sabato 3 maggio 2008

Di sinistra

Qualche sera fa, dopo l’ennesimo incontro in preparazione delle “primarie”, Giorgio mi dice: ma Marina cosa voleva dire quando ha parlato di un Partito Democratico di Sinistra ?
Bella domanda.
Tanti anni fa, almeno a me sembrano tanti , era di sinistra chi stava dalla parte degli operai , di destra , invece , chi apparteneva al partito dei “padroni”. Categorie semplici , idee chiare .
C’era poi la categoria dei cattolici , che stavano al centro, con svarioni sulle ali, ma sostanzialmente equidistanti e ossequienti alla gerarchia ecclesiastica .
Che bello! Uno poteva facilmente scegliere e identificarsi con la sua categoria ed il partito che la rappresentava .
Oggi no. Oggi abbiamo perso tante certezze, viviamo un po’ confusi, a volte ci scopriamo a coltivare pensieri eretici: ma come, io, che sono di sinistra, mi comporto da intollerante ?!?!
Allora forse vale la pena approfondire la nostra collocazione, perché stiamo costituendo il contenitore, ognuno vi porta qualcosa della sua esperienza, dei suoi Valori, ma incasellare alcune tematiche non sarebbe superfluo o prematuro, secondo me .
Da che parte stiamo oggi? gli operai sono in estinzione e parte di loro, gelosa di quanto conseguito a prezzo di durissime lotte, non pare ben disposta a dividere con altri occupazione, diritti, certezze.
Non voglio certo dire che gli operai sono diventati leghisti e Montezemolo invece è con noi, ma guardando i risultati delle ultime amministrative a Verona qualche dubbio si insinua nella mia mente .
Allora mettiamo in ordine alcune idee: è di sinistra stare dalla parte degli oppressi, come nel tragico momento che attraversa la Birmania, ma è facile solidarizzare con chi è lontano, meno facile sopportare i problemi dati da un’immigrazione sregolata e sempre più imponente.
E’ di sinistra cercare il “bene comune “, perciò se i nostri avversari sbagliano, io non li aiuto a sbagliare, se questo comportamento danneggia la maggioranza dei cittadini.
E’ di sinistra fare autocritica , riconoscere gli errori commessi , affinché non vengano ripetuti . Pare, però che questa pratica sia da relegare tra i cimeli di cui parlavo prima.
E’ di sinistra far sì che tutti comprendano la necessità di pagare le tasse, che tutti le paghino, che alla fine tutti si paghi meno, come nei paesi del nord Europa .
E’ di sinistra pensare ad una classe politica dove chi ha incarichi anche ad altissimo livello è un “primus inter pares”, perché la Politica è un servizio!
E’di sinistra ascoltare i cittadini, non per “lisciare il pelo” demagogicamente, ma per individuare con loro i veri bisogni, perché non possiamo ritenere che il nostro pensiero sia in assoluto il più giusto ed il migliore per tutti .
A questo punto potrei continuare, ma non voglio tediare; continuate voi .
Comunque io ritengo di rientrare nella Categoria “sinistra”, ma sono pronto a mettermi in discussione quando volete. Un abbraccio
Lorenzo Dalai

p.s.
poiché ad una parte del nostro elettorato, ed anche una parte degli aderenti al P.D., che proviene da quella che si definisce “area moderata”, usare il termine “di sinistra”suona non proprio bene (troppo estremista = a sinistra radicale ), è ormai prassi utilizzare il termine Centro-sinistra .
sarà……

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