Stamattina si è svolta una conferenza stampa del consigliere regionale Franco Bonfante alla presenza del Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale Giovanni Gallo. Bonfante ha illustrato la sua proposta di legge su "Misure a favore dei lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati".
La proposta nasce dalla necessità di sostenere il crescente disagio sociale causato dalla crisi economica che il Governo Berlusconi non ha saputo affrontare con una seria riforma strutturale degli ammortizzatori sociali.
“Nel marzo scorso, ha sottolineato Bonfante, è stato approvato in consiglio regionale un disegno di legge della Giunta regionale (n°3 del 2009) contenente norme e misure anticrisi che però stentano a partire: non vi è un’idea precisa su come intervenire per favorire la stabilizzazione del precariato e quali e quanti incentivi dare per promuovere nuove assunzioni; non si è instaurato alcun rapporto con gli Enti Locali in materia di lavori socialmente utili. La Regione Veneto ha tutte le risorse per poter effettuare gli interventi necessari: basta scorrere il Bollettino Ufficiale per verificare le centinaia di milioni di euro che vengono spesi per opere, servizi e contributi, sicuramente utili ed accettabili in altri periodi, ma che in questo momento di grave crisi non possono considerarsi certamente prioritari”.
- Agli artigiani, ai piccoli commercianti ed ai collaboratori continuativi a progetto veneti, che, a decorrere dal 1° settembre 2009, cessano l’attività per gli effetti della crisi economica spetta un’indennità mensile lorda pari ad euro 886,31 per un periodo massimo di otto mesi, elevabile a dodici mesi se l’interessato ha superato i cinquanta anni di età.
- Alle imprese che procedano alla stabilizzazione dei propri lavoratori precari o creino nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro il 31 marzo 2010 va un contributo regionale non inferiore ad euro 7.500, erogabile in tre anni, per ciascun dipendente assunto, elevabile a 10 mila euro se il lavoratore ha più di quarantacinque anni.
- La Regione eroga contributi straordinari per incrementare il patrimonio degli organismi di garanzia delle imprese artigiane. Le garanzie alle piccole e medie imprese comprendono anche finanziamenti a breve, quali anticipazioni sui contratti, sui crediti verso la Regione e altri enti pubblici, ecc. Sono concesse agevolazioni su finanziamenti contratti per il consolidamento di passività derivanti da finanziamenti bancari impiegati per investimenti aziendali.
- La Regione, anche tramite Istituti specializzati nel settore del microcredito, concede prestiti ad un tasso fisso dell’1%, fino ad un massimo di euro 30.000, per una durata massima di cinque anni ai seguenti soggetti: imprese individuali o società non di capitali colpite dalla crisi; studenti universitari frequentanti con reddito familiare insufficiente a completare il corso di studi; giovani, studenti universitari, neolaureati, ricercatori, che intendano costituire laboratori di produzione di prototipi o avviare un’attività per cui sono sprovvisti del capitale necessario.
- La Regione concede contributi agli enti locali in misura non inferiore al 50% per il finanziamento di progetti intesi a sostenere il reddito delle famiglie, residenti nel Veneto da almeno tre anni, in difficoltà economiche a causa della perdita del lavoro, della cessazione dell’attività autonoma, e dello stato di disoccupato, inoccupato, precariamente occupato (inclusi i collaboratori a progetto o lavoratore privo di retribuzione) di uno o più componenti della famiglia stessa. Il contributo annuo per famiglia non può superare la somma di euro 7.000.
La proposta nasce dalla necessità di sostenere il crescente disagio sociale causato dalla crisi economica che il Governo Berlusconi non ha saputo affrontare con una seria riforma strutturale degli ammortizzatori sociali.
“Nel marzo scorso, ha sottolineato Bonfante, è stato approvato in consiglio regionale un disegno di legge della Giunta regionale (n°3 del 2009) contenente norme e misure anticrisi che però stentano a partire: non vi è un’idea precisa su come intervenire per favorire la stabilizzazione del precariato e quali e quanti incentivi dare per promuovere nuove assunzioni; non si è instaurato alcun rapporto con gli Enti Locali in materia di lavori socialmente utili. La Regione Veneto ha tutte le risorse per poter effettuare gli interventi necessari: basta scorrere il Bollettino Ufficiale per verificare le centinaia di milioni di euro che vengono spesi per opere, servizi e contributi, sicuramente utili ed accettabili in altri periodi, ma che in questo momento di grave crisi non possono considerarsi certamente prioritari”.
- Agli artigiani, ai piccoli commercianti ed ai collaboratori continuativi a progetto veneti, che, a decorrere dal 1° settembre 2009, cessano l’attività per gli effetti della crisi economica spetta un’indennità mensile lorda pari ad euro 886,31 per un periodo massimo di otto mesi, elevabile a dodici mesi se l’interessato ha superato i cinquanta anni di età.
- Alle imprese che procedano alla stabilizzazione dei propri lavoratori precari o creino nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro il 31 marzo 2010 va un contributo regionale non inferiore ad euro 7.500, erogabile in tre anni, per ciascun dipendente assunto, elevabile a 10 mila euro se il lavoratore ha più di quarantacinque anni.
- La Regione eroga contributi straordinari per incrementare il patrimonio degli organismi di garanzia delle imprese artigiane. Le garanzie alle piccole e medie imprese comprendono anche finanziamenti a breve, quali anticipazioni sui contratti, sui crediti verso la Regione e altri enti pubblici, ecc. Sono concesse agevolazioni su finanziamenti contratti per il consolidamento di passività derivanti da finanziamenti bancari impiegati per investimenti aziendali.
- La Regione, anche tramite Istituti specializzati nel settore del microcredito, concede prestiti ad un tasso fisso dell’1%, fino ad un massimo di euro 30.000, per una durata massima di cinque anni ai seguenti soggetti: imprese individuali o società non di capitali colpite dalla crisi; studenti universitari frequentanti con reddito familiare insufficiente a completare il corso di studi; giovani, studenti universitari, neolaureati, ricercatori, che intendano costituire laboratori di produzione di prototipi o avviare un’attività per cui sono sprovvisti del capitale necessario.
- La Regione concede contributi agli enti locali in misura non inferiore al 50% per il finanziamento di progetti intesi a sostenere il reddito delle famiglie, residenti nel Veneto da almeno tre anni, in difficoltà economiche a causa della perdita del lavoro, della cessazione dell’attività autonoma, e dello stato di disoccupato, inoccupato, precariamente occupato (inclusi i collaboratori a progetto o lavoratore privo di retribuzione) di uno o più componenti della famiglia stessa. Il contributo annuo per famiglia non può superare la somma di euro 7.000.
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