreso, tutti noi italiani, che la situazione è grave. Finalmente si inizia a parlare di crescita: la vera priorità del paese. Non possiamo però illuderci che alcuni provvedimenti del governo possano risolvere per magia tutti i problemi. È da vent’anni che l’Italia non cresce. È dunque necessaria una trasformazione di cui ancora non si è capita la portata.»
In questi mesi abbiamo capito, tutti noi italiani, che la situazione del paese è grave e dobbiamo tutti impegnarci per uscire da questa crisi. Ancora fatichiamo a capire, però, che per risolvere «il caso Italia» non bastano i tagli e le imposte. Per salvare noi stessi e assicurare un futuro ai nostri figli, la regola dev’essere la crescita: senza sviluppo sarà impossibile riconquistare la fiducia dei mercati internazionali, ridurre il debito pubblico e la pressione fiscale, creare nuovi posti di lavoro. Perché questo accada, dobbiamo liberarci dei vecchi pregiudizi (a cominciare da falsi miti come «Piccolo è bello») e rendite di posizione. È necessario superare il tradizionale immobilismo della società italiana, per abbracciare la «cultura della crescita». Serve una rivoluzione, fondata su meritocrazia e rispetto delle regole: non solo perché è moralmente giusto, ma soprattutto perché è più conveniente per tutti.
Roger Abravanel e Luca D’Agnese lanciano un «manifesto per la crescita», con proposte concrete e spesso radicali su lavoro, tasse, giustizia civile, scuola, spesa pubblica… Italia, cresci o esci! è rivolto a tutti gli italiani, e soprattutto a chi ha meno di trent’anni, perché sono i giovani le vere vittime della mancata crescita: lavori precari, pensioni da pagare per i loro genitori, una scuola che non dà loro le necessarie competenze della vita.
Roger Abravanel è director emeritus di McKinsey e consigliere di amministrazione di aziende italiane e internazionali. È autore di Meritocrazia e di Regole (con Luca D’Agnese), entrambi pubblicati con Garzanti.
Luca D’Agnese è stato partner di McKinsey e amministratore delegato di aziende del settore energia. Attualmente è presidente di enel Romania.

2 commenti:

Davide S. ha detto...

Il mito della crescita all'infinito misurata dal PIL ha già stufato.
Quella che si possa rispondere alla crisi innescando un processo di crescita che aumenti il benessere è una bugia consolatoria che rischia di impedirci di trovare una strada percorribile verso un futuro vivibile.
Il primo passo è quello di misurare il benessere e non la crescita, quindi intendiamoci innanzitutto su come misureremo gli effetti delle politiche tese al miglioramento delle nostre condizioni di vita.

Antonino Leone ha detto...

Tutto dipende da cosa intendiamo per crescita e se comprende il benessere.